Sommario ore 13.00

Italia

Fiat

Mobilitazioni a Palermo, si aspetta lo sciopero del 14 (audio) Circa 200 operai dello stabilimento Fiat di Temini Imerese hanno bloccato la bretella del tratto autostradale Palermo-Mazara del Vallo che precede l' aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi. Sono giunti sull' autostrada con le proprie auto. -Il nostro interesse - dice il delegato Fiom della fabbrica, Roberto Mastrosimone - e' bloccare completamente i voli. Vogliamo dare segnali forti perche' questa vertenza venga modificata. Non ci fermeremo qui e andremo avanti finche' il piano industriale non verra' modificata-. Ieri, per tutta la giornata, gli operai della Fiat, dandosi il cambio, avevano bloccato i varchi dell'aeroporto impedendo l'entrata e l'uscita degli automezzi e costringendo i traghetti in partenza a rimanere attraccati in banchina perche' vuoti.-'Attendiamo - ha aggiunto Mastrosimone - risposte precise da parte del governo che finora ha taciuto. L'industria dell'auto in Italia deve rimanere e lo Stato deve entrare direttamente coi soldi pubblici nella proprieta' della Fiat-.

Gli operai della Fiat di Termini stanno articolando la loro protesta su piu' fronti, con una serie di blocchi che producono pesantissime conseguenze per la mobilita' in Sicilia. Dopo aver isolato l'aeroporto di Palermo, proprio nel giorno in cui la chiusura di quello di Catania dovuta alla cenere dell'Etna ne ha fatto l'unico snodo del traffico aereo nella regione, i metalmeccanici hanno bloccato anche la strada statale 113 Palermo-Messina e hanno occupato come gia' ieri la stazione ferroviaria di Termini Imerese. Permane, inoltre, il presidio davanti allo stabilimento per impedire che siano prelevate le circa 3.000 "Punto" gia' pronte da consegnare ai rivenditori.

Cgil, Cisl e Uil confermano la loro indisponibilita ad accordi sugli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Fiat Auto in assenza di un nuovo piano industriale dell'azienda e chiedono al Governo una convocazione urgente a Palazzo Chigi per risolvere la vertenza Fiat. E' quanto si legge nella nota ufficiale diffusa dai sindacati dopo la riunione di ieri delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil e di Fim, Fiom e Uilm. Le organizzazioni confermano un giudizio negativo sul piano predisposto dall'azienda per le sue drammatiche conseguenze sociali e insieme perche' prefigura la progressiva scomparsa di un settore industriale strategico, da cui dipende la sopravvivenza di centinaia di imprese e la capacita' competitiva dell'intero sistema economico italiano. Per questo, si legge nella nota, i sindacati confermano la propria indisponibilita' a negoziati e accordi sugli ammortizzatori sociali in assenza di un nuovo piano che deve prevedere la conferma di tutti gli stabilimenti esistenti e il rilancio del settore. Il Governo, continuano le organizzazioni, deve promuovere tutte le iniziative necessarie al rilancio del settore, compreso un nuovo assetto proprietario anche con un possibile intervento pubblico, e deve anche richiamare gli azionisti alle proprie responsabilita', a partire dal reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla ricapitalizzazione di Fiat Auto e al sostegno degli investimenti. Cgil, Cisl e Uil con i sindacati di categoria dei metalmeccanici, sollecitano dunque una convocazione urgente a Palazzo Chigi e annunciano la richiesta di un incontro anche con le Regioni interessate alla crisi. A sostegno di tali posizioni, le organizzazioni invitano i lavoratori metalmeccanici a partecipare in modo compatto allo sciopero generale di categoria del 15 novembre e annunciano che domani Fim, Fiom e Uil definiranno un calendario di lotte dei vari stabilimenti di Fiat Auto. Nei prossimi giorni, conclude la nota, Cgil, Cisl e Uil decideranno infine una iniziativa confederale a sostegno della vertenza Ocalan

Sono passati 4 anni dall'arrivo di ocalan in italia (audio) 4 anni fa, il 12 novembre, ocalan arrivava in Italia. Fu l'inizio di lunge giornate di solidarietà, in quella piazza di roma che fu ribattezzata col suo nome. Dalla sua estradizione, ocalan è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, e ai suoi avviocati è reso difficile vederlo. Per questo, la comunità kurda in italia organizza per oggi un presidio sotto la sede del senato, dalle 13 alle 14.30

Esteri

Iraq

La risoluzione onu all'esame del parlamento, un netto no pronunciato stamattina. La notizia arriva alle 11 ora italiana. Il parlamento, dopo aver ripreso il dibattito sulla risolzione Onu per il disarmo del regime di Saddam Hussein, ha pronunciato il suo giudizio, ed è totalmente negativo. Ieri il presidente del Parlamento e il presidente della commissione Esteri avevano sollecitato i deputati a votare contro la risoluzione, pur lasciando la decisione finale al Consiglio del comando della rivoluzione, guidato dal rais. Questo nonostantela dichiarazione del figlio di Saaddam Hussein, che aveva presentato al parlamento un documento in cui scriveva: Cio' che viene richiesto a noi, in quanto assemblea nazionale, e' di prendere decisioni chiare. Noi dovremmo, in quanto assemblea nazionale, accettare la risoluzione dell'Onu che e' all'esame in questa sessione. Le parole del figlio ddi Saddam avevano fatto sperare in un orientamento diverso del parlamento, anche se, come si sottolinea, la decisione finale sarà comunque del leader iracheno.

