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= ore 19.30 =

== sommario ==

LAVORO: Domani mobilitazione nazionale dei metalmeccanici (audio)

LAVORO: A Milano occupata la fabbrica Rimoldi Necchi

Iraq: Soddisfazione dei paesi arabi per la decisione irakena

Palestina: Palestinese ucciso a Gaza dagli israeliani

Spagna: si teme il disastro ecologico sulle coste della Gallizia (Spagna) per la avoria di una petroliera

FRANCIA - Con le 35 ore sono aumentati i posti di lavoro

FRANCIA - Termina l'occupazione dei migranti

ARGENTINA: scade oggi una rata del debito estero verso la banca mondiale, l'Argentina non pagherà

CARCERI - Sospesa la protesta ( Audio)

ROMA - Manifestazione oggi contro il piano regolatore del Comune di Roma (audio)

ROMA - Occupazione a Garbatella (audio)

LAVORO Domani mobilitazione nazionale dei metalmeccanici

Sono tre gli appuntamenti fissati nell'assemblea che si è tenuta ieri a Napoli, alla quale hanno partecipato le sigle di categoria del sindacalismo confederale. Ascoltiamo Francesco Piccioni del Manifesto

Intanto i lavoratori della Rimoldi Necchi, un' azienda metalmeccanica di Olcella di Busto Garolfo (Milano), in amministrazione controllata, hanno occupato la fabbrica e impedito l'uscita del liquidatore subito dopo aver appreso che non c'erano risorse finanziarie per garantire gli stipendi del mese. L'azienda occupa 263 dipendenti. A far precipitare la protesta, secondo quanto riferito da funzionari della Fiom di Legnano accorsi sul posto, sarebbe stata la comunicazione alle Rsu da parte di un funzionario della direzione che l'azienda non era in grado di garantire gli stipendi. La protesta degli operai e' montata fino all'occupazione dell'intera fabbrica, mentre gli uffici della direzione, sono stati circondati. -Tu non esci di qui finche' non ci garantisci quello che era stato stabilito-, avrebbero gridato gli operai nei confronti del funzionario costretto a chiudersi negli uffici. Sul posto si sono recati in forze i carabinieri di Legnano che stanno controllando la situazione. Fino a questo momento non ci sono comunque stati incidenti. Secondo quanto si e' appreso dall'ufficio stampa della Prefettura, il Prefetto di Milano Bruno Ferrante ha convocato le parti per domani mattina. Tra l'altro, proprio per domani e' previsto lo sciopero nazionale dei metalmeccanici per la vertenza Fiat, vertenza che in Lombardia e' stata estesa anche a numerose altre aziende in difficolta', una delle quali e' proprio la Rimoldi di Olcella

GAZA - PALESTINESE UCCISO IN CANNONEGGIAMENTO A RAFAH Un palestinese e' stato ucciso questa sera in un cannoneggiamento israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti sanitarie palestinesi. Le fonti hanno precisato che Khaled Abu Hilal (37 anni) e' stato colpito a morte nella zona del cosiddetto 'Blocco O', nei pressi del confine con l'Egitto, dove e' stato centrato da un proiettile di cannone che lo ha decapitato, mentre un altro palestinese e' rimasto ferito. Sempre a Rafah, negli ultimi tre giorni sono stati uccisi in mitragliamenti israeliani anche due bambini palestinesi, Nafiz Mishal e Hamed Al-Masri, rispettivamente di due e undici anni. Nel nord della Cisgiordania, un adolescente palestinese, Jalal Auja (17 anni), e' stato ugualmente ucciso stamane in un mitragliamento a Nablus, rioccupata all'alba di ieri dall' esercito israeliano

