G.R. 19.30
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In primo piano
ESTERI
SIRIA: CONTINUANO GLI SCONTRI ARMATI
I ribelli siriani hanno ucciso almeno 80 soldati delle forze fedeli al presidente Bashar al Assad nel fine settimana in scontri e attacchi in diverse parti del Paese, secondo gli attivisti anti-regime dell'Osservatorio di Londra. I ribelli affermano di aver distrutto numerosi carri armati in varie zone, incluse quelle di Damasco e Idlib. Le forze di sicurezza siriane, fedeli al regime di Bashar al-Assad, hanno fermato oggi un attentatore suicida nella citta' di Idlib, nel nord del paese: si trovava a bordo di un camion bomba imbottito con 700 chili di esplosivo. Anche una donna e un anziano di 80 anni figurano tra le 7 vittime uccise stamani nella regione nord-occidentale di Idlib dalle forze governative siriane, riferisce il Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc, vdc-sy.org). Il corpo senza vita e con evidenti segni di torture di Amer Hussein, civile, e' stato invece rinvenuto stamani a Jisr ash Shughur, importante centro della regione di Idlib. Hussein era stato arrestato dalle forze di sicurezza governative lo scorso 9 marzo. Sotto i colpi dell'artiglieria di Damasco sono invece morti Muhammad Bayyush di Kfar Nabl e Abdel Karim Turkmani di Ariha, localita' poco lontane da Idlib, epicentro della rivolta anti-regime, e da stamani tornate sotto i colpi delle forze governative. Il disertore Afif Jarak, soldato dell'esercito governativo che cinque mesi fa si era unito alla resistenza anti-regime, e' stato ucciso da colpi di arma da fuoco alla testa a Dayr Sharqi, localita' nei pressi di Idlib.
ISRAELE: VERSO UN NUOVO SCIOPERO DELLA FAME NELLE CARCERI, DOVE MUORE UN PRIGIONIERO (Nena News)
Esattamente tre settimane fa il comitato dei Prigionieri ed Israele siglavano un patto che poneva fine allo sciopero della fame di oltre 1500 prigionieri politici palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane. Secondo gli accordi presi, Israele prometteva di migliorare le condizioni di vita in carcere, di porre fine alla pratica dell’isolamento, di permettere alla famiglie di Gaza di far visita ai loro parenti in prigione e di restituire le salme di 100 palestinesi sepolti nel “cimitero dei numeri” nella Valle del Giordano. Inoltre l’accordo prevedeva che, nel caso in cui Israele non fosse stato in possesso di nuove informazioni, non avrebbe rinnovato l’ordine di detenzione amministrativa a 322 prigionieri politici che si trovavano in carcere senza accusa né processo. Tuttavia, come ha denunciato ieri il ministro degli Affari dei Prigionieri Issa Qaraqaa, le condizioni di vita nelle carceri israeliani rimangono gravi e i detenuti palestinesi minacciano di cominciare un altro sciopero della fame se Israele continua a violare gli accordi del patto. “Dopo nemmeno dieci giorni dalla firma dell’intesa, Israele ha rinnovato la detenzione amministrativa ad almeno 30 prigionieri” ha continuato Qaraqaa – si tratta di una forma di punizione per coloro che hanno partecipato allo sciopero e lo scopo di Israele è quello di mostrare al mondo che la loro protesta ha fallito”. Il ministro ha anche affermato che a molti detenuti che avevano rifiutato il cibo vengono ora negate le cure mediche e non viene permesso di fare acquisti nei negozi delle carceri. E fino ad ora non sono ancora state permesse le visite alle famiglie di Gaza. “Israele concederà loro il permesso ma è una procedura che richiede tempo perchè devono essere consultati diversi organi” ha dichiarato un ufficiale israeliano. Issa ha anche chiesto di investigare sulla morte del ventisettenne Raed abu Hammad che venerdì scorso è stato trovato morto a terra nella sua cella, in isolamento. “Vogliamo un’autopsia sul corpo di Raed per capire le cause della morte era malato e i dottori del’IPS lo sapevano”. Intanto prosegue lo sciopero della fame di Mahmoud Sarsak e di Akram Rikhawi che rispettivamente rifiutano il cibo da 78 e da 54 giorni. Secondo quanto riferito, i due scioperanti sono in uno stato di semi-coma e il battito cardiaco è bassissimo. “Le condizioni di salute [dei due prigionieri] si stanno rapidamente deteriorando”. A lanciare l’allarme è Addameer, l’associazione per i diritti umani a sostegno dei prigionieri – nonostante la gravità della loro situazione, l’Israeli Prison Service continua a negare ai dottori dell’associazione Medici per i diritti Umani – Israele di visitare i prigionieri e si rifiuta di trasferirli in ospedali civili affinchè possano ricevere cure adeguate”. Ancora sul carcere: fino a tre anni di reclusione senza processo ai migranti illegali sorpresi in Israele, in base alla legge entrata in vigore oggi, tassello di una più ampia strategia contro l’immigrazione irregolare, in particolar modo di africani che entrano in Israele attraverso la frontiera con il Sinai. Secondo il quotidiano Haaretz, inoltre il premier Benyamin Netanyahu ha dato ordine di espellere nel prossimo futuro almeno 25.000 migranti.