Inghilterra

Il discorso di blair (audio)

Le elezioni statunitensi da poco celebrate hanno dimostraato che , in tempo di minaccia terroristica, e con lo spettro di un cionflitto bellico, fare camapègna con i timorii della popolazione porta i suoi frutti. E' quello che ha pensatro il presidente americano Bush, e quello che sembra credere il primo ministro britannico Tony Blair, che nelò suo dioscorso sulla politica estera pronunciato ieri sera ha posto con enfasi il pericolo quotidiano che un attentato terroristico distrugga la quieta vita dei britrannici.

Non è tempo di elezioni in inghilterrra, ma il ssostegno incvondizionato che blair ha dato all'aggressiva politica di bush ha fatto levare più voci di protesta in un paese in cui la crisi economica si fa ogni giorno più grave. QWuindi, niente di meglio che agitare lo spettro di altri attentati come quelli dell'11 settembre, e legarli alla minaccia ddell'Iraq, per mettere a tacere tutte le opposizioni. Nessuna informazione certa o fatto concreto, ma solo le dichiarazioni dei servizi segreti a ssupporto delle sue affermazioni, sufficiente per Blair per poter chiedere ai suoi cittadini un appoggio incondizionato alla politica da lui perseguita, in nome, come di consueto ormai, della paventata sicurezza nazionale.

Afghanistan

Se lo spostamento semantico ha fatto si che diventasse saddam lo spettro, dimenticando Bin Laden, gli stati unitie l'inghilterra sembrerebbero anche voler far dimenticare l'afghanistan, scomparso dall'agenda internazionale dopo la disastrosa politica interventista e diplomatica portata avanti dai due alleati. Nessuna delle riforme promesse è mai stata attuata in afghanistan, e la composizione del governo, voluta a lievllo mondiale, ha portato ad una situazione totalemnte instabile. Nella giornata di ieri gravi scontri sono scoppiati fra polizia e studenti universitari a Kabul e almeno un ragazzo e' stato ucciso. Lo riferisce la Bbc, raccontando che un migliaio di studenti si sono radunati lunedi notte davanti all'universita' per protestare per le loro difficili condizioni di vita. La polizia accusa gli studenti di aver lanciato pietre contro gli agenti, i quali hanno allora aperto il fuoco. Il governo di Kabul afferma che uno studente e' stato ucciso, ma gli universitari parlano di quattro morti e dieci feriti. Non abbiamo acqua, non abbiamo pane. Tutto e' troppo caro, ha raccontato alla Bbc Nangalai, uno studente di medicina, spiegando cosi' il senso della protesta. Questa mattina la situazione attorno all'universita' e' ancora molto tesa, con gli studenti che chiedono la consegna ai giudici dei responsabili della morte dei loro compagni. Il presidente Ahmid Karzai ha dichiarato che la polizia ha deciso di propria inziativa di aprire il fuoco, e ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per stabilire le responsabilita' della violenza

Palestina

Un accordo 'storico' tra la principale fazione palestinese Al-Fatah e il movimento islamico Hamas, impegnati da tre giorni in negoziati al Cairo, potrebbe essere annunciato gia' oggi. Lo riferisce stamane il quotidiano palestinese 'Al-Hayat Al-Jadida', edito a Ramallah (Cisgiordania). Secondo il quotidiano, l'accordo prevede tra i suoi punti principali anche la sospensione per un anno degli attentati suicidi di Hamas in Israele. L' esercito israeliano ha distrutto nella notte la casa di un presunto mandante dell' assalto al kibbutz di Metzer, nel nord di Israele, che ha provocato ieri al morte di cinque persone, tra le quali due bambini. Lo rende noto una nota diffusa dai responsabili dell' esercito in cui si precisa che la casa abbattuta si trovava nel villaggio di Shouweikeh, a nord di Tulkarem, in Cisgiordania ed apparteneva a MOhammed Naifeh, ritenuto un esponente di primo piano di Al-Fatah, il movimento vicino al presidente palestinese Yasser Arafat. L'attentato di ieri era stato fortemente condannato dall'autorità palestinese, in quanto il kibbutz di Metze è un luogo di pacifica convivenza della comunità israeliana con gli adiacenti villaggi palestinesi. Nella giornata di ieri sono stati molti gli abitanti dei villaggi palestinesi che si sono recatia al Kibbutz per manifestare il proprio cordoglio.