Iraq

I paesi arabi esprimono totale soddisfazione per la decisione di saddam Hussein di dare il via libera alle ispezioni delle nazioni unite. Molto soddisfatti sono soprattutto i paesi che si erano opposti ad un’azione militare degli stati uniti nella regione. La decisione di Saddam consente di mantenere il controllo della regione, e soprattutto di affrontare anche economicamente la crisi che si sarebbe prospettata. Ma la decisione di Bagdad non incontra invece il favore degli Stati Uniti, che cercavano, e tutt’ora cercano, un pretesto per sferrare l’attacco. Sotto accusa sono adesso i termini utilizzati nella lettera alle nazioni unite, che non sono di condiscendenza, ma di rassegnazione, e che per dstati uniti e Inghilterra preparano il terreno ad un successivo rifiuto. Ma intanto si prepara a partire il primo contingente di ispettori, che già lunedì dovrebbe raggiungere l’Iraq per iniziare la nuova missione definita dalla risoluzione 1441 approvata venerdi' dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il 25 novembre arriveranno in Iraq una decina di altri ispettori per iniziare le verifiche vere e proprie. Entro la fine di dicembre saranno al lavoro sul campo dagli 85 ai cento ispettori.

FRANCIA

Il passaggio alle 35 ore ha creato dal 1996 e il 2001 circa 300.000 posti di lavoro, cioe' il 18% degli impieghi creati in quegli anni in Francia. Lo indica l'Insee, l'ufficio centrale di statistiche, nel suo 'Donnees sociales', il suo rapporto triennale della societa' francese. Secondo il documento, pubblicato oggi, alla fine del 2001 8,6 milioni di francesi, pari al 53% dei dipendenti del settore privato, erano passati a una settimana lavorativa di 35 ore. Alla fine dell'anno scorso pero', se il 90% del personale delle aziende con oltre 200 dipendenti aveva applicato la nuova legislazione, rimaneva ancora molto cammino da fare per le piccole imprese dove era applicata solo al 10%. La riduzione dell'orario di lavoro, gia' avviata dal governo di centro destra nel 1996 con la legge Robien, era stata poi imposta per legge nel 1997 dalla coalizione di sinistra guidata da Lionel Jospin. Sempre secondo il documento, le ristrutturazioni operate per applicare il passaggio alle 35 ore avrebbero migliorato la produttivita' dal 4 al 5% nell'autunno del 2000 per le aziende che avevano approfittato degli incentivi previsti dalla legge. La soppressione della legge sulle 35 ore è uno dei primi atti attuati dal nuovo governo di centrodestra appena insediatosi in Francia. _

FRANCIA

E’ terminata con lo sgombero l’occupazione della chiesa di Saint-Pierre-Saint-Paul de Calais da parte di 99 migranti kurdi e afgani, rifugiati da cinque giorni nella struttura, in segno di protesta contro la chiusura anticipata ( e voluta per motivi di immagine dalla società che gestisce il tunnel sotto la manica) del centro di permanenza temporanea di sangatte. I migranti sono stati evacuati senza sforzo da parte della polizia questa mattina all’alba: potranno chiedere asilo politico dopo la loro audizione davanti al tribunale circondariale, senza alcuna certezza del loro futuro. Alle cinque di questa mattina, diverse ambulanze della croce rossa avevano cominciato ad evacuare i migranti, sistemandoli in piccoli gruppi in autobus di linea requisiti. I migranti non hanno opposto resistenza, dopo aver tentato in tutti i modi, in queste settimane , di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e politica sul loro caso: a fronte dell’indifferenza generale, hanno scelto la sola soluzione praticabile, quella che gli consentirà ancora qualche settimana di attesa, nella speranza che si avverino le promesse del sindaco di Calais, di accogliere le loro domande di asilo nel rispetto della convenzione per i diritti umani.

Spagna

La petroliera -Prestige-, naufragata ieri al largo della costa della Galizia (nordovest della Spagna) potrebbe aver perso fino a 3 mila tonnellate di gasolio nelle ultime ore, ha detto oggi un portavoce della protezione civile spagnola. Secondo questa fonte, dopo ore di tentativi frustrati, intorno alle 13:00 i responsabili del soccorso alla nave, che da ieri notte cercano di allontanare la petroliera dalla costa della Galizia, sono riusciti ad agganciare con cavi metallici la prua della -Prestige-, il che dovrebbe permettere di trainare la nave al largo. Ma il portavoce della protezione civile ha aggiunto che apparentemente uno squarcio sul fianco della 'Prestige' avrebbe portato alla fuoriuscita di una una delle riserve di carburante della nave, pari a un massimo di 3 mila tonnellate su un totale di 77 mila trasportate.

