GR ORE 13.00
Bergamo prepara l'accoglienza per Monti. Nasce l'acampada di Piazza Vittorio Veneto
E’ stato un blitz a sorpresa quello di oggi pomeriggio. Cinquanta persone, un pò di tutte le età, si sono materializzate sul Sentierone verso le 16 e in pochi minuti hanno montato una decina di tende, appeso manifesti, approntato tavoli e sedie. Una acampada in piena regola insomma, proprio di fronte al centro servizi di UBI Banca, nel cuore finanziario della città, ma soprattutto a ridosso della tribuna d’onore approntata per l’arrivo di Mario Monti. Il Presidente del Consoglio è atteso infatti a Bergamo per la mattina di sabato, ospite illustre della cerimonia di giuramento dei cadetti dell’Accademia della Guardia di Finanza. Una grande occasione di propaganda, per un governo che, soprattutto dopo le ultime amministrative, pare ora alla famelica e urgente ricerca di consenso e legittimazione. Per sabato, i movimenti hanno lanciato una manifestazione contro la politica del governo di tagli alla spesa pubblica e attacco ai diritti del lavoro, con l’intento di raggiungere Porta Nuova e contestare la presenza di Monti. Intanto, malgrado le ripetute pressioni della Questura affinchè l’area venisse rapidamente sgomberata, l’acampada si prepara per la notte. Non è ancora chiaro quanto le persone accampate riusciranno però a tenere piazza Vittorio Veneto. Alle 4 di mattina sono infatti in programma le prove generali della cerimonia di giuramento, che dovrebbero avere luogo proprio dove è stato allestito il presidio permanente. «Sappiamo che probabilmente è solo una questione di ore – ha spiegato una giovane “accampata” – ma l’eventuale sgombero non spegne la mobilitazione, che anzi avrà il suo culmine nella manifestazione di dopodomani». Come dire che l’acampada è solo il primo round.
ALtri suicidi in carcere
Un detenuto italiano di circa 50 anni si e' suicidato nel carcere di Firenze Sollicciano. E' accaduto poco dopo la mezzanotte e a darne la notizia e' il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). L'uomo - che era in attesa di giudizio per tentata rapina e aveva gia' avuto precedenti detenzioni- si e' impiccato nel bagno della sua cella, utilizzando un lenzuolo.
Un suicidio che segue quello di un altro detenuto avvenuto ieri a Novara.
Un altro detenuto italiano di 28 ann, intanto e' morto ieri mattina all'interno della sua cella nel carcere di Latina. Lo rende noto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni. Quello registrato ieri e' il settimo decesso dall'inizio dell'anno nelle carceri della Regione Lazio:prima di quello odierno, cinque decessi erano stati registrati a Roma ed uno a Viterbo.
Barricato in banca per cambiali scadute, si arrende
Per un breve lasso di tempo ha fatto temere un gesto estremo, poi si e' convinto dell'inutilita' di un suicidio e si e' arreso. Giovanni Barbieri, 41 anni, piccolo imprenditore dell'autotrasporto in Irpinia, non e' in grado di onorare alcune cambiali scadute. Per questo, stamani, si e' recato nell'agenzia del Banco di Napoli, a Mercogliano, periferia di Avellino, con una tanica di benzina, intenzionato a darsi fuoco, dopo essersi cosparso il corpo di liquido infiammabile.
L'uomo ha fatto uscire tutti, impiegati e clienti. A convincerlo a desistere dal suo proposito un maresciallo dei carabinieri che lo conosceva.
Ostia, donna 38 anni suicida in spiaggia Aveva problemi economici
na donna di 38 anni, della quale era stata denunciata la scomparsa a Parma lunedi' scorso, e' stata trovata morta sulla spiaggia di Ostia, a Roma: si sarebbe suicidata con delle coltellate. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ostia.
E' stata una passante a lanciare l'allarme ai militari dopo aver visto il corpo. I primi accertamenti del medico legale hanno confermato che si tratta di un suicidio, anche se ora gli investigatori aspettano i risultati dell'autopsia che si terra', con tutta probabilita', sabato prossimo.
La donna, a quanto si apprende, avrebbe lasciato alcuni biglietti in cui chiede scusa alla famiglia per il gesto e spiega di essere venuta a Roma perche' voleva vedere la citta' prima di morire. Alla base del suicidio ci siano difficolta' economiche.
PRESIDENZIALI: SPOGLIO IN CORSO DOPO UN VOTO “STORICO”
E’ cominciato alle 21 di ieri sera, poco dopo la chiusura delle urne, e prosegue in queste ore lo spoglio delle schede delle prime elezioni presidenziali tenute in Egitto dalla caduta di Hosni Mubarak.