L'incursione israeliana è cominciata alle ore tre di notte (le due di notte in Italia). Non ci sono al momento notizie di feriti. Le truppe israeliane sono entrate nel campo profughi vicino a Tulkarem ma anche in un quartiere della città chiamato Ishweikeh, secondo quanto riferito da autorità della sicurezza palestinese. Più di trenta carri armati israeliani erano entrati nella notte nel campo profughi palestinese nel nord della Cisgiordania. Non è chiaro al momento se i tre arrestati siano coinvolti nella strage di domenica al Kibbutz Metzer. Demolita una casa L'incursione nel campo di Tulkarem è arrivata poche ore dopo che i leader israeliani hanno detto di star preparando una risposta militare all'incursione palestinese di domenica scorsa, durante la qualemilizianti palestinesi hanno ucciso cinque persone, Il campo profughi di Tulkarem è considerato dall'esercito israeliano una delle sedi della Brigata martiri di Al Aqsa, una milizia legata al leader palestinese Yasser Arafat, che ha rivendicato la responsabilità della strage di domenica nella fattoria del Kibbutz Metzer. Un alto responsabile militare israeliano nel tentativo di giustificare le azione di oggi ha detto che Israele è certa di sapere che il palestinese che ha sparato al kibbutz e i suoi complici provenivano da Tulkarem, anche se la loro missione era stata organizzata a Nablus. - Dopo il raid della notte a Tulkarem, l'esercito israeliano ha ammassato militari attorno alla citta' di Nablus, in un'operazione che potrebbe essere il preludio alla ritorsione per la strage di domenica notte al kibbutz Meretz, costato la vita a cinque persone (tra le quali due bambini con la propria madre). La notizia arriva da fonti palestinesi e appare sul sito web del quotidiano 'Ha'aretz'; secondo i testimoni, i blindati stanno cingendo d'assedio la citta', le cui principali vie d'accesso sono state serrate. Nel corso della notte (alle due in Italia), l'esercito israeliano aveva compiuto un blitz nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania: una trentina tra carri armati, veicoli blindati per il trasporto di truppe e fuori strada avevano fato irruzione nel campo, arrestando tre uomini prima di compiere dietro-front. L'esercito aveva smentito che si trattasse della rappresaglia annunciata per la strage; tuttavia alcune alcune ore prima del raid, fonti della sicurezza israeliana avevano anticipato che azioni militari sarebbero state condotte nelle aree di Tulkarem e di Nablus dove si ritiene che sia stato organizzato l'attacco di domenica sera. All'alba nel villaggio di Shweike, a nord di Tulkarem, l'esercito ha abbattuto la casa di Mohammed Naifeh, esponente di spicco di Fatah, il partito di Yasser Arafat, considerato "responsabile" dell'aggressione al kibbutz

E oggi doveva essere anche la giornata dei colloqui con l'inviato americano, che aveva il compito di spianare la strada al piuano di pace proposto dal cosidetto quartetto. M ail governo di sharon ha deciso di cancellare questo tema dalla sua agenda, per concentrarsi invece sulle ipotesi del dopo saddam , dando per scontata sia la guerra, sia la vittoria americana Israele ritiene che l'Iraq sara' governato da un regime filo occidentale, sullo stile giordano o egiziano, e vuole esaminare assieme a Washington le conseguenze che ne deriveranno sugli equilibri regionali. Lo stato ebraico vuole anche che la Giordania venga compensata dalle perdite che subira' una volta che il petrolio iracheno sara' venduto a prezzi di libero mercato. Israele si interessa naturalmente alle conseguenze della guerra sul conflitto con i palestinesi e, scrive Ha'aretz, spera che un successo americano in Iraq spinga i palestinesi verso un cessate il fuoco. Il piano di pace per il Medio Oriente proposto dal presidente americano George Bush non e' nell'agenda dei colloqui. Si parlera' invece in dettaglio di una possibile reazione israeliana, nel caso l'attacco americano provocasse un'azione irachena contro lo stato ebraico