ARGENTINA

Il governo argentino ha confermato ufficialmente che il paese non paghera' un debito di 805 milioni di dollari contratto con la Banca Mondiale, in scadenza oggi. A seguito della notizia diffusa dall'emittente tv Todo Noticias, l'esecutivo ha diramato una nota, a firma del capo di gabinetto Alfredo Atanasof, nella quale si legge che -il livello delle riserve possedute dal paese gli impedisce di pagare l'intera quota in scadenza oggi, poiche' in tal caso le stesse riserve scenderebbero sotto il livello di 9 miliardi di dollari, raccomandato dal Fondo Monetario Internazionale per il mantenimento della stabilita' del programma monetario-. Tuttavia, pagando la quota di interessi, aggiunge la nota, -l'Argentina auspica di continuare a negoziare per un accordo definitivo con il Fondo Monetario ed evitare il default-. Il ministro argentino dell'economia Roberto Lavagna si trova in questi giorni a Washington per un nuovo giro di negoziati con il Fondo Monetario Internazionale.

BRASILE: SEM TERRA MARCIANO SU BASE SPAZIALE BRASILIANA ASSIEME AI VESCOVI PROTESTANO CONTRO SUA CESSIONE AD USA

I contadini sem terra marciano sulla maggiore base spaziale brasiliana. Migliaia di braccianti stanno convergendo da ogni parte del Brasile verso il poligono di Alcantara, sulla costa atlantica ai confini dell'Amazzonia, dove sabato e domenica manifesteranno contro la cessione di parte della base agli Stati Uniti. Il Brasile sta rinunciando alla sua sovranita' - ha detto Joao Paulo Rodrigues, coordinatore nazionale del Movimento Sem Terra (Mst) - La qual cosa permettera' agli americani di installare una base militare in territorio nazionale: nessuna autorita' brasiliana potra' entrare la' senza chiedere il permesso a Washington. Dietro alla protesta ci sono anche i vescovi della Chiesa Cattolica che nei mesi scorsi avevano gia' organizzato un grande e riuscitissimo referendum popolare contro l'Alca, l'area di libero mercato delle Americhe che il governo americano vorrebbe creare entro il 2005 dall'Alasca alla Terra del Fuoco. La protesta unita di vescovi e braccianti fa riferimento anche alle famiglie di contadini fatte sloggiare dai terreni che dovranno ospitare la base americana. Secondo loro sono state cacciate via a forza e adesso sono alla fame. Sarà Luis Inacio Lula da Silva che dovra' prendere la decisione definitiva a riguardo. _

ITALIA

CARCERI - Sospesa la protesta Dopo l'intervento del papa in parlamento, è stata sospesa la protesta nelle carceri,in attesa della riunione della commissione parlamentare che si terrà il 20 Novembre. Ascoltiamo Vittorio Antonini dell'ass.Papillon.

ROMA - Manifestazione oggi contro il piano regolatore del Comune di Roma (audio)

ROMA - Occupazione a Garbatella (audio) _

ore 17.00

Spagna

Il magistrato del tribunale supremo Jose Ramon Soriano ha firmato questa mattina la richiesta di custodia cautelare per il deputato basco Josè Antonio Urruticoechea, detto Josu Tenera, che è incorso nell’ordine di cattura internazionale dopo non essere comparso in due occasioni davanti l’alto tribunale. In un atto notificato oggi , il magistrato chiede al ministero degli interni di inviare l’ordine corrispondente all’Interpool affinché Josu Tenera sia localizzato e messo a disposizione del tribunale spagnolo come presunto mandante dell’azione contro il quartier generale della Guardia Civil di Zaragoza del 1997, in cui morirono 11 persone . Il magistrato ha adottato questa risoluzione dopo la richiesta formulata ieri dalla pubblica accusa e avallata dalla parte civile rappresentata dalla associazione delle vittime del terrorismo, e poco dopo la scadenza dell’ora in cui Josu Ternera sarebbe dovuto comparire davanti al tribunale.