Anche ieri, seconda giornata consecutiva di voto, i seggi sono rimasti aperti un’ora in più del previsto per accogliere il più ampio numero di aventi diritto, in totale circa 50 milioni, sebbene manchino ancora cifre ufficiali sull’affluenza stimata attorno al 50%.
I dati preliminari che giungono dai 27 governatorati del paese confermano le previsioni di una lotta serrata tra i principali candidati. Sembra al momento profilarsi quanto anticipato dagli analisti, scrive il giornale Al Masry Al Youm, secondo i quali cinque dei 13 aspiranti alla presidenza si starebbero giocando la possibilità di andare al ballottaggio, previsto il 16 e 17 giugno: si tratta del leader dei Fratelli Musulmani, Mohammed Morsi, dell’ex primo ministro di Mubarak, Ahmed Shafiq, del candidato islamico Abdel Moneim Abul Futouh, del nasseriano Hamdin Sabbahi e dell’ex segretario della Lega Araba Amr Moussa. I Fratelli Musulmani danno già per certo il passaggio al secondo turno di Morsi, accreditato del 30,8% dei suffragi, seguito da Shafiq con il 22,3%.
In attesa di conoscerne l’esito, la stampa parla di un voto “libero” e “storico” svolto nella calma e attraverso le edizioni on line segue il conteggio con frequenti aggiornamenti. Elezioni “storiche” le ha definite anche il segretario di Stato statunitense Hillary Clinton, affermando che la Casa Bianca è pronta a collaborare con il nuovo governo.
Brasile, oggi decisione Rousseff su legge deforestazione
Oggi il presidente brasiliano Dilma Rousseff annuncerà se promulgherà o meno la nuova controversa legge sulle foreste votata dal parlamento che, secondo gli ambientalisti, rappresenta una via libera per una deforestazione selvaggia.
Due milioni di persone hanno firmato una petizione contro il provvedimento. “Questo è un testo per la deforestazione e noi chiediamo un veto totale”, ha dichiarato Pedro Abramovay, a capo della campagna contro il provvedimento, guidata dall’organizzazione non governativa Avaaz.
Secondo stime diffuse l’anno scorso dal Wwf, la legge aprirebbe la strada alla distruzione di 76,5 milioni di ettari di foresta pluviale, pari ad un’area grande quando Germania, Austria e Italia messe insieme.
Il testo approvato non impone nessuna sanzione contro chi ha abbattuto alberi illegalmente prima del 2008 e riduce da 30 a 15 metri la fascia di vegetazione che va mantenuta lungo le rive dei fiumi, una misura che gli ambientalisti considerano pericolosa per quanto riguarda la prevenzione di frane e allagamenti.
Inoltre l’area di foresta amazzonica da preservare nei singoli stati brasiliani viene ridotta dall’80 al 50 per cento. Diverse fonti vicine alla presidenza riferiscono che la Rousseff porrà il veto su alcune parti della legge.
Quebec, arresti di massa contro manifestazioni studentesche
Pugno di ferro delle autorità del Quebec contro le manifestazioni studentesche, che non si fermano nonostante le leggi speciali che le hanno messe fuori legge.
La notte scorsa la polizza ha compiuto arresti di massa dopo gli ennesimi cortei di protesta che hanno sfilato nonostante i divieti: 518 manifestanti sono stati arrestati a Montreal e 170 a Quebec City.
Secondo la polizia, che inizialmente aveva dichiarato che avrebbe tollerato le proteste non autorizzate purché pacifiche, gli arresti sono scattati in seguito a lanci di pietre da parte di alcuni manifestanti.
Da pochi giorni è in vigore in Quebec la legge d’emergenza 78 che, al fine di fermare le proteste studentesche, prevede forti restrizioni alla libertà di manifestazione e la chiusura delle università fino ad agosto.
Nonostante ciò, le proteste contro la decisione del premier del Quebec, Jean Charest, di aumentare dell’80 per cento le tasse universitarie, non solo non si stanno placando, ma si estendono al resto del Canada, da Toronto a Calgary a Vancouver.
Anche il tono delle proteste sta cambiando: non più solo contro il rincaro delle tasse universitarie, ma contro la legge liberticida del Quebec e in generale a difesa della democrazia: “Ce soir, on crie pour la democratie” è lo slogan più urlato dai manifestanti.
Catturato pinguino scappato a Tokyo
La fuga del pinguino '337' si e' conclusa dopo 82 giorni di liberta', su un argine a circa 8 chilometri dal Sea Life Park di Tokyo, a Ichikawa, nella vicina prefettura di Chiba. Il pennuto, della specie Humboldt, e' stato catturato da due operatori dell'acquario, ha reso noto il governo metropolitano di Tokyo, grazie al blitz notturno seguito alla segnalazione di alcuni residenti che lo avevano visto sotto un ponte sul fiume Edo, che divide Tokyo da Chiba. '337' gode di ottima salute