Francia

Les dizaines d'étrangers occupant une église de Calais ont "24 heures" pour quitter les lieux et "au-delà l'Etat assumera ses responsabilités", a annoncé ce matin le maire de la ville après une entrevue avec le ministre de l'Intérieur, alors que les migrants refoulés du centre de Sangatte, désormais fermé, ont passé leur troisième nuit dans l'édifice religieux, sans électricité et sans sanitaires.Les migrants, majoritairement des Kurdes d'Irak, refusent de quitter l'église Saint-Pierre-Saint-Paul de Calais ouverte depuis samedi, le plus souvent par peur d'être reconduits dans leur pays. Les associations caritatives estimaient mardi matin qu'il serait difficile aux réfugiés de "tenir très longtemps dans ces conditions"."On a convenu que l'occupation de l'église ne pouvait pas continuer plus de 24 heures compte-tenu des conditions sanitaires, (avec) des gens malades", a expliqué le maire PCF de Calais, Jacky Hénin. "L'Etat s'est engagé à assumer ses responsabilités", a ajouté le maire, évoquant l'éventualité d'une évacuation, "dans le respect des droits humains". Le ministre de l'Intérieur avait affirmé plus tôt sur RTL que la police n'interviendrait que si "l'église nous le demande"."Le ministre de l'Intérieur Nicolas Sarkozy s'est engagé à ce que les droits des réfugiés soient respectés, le droit d'asile en particulier", a affirmé de son côté le député PS du Pas-ce-Calais, Jack Lang.M. Lang a annoncé par ailleurs que les élus du Nord-Pas-de-Calais se rendront à Londres, avec le ministre de l'Intérieur, "début décembre" pour évoquer les problèmes liés à la fermeture de Sangatte.A leur demande, onze élus du Nord et du Pas-de-Calais ont rencontré mardi matin Nicolas Sarkozy pour évoquer les problèmes posés par la fermeture du centre de Sangatte.La plus grande confusion a régné lundi toute la journée aux abords de l'église Saint-Pierre-Saint-Paul, où se sont bousculés des dizaines de journalistes, d'associatifs et d'élus.Le maire communiste de Calais, Jacky Hénin, qui avait donné son accord à l'ouverture de l'église - fermée au culte -, avait annoncé aux migrants qu'il leur laissait "jusque 15h00 avant de demander l'expulsion". Ce délai expiré, les discussions se sont poursuivies toute l'après-midi sans que les forces de l'ordre n'interviennent.En fin de journée, le sous-préfet de Calais, Michel Heuzé, et le maire de la ville sont allés ensemble à la rencontre des migrants, accompagnés de deux interprètes (farsi et kurde) pour leur demander une nouvelle fois d'évacuer l'édifice.Accompagnés par les bénévoles du collectif d'associations, les élus ont alors quitté l'église, où l'électricité a été coupée, espérant inciter les migrants à les suivre. "On essaie de montrer l'exemple en sortant aussi. Tous les bénévoles sont au bout du rouleau. Quelques leaders empêchent les migrants d'envisager une autre solution, ce sont eux qui ont donné l'ordre de lancer une grève de la faim", a déclaré Véronique Desenclos, de l'association La belle étoile.Alors que la préfecture affirme que le nombre d'interpellation a "beaucoup" diminué depuis une semaine, selon plusieurs témoins, les migrants continuent à affluer et une cinquantaine ont été repérés lundi soir à l'entrée de Calais. La mairie a estimé leur nombre à 500 dans la région.

Argentina

Un grupo de legisladores nacionales ofreció su colaboración al juez federal Rodolfo Canicoba Corral en la causa en la que se investiga la desaparición de 14 operarios de la fábrica automotriz Mercedes Benz durante la última dictadura militar. Los diputados Araceli Méndez de Ferreyra (Frente Grande), Margarita Jarque (Frente Grande), Atilio Tazzioli (ARI) y Ricardo Gómez (PJ), integrantes de la Comisión de Derechos Humanos de la Cámara de Diputados, fueron a ofrecerle ayer su apoyo al juez que deberá investigar a ex directivos de la fábrica alemana, al canciller Carlos Ruckauf y a dirigentes sindicales. También ayer Gregorio Grieco ratificó la denuncia efectuada el 28 de octubre con el patrocinio del abogado Ricardo Monner Sans. Allí se solicitó el “esclarecimiento judicial de la verdad” que condene a “los autores, instigadores, cómplices y encubridores” de “determinados aparatos políticos que fueron funcionales, a partir de 1975 y a través de la violación de derechos humanos, al interés material de grupos económicos”

Colombia

È stato sequestrato nelle ultime ore da presunti guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) il vescovo di Zipaquirá e presidente della Conferenza episcopale latino-americana (Celam), monsignor Jorge Enrique Jiménez Carvajal. Il presule è stato rapito a San Antonio de Aguilera, presso Pacho (dipartimento di Cundinamarca, centro del Paese), mentre si stava recando a celebrare una funzione religiosa con il parroco di Pacho, il sacerdote Desiderio Orjuela. Rivolgendosi ai sequestratori, il sindaco di Zipaquirá, Everth Bustamante, ha chiesto rispetto per la vita del vescovo e del sacerdote ed ha invocato la loro immediata liberazione. Il comandante dell’esercito, generale Carlos Alberto Ospina, ha annunciato una cospicua ricompensa in danaro per chi fornirà informazioni utili a rintracciare gli ostaggi. Secondo l’esercito, il sequestro è da attribuire al Fronte 22 delle Farc, principale gruppo armato attivo nel Paese latino-americano. (LM)

Gr 17.00

ITALIA

‘’’ANCORA SCOSSE IN MOLISE’’’ Terremoto. Ancora paura in Molise: scossa quarto grado MercalLI Roma, 12 novembre 2002 Una nuova scossa sismica si è verificata alle 14.46 in Molise. E' stata di intensità inferiore rispetto a quella delle 10.27 di questa mattina, ma è stata comunque avvertita dalla popolazione. Secondo le prime analisi degli esperti, la magnitudo dovrebbe essersi attestata intorno a 3.5 gradi Richter, pari al quarto grado della scala Mercalli. La scossa è stata registrata dalle stazioni della rete sismica dell' Istituto Nazionale di Geofisica e - secondo quanto riferito dal Dipartimento della Protezione Civile - è stata definitivamente classificata di magnitudo 3.5, pari al quarto-quinto grado della scala Mercalli. I comuni più vicini all' epicentro sono Provvidenti, Campolieto e Montagano, tutti in provincia di Campobasso.