Palestina

I soldati israeliani hanno catturato il presunto mandante della strage compiuta domenica scorsa nel kibbutz di Metzer, in Galilea (le vittime furono cinque, compresa una donna e i suoi due bambini di quattro e cinque anni). L'esercito ha reso noto che l'uomo, Mohammed Naifeh, si e' arreso dopo aver resistito per diverse ore ai militari, asserragliato in una casa di Schweike, non lontano da Tulkarem, in Cisgiordania. Nella stessa occasione i soldati hanno catturato anche un altro ricercato. Sempre in Cisgiordania, un ragazzo di 17 anni e' stato colpito e ucciso dal fuoco dei soldati israeliani, durante una violenza manifestazione a Nablus, rioccupata ieri dalle forze ebraiche.

lavoro sciopero dal nord al sud

Sciopera l’Italia del lavoro, oggi manifestazioni dal nord al sud per il diritto all’occupazione.

Il petrolchimico di Gela e tutta l'industria della citta' si sono fermati questa mattina per uno sciopero generale indetto da Cgil Cisl e Uil contro il progetto dell'Eni di cessione di ramo d'azienda con il trasferimento degli impianti siciliani ad una societa' con sede locale. Circa 1.500 persone hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento. Presente anche una delegazione di dipendenti della Fiat di Termini Imerese. Il petrolchimicoi di Gela, dopo la apventata chiusura dei mesi scorsi, aveva ricevuto assicuarzioni9 di un a riconversione industriale che, nel rispetto della salute dei lavoratori, garantisse anche il diritto all’occupazione. E sciopero anche a milano dove oltre 3mila persone, secondo la stima dei sindacati, hanno partecipato alla manifestazione nazionale indetta dalle organizzazioni dei lavoratori delle assicurazioni a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre 2001. I "colletti bianchi" hanno attraversato il centro della citta', da piazza Sant'Eufemia fino a piazza San Babila, dove si e' svolto il comizio conclusivo dei segretari generali confederali di categoria. In contemporanea si e' tenuto uno sciopero di 8 ore che, sempre secondo stime sindacali, ha raccolto adesioni del 70/80%. "

ore 17.00

Carcere

Sospesa la protesta nelle carceri dopo l'intervento del Papa in Parlamento.Ascoltiamo V.Antonini dell'ass. Papillon

Spagna

Il magistrato del tribunale supremo Jose Ramon Soriano ha firmato questa mattina la richiesta di custodia cautelare per il deputato basco Josè Antonio Urruticoechea, detto Josu Tenera, che è incorso nell’ordine di cattura internazionale dopo non essere comparso in due occasioni davanti l’alto tribunale. In un atto notificato oggi , il magistrato chiede al ministero degli interni di inviare l’ordine corrispondente all’Interpool affinché Josu Tenera sia localizzato e messo a disposizione del tribunale spagnolo come presunto mandante dell’azione contro il quartier generale della Guardia Civil di Zaragoza del 1997, in cui morirono 11 persone . Il magistrato ha adottato questa risoluzione dopo la richiesta formulata ieri dalla pubblica accusa e avallata dalla parte civile rappresentata dalla associazione delle vittime del terrorismo, e poco dopo la scadenza dell’ora in cui Josu Ternera sarebbe dovuto comparire davanti al tribunale.

Francia

E’ terminata con lo sgombero l’occupazione della chiesa di Saint-Pierre-Saint-Paul de Calais da parte di 99 migranti kurdi e afgani, rifugiati da cinque giorni nella struttura, in segno di protesta contro la chiusura anticipata ( e voluta per motivi di immagine dalla società che gestisce il tunnel sotto la manica) del centro di permanenza temporanea di sangatte. I migranti sono stati evacuati senza sforzo da parte della polizia questa mattina all’alba: potranno chiedere asilo politico dopo la loro audizione davanti al tribunale circondariale, senza alcuna certezza del loro futuro. Alle cinque di questa mattina, diverse ambulanze della croce rossa avevano cominciato ad evacuare i migranti, sistemandoli in piccoli gruppi in autobus di linea requisiti. I migranti non hanno opposto resistenza, dopo aver tentato in tutti i modi, in queste settimane , di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e politica sul loro caso: a fronte dell’indifferenza generale, hanno scelto la sola soluzione praticabile, quella che gli consentirà ancora qualche settimana di attesa, nella speranza che si avverino le promesse del sindaco di Calais, di accogliere le loro domande di asilo nel rispetto della convenzione per i diritti umani.