ISRAELE: MISSILI NUCLEARI SUI SOTTOMARINI FORNITI DALLA GERMANIA
Israele starebbe armando con missili da crociera a testata nucleare dei sottomarini forniti e in parte finanziati dal governo tedesco: lo riferisce il settimanale tedesco ‘Der Spiegel’ da oggi in edicola, sottolineando che finora Berlino ha sempre negato che suoi sommergibili potessero far parte dell’arsenale atomico israeliano. Secondo i giornalisti, la cui inchiesta sull’argomento è è durata diversi mesi, Berlino avrebbe già consegnato a Israele tre sottomarini sostenendone anche il grosso della spesa, ed è pronta a consegnarne altri tre entro il 2017. La Germania si sarebbe fatta carico del costo di un terzo di ciascun sommergibile, pari a circa 135 milioni di euro, per i tre sottomarini costruiti nella città di Kiel e già consegnati, mentre per quelli in costruzione verrà concessa a Israele una dilazione del pagamento fino al 2015.
EGITTO: IN PIAZZA CONTRO L'IMPUNITA' DEI GENERALI
Dopo la sentenza di ergastolo per l’ex presidente Hosni Mubarak e l’ex ministro degli Interni Habib el Adly per l’uccisione di oltre 850 manifestanti durante le proteste di piazza dell’anno scorso, una folla di manifestanti ha assediato per tutta la notte piazza Tahrir in segno di protesta per un verdetto ritenuto troppo ‘blando’, anche per l’assoluzione di cinque dei sei generali della sicurezza del vecchio regime. Le associazioni per i diritti umani parlano di “manifesta impunità” per i responsabili di crimini e violenze. Solo l’ex capo dei servizi di sicurezza Hassan Abdel Rahman è stato riconosciuto colpevole per aver distrutto documenti segreti rilevanti per le indagini dai giudici del tribunale di prima istanza e rimarrà in carcere. Poco dopo aver lasciato l’aula di tribunale l’ex raìs sarebbe stato colpito da una crisi cardiaca e avrebbe ottenuto di essere riportato in ospedale e non nel carcere di Torah, dove gli agenti avrebbero dovuto condurlo.
ITALIA
BRESCIA: SCIOPERO DELLA FAME DEI DETENUTI (audio: ROd'U)
E’ iniziato oggi, lunedì 4 giugno, a Canton Mombello di Brescia, il carcere-lager fra i più sovraffollati d’Italia, lo sciopero della fame ad oltranza dei detenuti, annunciato nella lettera diffusa nei giorni scorsi da Radio onda d’urto. Dentro la casa circondariale ci sono 530 reclusi, a volte con picchi 570-580, quando la capienza regolare è di 200. Troppe persone in una sola cella,senza spazio vitale e un solo bagno, a volte anche per 18 persone. Così sabato i detenuti hanno iniziato a “suonare” pentole e altri oggetti contro le grate del carcere per attirare l’attenzione della comunità e delle istituzioni, mentre fuori si teneva il partecipato presidio del Comitato per la chiusura del carcere lager di Brescia. Una delegazione ha incontrato la direzione del carcere, che ha sostenuto di voler “rispettare la protesta” consentendo ai detenuti di costituire un comitato interno. Intanto da oggi e fino a venerdì, fuori dal carcere, presidio tutti i giorni dalle 9 alle 19 del Comitato per la chiusura del carcere – lager di Canton Mombello. All’interno, intanto, si ripetono le proteste attraverso la cosiddetta “battitura”.
TERMINI IMERESE: NESSUNA SOLUZIONE IN VISTA PER LA FABBRICA
Sempre più a rischio l’accordo sulla vertenza Fiat a Termini Imerese. Il tavolo di oggi tra le parti al Ministero dello sviluppo economico non ha dato risultati e ci si riaggiornerà il prossimo 20 giugno. Il governo ha garantito solo un altro anno di Cig per gli operai (quella in corso scade a fine dicembre) e si deve trovare una soluzione per i 640 esodati. L’inattendibilità di Dr Motor emerge ancora una volta: il suo Presidente Massimo Di Risio lasciao intendere di essere in trattativa con ‘partner’, di cui non si sa nulla. Intanto il Ministero dello sviluppo economico mette le mani avanti a chiama in causa anche Fiat. Nel caso in cui “la soluzione complessiva per Termini Imerese non dovesse concretizzarsi, la conseguente revisione dovrà coinvolgere tutti i soggetti firmatari degli accordi del 1 dicembre 2011″ ha comunicato il ministero dello Sviluppo al termine del tavolo.
RIANO: PROTESTA IN STRADA CONTRO LA DISCARICA (audio: ROR)
All'annuncio della scelta di Pian dell'Olmo si è scatenata una bagarre nella sala stampa del ministero dell'Ambiente. Nella sala stampa erano presenti anche rappresentanti dei comitati. La discarica transitoria è ritenuta necessaria per consentire la chiusura di Malagrotta entro il termine del 30 giugno, data in cui scadrà l'ultimatum dell'Unione europea che considera l'impianto romano non a norma. Gli abitanti di Riano, però non ci stanno: il vicesindaco del Comune, Italo Arcuri, si è incatenato insieme ai cento concittadini che hanno creato un presidio sul posto. Preannunciata una protesta davanti al mimistero dell'Ambiente. Intanto il vicesindaco ricorda il parere negativo dato dall'Autorità di bacino del fiume Tevere sull'eventualità di collocare la discarica in quella zona e afferma che, per ora, non c'è stato nessun contatto con il commissario Sottile.
ROMA: TBM, MANIFESTAZIONE DI ALUNNI, INSEGNANTI E GENITORI (audio: ROR)