‘’’FIAT’’’ Gli operai della Fiat di Termini stanno articolando la loro protesta su piu' fronti, con una serie di blocchi che producono pesantissime conseguenze per la mobilita' in Sicilia. Dopo aver isolato l'aeroporto di Palermo, proprio nel giorno in cui la chiusura di quello di Catania dovuta alla cenere dell'Etna ne ha fatto l'unico snodo del traffico aereo nella regione, i metalmeccanici hanno bloccato anche la strada statale 113 Palermo-Messina e hanno occupato come gia' ieri la stazione ferroviaria di Termini Imerese. Permane, inoltre, il presidio davanti allo stabilimento per impedire che siano prelevate le circa 3.000 "Punto" gia' pronte da consegnare ai rivenditori.

I dipendenti dello stabilimento Fiat di Termini Imerese solo verso le 14.30 hanno tolto il blocco alle vie d'accesso e d'uscita dall'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo. La protesta ha causato la cancellazione di tutti i voli in arrivo e in partenza per il capoluogo siciliano. Ora la situazione del traffico aereo dovrebbe normalizzarsi "È nostro compito dover lottare fino alla fine e tentare di evidenziare alle istituzioni che il piano industriale della Fiat è una trappola", ha detto Roberto Mastrosimone, rappresentante sindacale dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. "La casa torinese vuole solo i soldi per la nostra cassa integrazione e dopo un anno mandarci tutti i a casa. Quindi se dobbiamo andare a casa che lo dicano subito e non tra un anno".

ESTERI

‘’’VOTO DEL PARLAMENTO IRACHENO’’’ Il 'no' alla risoluzione delle Nazioni Unite 1441 è stato votato all'unanimità, a voler marcare il rifiuto del Paese ad ottemprerare gli obblighi sul disarmo e sulle ispezioni, l'indipendenza rispetto all'invito contrario del figlio del presidente iracheno, ma anche a sottolineare che ora l'eventuale apertura all'ONU dipenderà solo da Saddam Hussein. Il pronunciamento dell'Assemblea non vincola in alcun modo il rais, che dovrebbe pronunciarsi stasera. "Esiste un voto unanime sulla raccomandazione di rigetto della risoluzione ONU in accordo con l'opinione del nostro popolo, che ha riposto la sua fiducia in noi, e autorizza la guida politica a prendere la decisione appropriata per difendere l'Iraq - si legge nel documento votato dal Parlamento iracheno - Il Parlamento autorizza il presidente Saddam Hussein a prendere la decisione appropriata e seguirà la nostra guida qualunque sia la decisione che prenderà".

‘’’Afghanistan ‘’’

Se lo spostamento semantico ha fatto si che diventasse saddam lo spettro, dimenticando Bin Laden, gli stati unitie l'inghilterra sembrerebbero anche voler far dimenticare l'afghanistan, scomparso dall'agenda internazionale dopo la disastrosa politica interventista e diplomatica portata avanti dai due alleati. Nessuna delle riforme promesse è mai stata attuata in afghanistan, e la composizione del governo, voluta a lievllo mondiale, ha portato ad una situazione totalemnte instabile.

  • Nella giornata di ieri gravi scontri sono scoppiati fra polizia e studenti universitari a Kabul e almeno un ragazzo e' stato ucciso. Lo riferisce la Bbc, raccontando che un migliaio di studenti si sono radunati lunedi notte davanti all'universita' per protestare per le loro difficili condizioni di vita. La polizia accusa gli studenti di aver lanciato pietre contro gli agenti, i quali hanno allora aperto il fuoco. Il governo di Kabul afferma che uno studente e' stato ucciso, ma gli universitari parlano di quattro morti e dieci feriti. Non abbiamo acqua, non abbiamo pane. Tutto e' troppo caro, ha raccontato alla Bbc Nangalai, uno studente di medicina, spiegando cosi' il senso della protesta. Questa mattina la situazione attorno all'universita' e' ancora molto tesa, con gli studenti che chiedono la consegna ai giudici dei responsabili della morte dei loro compagni. Il presidente Ahmid Karzai ha dichiarato che la polizia ha deciso di propria inziativa di aprire il fuoco, e ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per stabilire le responsabilita' della violenza .