Palestina

I soldati israeliani hanno catturato il presunto mandante della strage compiuta domenica scorsa nel kibbutz di Metzer, in Galilea (le vittime furono cinque, compresa una donna e i suoi due bambini di quattro e cinque anni). L'esercito ha reso noto che l'uomo, Mohammed Naifeh, si e' arreso dopo aver resistito per diverse ore ai militari, asserragliato in una casa di Schweike, non lontano da Tulkarem, in Cisgiordania. Nella stessa occasione i soldati hanno catturato anche un altro ricercato. Sempre in Cisgiordania, un ragazzo di 17 anni e' stato colpito e ucciso dal fuoco dei soldati israeliani, durante una violenza manifestazione a Nablus, rioccupata ieri dalle forze ebraiche.

Iraq

I paesi arabi esprimono totale soddisfazione per la decisione di saddam Hussein di dare il via libera alle ispezioni delle nazioni unite. Molto soddisfatti sono soprattutto i paesi che si erano opposti ad un’azione militare degli stati uniti nella regione. La decisione di Saddam consente di mantenere il controllo della regione, e soprattutto di affrontare anche economicamente la crisi che si sarebbe prospettata. Ma la decisione di Bagdad non incontra invece il favore degli Stati Uniti, che cercavano, e tutt’ora cercano, un pretesto per sferrare l’attacco. Sotto accusa sono adesso i termini utilizzati nella lettera alle nazioni unite, che non sono di condiscendenza, ma di rassegnazione, e che per dstati uniti e Inghilterra preparano il terreno ad un successivo rifiuto. Ma intanto si prepara a partire il primo contingente di ispettori, che già lunedì dovrebbe raggiungere l’Iraq per iniziare la nuova missione definita dalla risoluzione 1441 approvata venerdi' dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il 25 novembre arriveranno in Iraq una decina di altri ispettori per iniziare le verifiche vere e proprie. Entro la fine di dicembre saranno al lavoro sul campo dagli 85 ai cento ispettori.

lavoro sciopero dal nord al sud

Sciopera l’Italia del lavoro, oggi manifestazioni dal nord al sud per il diritto all’occupazione.

Il petrolchimico di Gela e tutta l'industria della citta' si sono fermati questa mattina per uno sciopero generale indetto da Cgil Cisl e Uil contro il progetto dell'Eni di cessione di ramo d'azienda con il trasferimento degli impianti siciliani ad una societa' con sede locale. Circa 1.500 persone hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento. Presente anche una delegazione di dipendenti della Fiat di Termini Imerese. Il petrolchimicoi di Gela, dopo la apventata chiusura dei mesi scorsi, aveva ricevuto assicuarzioni9 di un a riconversione industriale che, nel rispetto della salute dei lavoratori, garantisse anche il diritto all’occupazione. E sciopero anche a milano dove oltre 3mila persone, secondo la stima dei sindacati, hanno partecipato alla manifestazione nazionale indetta dalle organizzazioni dei lavoratori delle assicurazioni a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre 2001. I "colletti bianchi" hanno attraversato il centro della citta', da piazza Sant'Eufemia fino a piazza San Babila, dove si e' svolto il comizio conclusivo dei segretari generali confederali di categoria. In contemporanea si e' tenuto uno sciopero di 8 ore che, sempre secondo stime sindacali, ha raccolto adesioni del 70/80%. "

GR flash delle ore 9.30

MONDO

ARGENTINA - Quattro bambini sono morti per fame nella provincia settentrionale argentina di Tucumán, dove la gravità della crisi sociale ed economica che affligge il Paese sudamericano assume col passare dei giorni dimensioni sempre più drammatiche. L’Hospital de Niños, la struttura sanitaria dove si sono verificati i decessi, è praticamente al collasso di fronte alla crescente domanda di assistenza da parte delle fasce sociali meno abbienti. Secondo dati forniti dal locale ministero della pubblica sanità, sono 38mila le famiglie costrette a vivere in condizioni critiche perché afflitte da povertà e da estrema indigenza. Ma a detta del responsabile dell’organismo, Enrique Zamudio, nel caso dei piccoli uccisi dalla malnutrizione la responsabilità sarebbe dei genitori. "Sono stati negligenti perché non si sono rivolti subito ai centri sanitari della zona", ha asserito il funzionario. Sta di fatto che l’Argentina sta pesantemente pagando le conseguenze di una crisi che ha portato l’intero Paese sull’orlo della bancarotta. Con l’inflazione passata da zero al 50 per cento dall’inizio dell'anno a oggi, il 53 per cento della popolazione al di sotto della soglia della povertà (9 milioni gli indigenti), la costante riduzione degli stipendi e la sostanziale perdita del potere d’acquisto, si profila ora la possibilità che il Fondo monetario internazionale (Fmi) faccia pressioni per imporre un aumento tra il 20 e il 30 per cento delle tariffe pubbliche e dei combustibili

BOLIVIA -Lo scorso anno toccò al leader dei ‘cocaleros’ (produttori di coca) del Chapare, Evo Morales Ayma, essere estromesso dal Congresso di La Paz e ora sembra essere arrivato il turno di ‘El Mallku’ (capo tradizionale). Il leader indigeno aymara, Felipe Quispe, deputato del ‘Movimento indigeno Pachacuti’ (Mip) - nonché segretario della Confederazione sindacale unica dei lavoratori agricoli boliviani - rischia infatti di perdere l’immunità parlamentare per essere sottoposto a processo con l’accusa di ‘sollevazione armata’. "Non ho paura di andare in carcere – ha asserito ‘El Mallku’ nel corso di una conferenza stampa – i poveri sembrano essere destinati sempre a finire in una cella. Ma io non fuggirò davanti al giudice che mi vuole processare che comunque dovrà spiegare perché ha fatto questo ai campesinos". Al fianco di Quispe si è apertamente schierato Morales, dirigente del ‘Movimento al socialismo’, con tutto il suo movimento

ECUADOR - Giuseppe De Marzo, della Federazione dei Verdi, e' stato costretto a lasciare l'Ecuador alle 23 di mercoledi (le 5 di giovedi' in Italia) dopo due giorni di fermo nel Centro di detenzione provvisorio a Quito. Un colpo di mano perentorio e inaspettato. Persino l'Ambasciata italiana e' stata avvertita all'utimo minuto del provvedimento di espulsione reso subito esecutivo dall'Intendencia Judicial. Dopo l'azione pacifica nei boschi di Guarumos e il seguente arresto dell'ecologista italiano insieme ad altri due attivisti di Accion por la vida, la voglia di liberarsi di De Marzo e' diventata morbosa. La polizia giudiziale ha emesso la sentezza con una celerita' mai vista in Ecuador. Le multinazionali che fanno parte del Consorzio Ocp, responsabili dei disastri commessi a Mindo per la costruzione dell'oleodotto, hanno fatto la loro parte: il biglietto aereo di ritorno "diretto" in Italia (Quito-Guaiaquil-New York-Milano) e' stato gentilmente pagato dal Consorzio delle multinazionali petrolifere. Tutto di corsa per allontanare De Marzo dall'Ecuador. Anche perche', dopo le violazioni dei diritti subite al momento dell'arresto e la certezza di non avere commesso alcun reato, hanno spinto De Marzo ad andare fino in fondo. Davanti alla Intendencia Judicial il leader verde si e' difeso disconoscendo tale autorita' e, sicuro di una piena assoluzione, facendo pronto ricorso in giudizio di fronte alle autorita' municipali.

MO - Truppe israeliane, stando a fonti stampa palestinesi, hanno assediato alle prime ore di oggi una casa nel villaggio di Shweike, a nord di Tulkarem. Con altre persone, vi si sarebbe barricato il palestinese accusato per l'attacco al kibbutz Metzer (uccisi cinque israeliani). A Gaza City si e' intanto conclusa l'incursione di una ventina di carri armati, che si sono spinti fino a poche centinaia di metri dall'abitazione dello sceicco Ahmed Yassin, leader spirituale del movimento islamico Hamas.