‘’’Russia’’’

  • Putin: la Cecenia è una questione interna, l'Ue non interferisca

Oslo, 12 novembre 2002 Durante la visita a Oslo, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito il suo netto no ai tentativi di mediazione dell'Unione Europea per una soluzione pacifica del problema ceceno. Nella conferenza stampa tenuta al termine di un incontro con il cancelliere Gerhard Schroeder, il presidente russo si è detto disposto "a ascoltare i consigli" dei "colleghi europei", salvo poi l'autonomia del Cremlino nella gestione del problema. Putin ha sottolineato che la crisi cecena è un affare "interno" che va risolto "fra i ceceni e la federazione russa". "Non intendiamo dire che le opinioni degli altri non siano pertinenti, ma il problema è talmente complesso che nessuno può dare in realtà buoni consigli". Putin e Schroeder avrebbero dovuto incontrarsi nelle scorse settimane a Berlino, ma il presidente russo era stato costretto a annullare il viaggio in Germania a causa dell'assalto al teatro di Mosca da parte di un commando di terroristi ceceni. I due leader hanno approfittato della concomitanza delle loro visite a Oslo per recuperare l'occasione perduta.

‘’’Colombia’’’ È stato sequestrato nelle ultime ore da presunti guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) il vescovo di Zipaquirá e presidente della Conferenza episcopale latino-americana (Celam), monsignor Jorge Enrique Jiménez Carvajal. Il presule è stato rapito a San Antonio de Aguilera, presso Pacho (dipartimento di Cundinamarca, centro del Paese), mentre si stava recando a celebrare una funzione religiosa con il parroco di Pacho, il sacerdote Desiderio Orjuela. Rivolgendosi ai sequestratori, il sindaco di Zipaquirá, Everth Bustamante, ha chiesto rispetto per la vita del vescovo e del sacerdote ed ha invocato la loro immediata liberazione. Il comandante dell’esercito, generale Carlos Alberto Ospina, ha annunciato una cospicua ricompensa in danaro per chi fornirà informazioni utili a rintracciare gli ostaggi. Secondo l’esercito, il sequestro è da attribuire al Fronte 22 delle Farc, principale gruppo armato attivo nel Paese latino-americano. (LM)

GR ore 19.30

Italia

Fiat

Mobilitazioni a Palermo, si aspetta lo sciopero del 14 (audio) Circa 200 operai dello stabilimento Fiat di Temini Imerese hanno bloccato la bretella del tratto autostradale Palermo-Mazara del Vallo che precede l' aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi. Sono giunti sull' autostrada con le proprie auto. -Il nostro interesse - dice il delegato Fiom della fabbrica, Roberto Mastrosimone - e' bloccare completamente i voli. Vogliamo dare segnali forti perche' questa vertenza venga modificata. Solo verso le 14.30 i lavoratori hanno tolto il blocco alle vie d'accesso e d'uscita dall'aeroporto. La protesta ha causato la cancellazione di tutti i voli in arrivo e in partenza per il capoluogo siciliano per la prima parte della giornata. "È nostro compito dover lottare fino alla fine e tentare di evidenziare alle istituzioni che il piano industriale della Fiat è una trappola", ha detto Roberto Mastrosimone, rappresentante sindacale dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. "La casa torinese vuole solo i soldi per la nostra cassa integrazione e dopo un anno mandarci tutti i a casa. Quindi se dobbiamo andare a casa che lo dicano subito e non tra un anno".

Ieri, per tutta la giornata, gli operai della Fiat, dandosi il cambio, avevano bloccato i varchi dell'aeroporto impedendo l'entrata e l'uscita degli automezzi e costringendo i traghetti in partenza a rimanere attraccati in banchina perche' vuoti.-'Attendiamo - ha aggiunto Mastrosimone - risposte precise da parte del governo che finora ha taciuto. L'industria dell'auto in Italia deve rimanere e lo Stato deve entrare direttamente coi soldi pubblici nella proprieta' della Fiat-.

Gli operai della Fiat di Termini stanno articolando la loro protesta su piu' fronti, con una serie di blocchi che producono pesantissime conseguenze per la mobilita' in Sicilia. Dopo aver isolato l'aeroporto di Palermo, proprio nel giorno in cui la chiusura di quello di Catania dovuta alla cenere dell'Etna ne ha fatto l'unico snodo del traffico aereo nella regione, i metalmeccanici hanno bloccato anche la strada statale 113 Palermo-Messina e hanno occupato come gia' ieri la stazione ferroviaria di Termini Imerese. Permane, inoltre, il presidio davanti allo stabilimento per impedire che siano prelevate le circa 3.000 "Punto" gia' pronte da consegnare ai rivenditori.

Cgil, Cisl e Uil confermano la loro indisponibilita ad accordi sugli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Fiat Auto in assenza di un nuovo piano industriale dell'azienda che deve prevedere la conferma di tutti gli stabilimenti esistenti e il rilancio del settore e chiedono al Governo una convocazione urgente a Palazzo Chigi per risolvere la vertenza Fiat. E' quanto si legge nella nota ufficiale diffusa dai sindacati dopo la riunione di ieri delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil e di Fim, Fiom e Uilm. Le organizzazioni confermano un giudizio negativo sul piano predisposto dall'azienda per le sue drammatiche conseguenze sociali e insieme perche' prefigura la progressiva scomparsa di un settore industriale strategico, da cui dipende la sopravvivenza di centinaia di imprese e la capacita' competitiva dell'intero sistema economico italiano. Il Governo, continuano le organizzazioni, deve promuovere tutte le iniziative necessarie al rilancio del settore, compreso un nuovo assetto proprietario anche con un possibile intervento pubblico, e deve anche richiamare gli azionisti alle proprie responsabilita', a partire dal reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla ricapitalizzazione di Fiat Auto e al sostegno degli investimenti. Cgil, Cisl e Uil con i sindacati di categoria dei metalmeccanici, sollecitano dunque una convocazione urgente a Palazzo Chigi e annunciano la richiesta di un incontro anche con le Regioni interessate alla crisi. A sostegno di tali posizioni, le organizzazioni invitano i lavoratori metalmeccanici a partecipare in modo compatto allo sciopero generale di categoria del 15 novembre e annunciano che domani Fim, Fiom e Uil definiranno un calendario di lotte dei vari stabilimenti di Fiat Auto. Nei prossimi giorni, conclude la nota, Cgil, Cisl e Uil decideranno infine una iniziativa confederale a sostegno della vertenza A proposito delle iniziative dei lavoratori della FiAT ascoltiamo due interventi, raccolti questa mattina, dai lavoratori in mobilitazione di Arese e di Cassino. (grarese ok- gr cassino ok))

Via libera alla repressione in carcere

E' delle ore 18.18 la notizia riportata dalla repubblica.it che il Dap (Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria) abbia disposto misure sicurezza contro l'associazione Antigone. Per quanto riguarda questa sera ci dobbiamo purtroppo limitare a leggere la notizia di agenzia, invitiamo, per maggiori approfondimenti a seguire la trx di domani mercoledì 13 alle ore... su queste frequenze. "Misure di sicurezza e vigilanza", si legge nella nota del Dap riservata ai provveditorati regionali, per "prevenire ed impedire qualsiasi atto di turbativa che possa destabilizzare le condizioni di sicurezza all'interno degli istituti di pena" ad opera di movimenti facenti capo all'associazione 'Antigone' e ad organizzazioni 'anarco-insurrezionaliste'. A disporle è stato il Dap con una nota riservata ai provveditorati regionali. Secondo notizie pervenute al Dap da "Organo ufficiale informativo", infatti, "movimenti facenti capo all' associazione 'Antigone' ed ad 'organizzazioni anarco-insurrezionaliste' paventano la possibilità di mettere in atto manifestazioni di protesta contro la 'situazione repressiva' del sistema carcerario, contro il regime di carcerazione speciale, il 41 bis, nonché iniziative di solidarietà in favore dei 'militanti prigionieri' allo scopo di risvegliare l'interesse della classe politica". Il Dap, nella nota riservata, ha invitato i provveditorati a "sensibilizzare adeguatamente le direzioni degli istituti penitenziari" ad adottare tutte quelle misure di sicurezza e di vigilanza "ritenute utili e consentite", per prevenire qualsiasi atto di turbativa.(red)

Ocalan

Sono passati 4 anni dall'arrivo di ocalan in italia (audio) 4 anni fa, il 12 novembre, ocalan arrivava in Italia. Fu l'inizio di lunge giornate di solidarietà, in quella piazza di roma che fu ribattezzata col suo nome. Dalla sua estradizione, ocalan è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, e ai suoi avviocati è reso difficile vederlo. Per questo, la comunità kurda in italia ha organizzato per oggi un presidio sotto la sede del senato, dalle 13 alle 14.30 ed a questo proposito ascoltiamo una corrispondenza.