ITALIA

MILANO - Nuovi stop giudiziari, tra le proteste del Polo, al reato di «permanenza clandestina in Italia» introdotto dalla Bossi-Fini. Dopo il ricorso in Cassazione del procuratore di Bologna, ieri un pm di Milano ha scagionato due immigrati perché troppo poveri per poter rispettare la legge. E a Torino un giudice ha impugnato il reato davanti alla Corte costituzionale. I nuovi casi, come già a Bologna, riguardano l’articolo 14/5 della Bossi-Fini, che punisce con la condanna da sei mesi a un anno l’immigrato che non rispetta «senza giustificato motivo» l’ordine del questore di lasciare l’Italia «entro 5 giorni». A Milano, ieri, la norma è stata bocciata per la terza volta in 7 giorni. Il pm Giovanni Rollero ha rimesso in libertà un ucraino e un romeno per la loro «assoluta indigenza», documentata tra l’altro dalle tessere per la mensa dei poveri: non avere i soldi per il viaggio è un «giustificato motivo» per escludere il reato. Di qui il no alla convalida dei due arresti nel rito direttissimo. A Torino il giudice Paolo Gallo ha scarcerato due immigrati e sollevato una questione di incostituzionalità: l’arresto in flagranza dovrebbe colpire una «spiccatissima pericolosità sociale», mentre il nuovo reato è «di modesta entità». Una «contravvenzione» con limiti di pena che non consentono la custodia in carcere, per cui «l’arresto di polizia è destinato per sua natura a sfociare nell’immediata liberazione».

Gr 13

IRAQ - I primi ispettori internazionali per il disarmo arriveranno in Iraq il 25 novembre, ha annunciato oggi a Vienna l'Organizzazione internazionale per l'energia atomica (Aiea). Una prima delegazione preparatoria partira' gia' lunedi' prossimo da Cipro. Gli ispettori potranno cambiare i loro piani anche all'ultimo momento. Si trattera' probabilmente di un centinaio di persone, delle quali 30 dell'Aiea e gli altri dell'Unmovic, la Commissione ispettiva, di osservazione e verifica dell'Onu.

MO - Truppe israeliane, stando a fonti stampa palestinesi, hanno assediato alle prime ore di oggi una casa nel villaggio di Shweike, a nord di Tulkarem. Con altre persone, vi si sarebbe barricato il palestinese accusato per l'attacco al kibbutz Metzer (uccisi cinque israeliani). A Gaza City si e' intanto conclusa l'incursione di una ventina di carri armati, che si sono spinti fino a poche centinaia di metri dall'abitazione dello sceicco Ahmed Yassin, leader spirituale del movimento islamico Hamas. Oltre 15 tank e veicoli corazzati, accompagnati da elicotteri, hanno intanto effettuato prima dell'alba una incursione di due ore a Citta' di Gaza durante la quale hanno arrestato tre palestinesi ricercati, fra cui Yosef Meqdiad, ufficiale della sicurezza palestinese. La sua casa si trova a 200 metri dall'abitazione del leader spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin, e i palestiensi hanno inizialmente pensato che potesse essere lui l'obiettivo dell'operazione. Testimoni parlano di scambio di colpi d'arma da fuoco fra soldati e palestinesi. Proseguono infine le operazioni a Nablus, dove ieri sono penetrati centinaia di soldati. Oggi continuano le perquisizioni, dopo che ieri sono stati arrestati 35 militanti. L'Autorita' Nazionale Palestinese ha chiesto ieri sera alla comunita' internazionale di intervenire per metter fine all'operazione a Nablus.