Esteri

Afghanistan

Se ovunque nei media ufficiali la figura del dittatore Saddam si è andata sostituendo al nemico di ieri Bin Laden, gli stati uniti e l'inghilterra sembrerebbero anche voler far dimenticare pesino l'esistenza dello stesso afghanistan, scomparso dall'agenda internazionale dopo la disastrosa politica interventista e diplomatica portata avanti dai due alleati. Come sottolineano le donne dell'organizzaziobne afghana RAWA (revolutionary afghan womwn association) durante le conferenze che tengono nei paesdi occidentali, nessuna delle riforme promesse è mai stata attuata in Afghanistan, soprattutto perche' oggi al governo ci sono gli stessi esponenti politici che avevano contribuito a mantenere una situazione di generale arretratezza economica ma soprattutto di oppressione politica e culturale già prima dell'arrivo dei talebani. Bisogna inoltre sottolineare che la composizione del governo, voluta a lievllo mondiale, ha portato ad una situazione totalemnte instabile. Nella giornata di ieri gravi scontri sono scoppiati fra polizia e studenti universitari a Kabul e almeno un ragazzo e' stato ucciso. Lo riferisce la Bbc, raccontando che un migliaio di studenti si sono radunati lunedi notte davanti all'universita' per protestare per le loro difficili condizioni di vita. La polizia accusa gli studenti di aver lanciato pietre contro gli agenti, i quali hanno allora aperto il fuoco. Il governo di Kabul afferma che uno studente e' stato ucciso, ma gli universitari parlano di quattro morti e dieci feriti. Non abbiamo acqua, non abbiamo pane. Tutto e' troppo caro, ha raccontato alla Bbc Nangalai, uno studente di medicina, spiegando cosi' il senso della protesta. Questa mattina la situazione attorno all'universita' e' ancora molto tesa, con gli studenti che chiedono la consegna ai giudici dei responsabili della morte dei loro compagni. Il presidente Ahmid Karzai ha dichiarato che la polizia ha deciso di propria inziativa di aprire il fuoco, e ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per stabilire le responsabilita' della violenza

Iran Anche in Iran da quattro giorni gli studenti universitari protestano mentre la Guida suprema e comandante delle forze armate, ayatollah Ali Khamenei, ha avvertito che se i conflitti tra le istituzioni dovessero continuare, farà "entrare in scena le forze del popolo per risolvere i problemi". Il monito è arrivato al culmine di un'aspra disputa tra il Parlamento, riformista, e la magistratura, conservatrice, sulla condanna a morte pronunciata da un giudice di Hamadan, nell'ovest del Paese, contro l'intellettuale riformista Hashem Aghajari per insulti ai dodici Imam sciiti. Oggi circa 2.000 studenti, ai quali si sono aggiunti diversi docenti, hanno dato vita a una manifestazione interna nei viali dell'Università di Teheran. Il presidente Mohammad Khatami, iniziatore del movimento riformista, è stato preso di mira dai giovani, che gli rimproverano di non opporsi alla reazione dei conservatori. Analoghe manifestazioni si sono svolte in questi giorni nelle Università di diverse città del paese. Oggi 37 docenti dell'Università di Pedagogia, dove Aghajari insegna, hanno chiesto in un comunicato la sua liberazione. Il presidente del Parlamento, Mehdi Karrubi, ha definito nei giorni scorsi "vergognosa" la sentenza.

Iraq

Il 'no' alla risoluzione delle Nazioni Unite 1441 è stato votato all'unanimità dall'assemblea parlamentare irachena, a voler marcare il rifiuto del Paese ad ottemprerare gli obblighi sul disarmo e sulle ispezioni e l'indipendenza rispetto all'invito contrario del figlio del presidente iracheno, ma anche a sottolineare che ora l'eventuale apertura all'ONU dipenderà solo da Saddam Hussein.Gia'ieri il presidente del Parlamento e il presidente della commissione Esteri avevano sollecitato i deputati a votare contro la risoluzione, sebbene il pronunciamento dell'Assemblea non vincoli in alcun modo il rais, che dovrebbe pronunciarsi stasera. "Esiste un voto unanime sulla raccomandazione di rigetto della risoluzione ONU in accordo con l'opinione del nostro popolo, che ha riposto la sua fiducia in noi, e autorizza la guida politica a prendere la decisione appropriata per difendere l'Iraq - si legge nel documento votato dal Parlamento iracheno - Il Parlamento autorizza il presidente Saddam Hussein a prendere la decisione appropriata e seguirà la nostra guida qualunque sia la decisione che prenderà".

Inghilterra

Il discorso di blair (audio)

Le elezioni statunitensi da poco celebrate hanno dimostraato che , in tempo di minaccia terroristica, e con lo spettro di un cionflitto bellico, fare camapgna con i timorii della popolazione porta i suoi frutti. E' quello che ha pensatro il presidente americano Bush, e quello che sembra credere il primo ministro britannico Tony Blair, che nelò suo dioscorso sulla politica estera pronunciato ieri sera ha posto con enfasi il pericolo quotidiano che un attentato terroristico distrugga la quieta vita dei britrannici.

Non è tempo di elezioni in inghilterrra, ma il sostegno incvondizionato che blair ha dato all'aggressiva politica di bush ha fatto levare più voci di protesta in un paese in cui la crisi economica si fa ogni giorno più grave. Quindi, niente di meglio che agitare lo spettro di altri attentati come quelli dell'11 settembre, e legarli alla minaccia ddell'Iraq, per mettere a tacere tutte le opposizioni. Nessuna informazione certa o fatto concreto, ma solo le dichiarazioni dei servizi segreti a supporto delle sue affermazioni, sufficiente per Blair per poter chiedere ai suoi cittadini un appoggio incondizionato alla politica da lui perseguita, in nome, come di consueto ormai, della paventata sicurezza nazionale.%0

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gror121102 (last edited 2008-06-26 09:58:48 by anonymous)