ECUADOR - Giuseppe De Marzo, della Federazione dei Verdi, e' stato costretto a lasciare l'Ecuador alle 23 di mercoledi (le 5 di giovedi' in Italia) dopo due giorni di fermo nel Centro di detenzione provvisorio a Quito. Un colpo di mano perentorio e inaspettato. Persino l'Ambasciata italiana e' stata avvertita all'utimo minuto del provvedimento di espulsione reso subito esecutivo dall'Intendencia Judicial. Dopo l'azione pacifica nei boschi di Guarumos e il seguente arresto dell'ecologista italiano insieme ad altri due attivisti di Accion por la vida, la voglia di liberarsi di De Marzo e' diventata morbosa. La polizia giudiziale ha emesso la sentezza con una celerita' mai vista in Ecuador. Le multinazionali che fanno parte del Consorzio Ocp, responsabili dei disastri commessi a Mindo per la costruzione dell'oleodotto, hanno fatto la loro parte: il biglietto aereo di ritorno "diretto" in Italia (Quito-Guaiaquil-New York-Milano) e' stato gentilmente pagato dal Consorzio delle multinazionali petrolifere. Tutto di corsa per allontanare De Marzo dall'Ecuador. Anche perche', dopo le violazioni dei diritti subite al momento dell'arresto e la certezza di non avere commesso alcun reato, hanno spinto De Marzo ad andare fino in fondo. Davanti alla Intendencia Judicial il leader verde si e' difeso disconoscendo tale autorita' e, sicuro di una piena assoluzione, facendo pronto ricorso in giudizio di fronte alle autorita' municipali.

ARGENTINA - Quattro bambini sono morti per fame nella provincia settentrionale argentina di Tucumán, dove la gravità della crisi sociale ed economica che affligge il Paese sudamericano assume col passare dei giorni dimensioni sempre più drammatiche. L’Hospital de Niños, la struttura sanitaria dove si sono verificati i decessi, è praticamente al collasso di fronte alla crescente domanda di assistenza da parte delle fasce sociali meno abbienti. Secondo dati forniti dal locale ministero della pubblica sanità, sono 38mila le famiglie costrette a vivere in condizioni critiche perché afflitte da povertà e da estrema indigenza. Ma a detta del responsabile dell’organismo, Enrique Zamudio, nel caso dei piccoli uccisi dalla malnutrizione la responsabilità sarebbe dei genitori. "Sono stati negligenti perché non si sono rivolti subito ai centri sanitari della zona", ha asserito il funzionario. Sta di fatto che l’Argentina sta pesantemente pagando le conseguenze di una crisi che ha portato l’intero Paese sull’orlo della bancarotta. Con l’inflazione passata da zero al 50 per cento dall’inizio dell'anno a oggi, il 53 per cento della popolazione al di sotto della soglia della povertà (9 milioni gli indigenti), la costante riduzione degli stipendi e la sostanziale perdita del potere d’acquisto, si profila ora la possibilità che il Fondo monetario internazionale (Fmi) faccia pressioni per imporre un aumento tra il 20 e il 30 per cento delle tariffe pubbliche e dei combustibili

BOLIVIA -Lo scorso anno toccò al leader dei ‘cocaleros’ (produttori di coca) del Chapare, Evo Morales Ayma, essere estromesso dal Congresso di La Paz e ora sembra essere arrivato il turno di ‘El Mallku’ (capo tradizionale). Il leader indigeno aymara, Felipe Quispe, deputato del ‘Movimento indigeno Pachacuti’ (Mip) - nonché segretario della Confederazione sindacale unica dei lavoratori agricoli boliviani - rischia infatti di perdere l’immunità parlamentare per essere sottoposto a processo con l’accusa di ‘sollevazione armata’. "Non ho paura di andare in carcere – ha asserito ‘El Mallku’ nel corso di una conferenza stampa – i poveri sembrano essere destinati sempre a finire in una cella. Ma io non fuggirò davanti al giudice che mi vuole processare che comunque dovrà spiegare perché ha fatto questo ai campesinos". Al fianco di Quispe si è apertamente schierato Morales, dirigente del ‘Movimento al socialismo’, con tutto il suo movimento

AFGHANISTAN - Le Nazioni Unite hanno condannato oggi l'intervento della polizia afghana contro manifestazioni di studenti a Kabul, conclusosi con la morte di almeno due giovani. Aprire il fuoco contro gli studenti non era in nessun caso giustificato da considerazione ne' di legittima difesa da parte della polizia ne' di ordine pubblico, ha detto il portavoce dell'Onu de Almeida da Silva in una conferenza stampa a Kabul. Da Silva ha auspicato che le autorita' aprano un'inchiesta ufficiale e prendano le sanzioni appropriate nei riguardi dei responsabili. Ieri il presidente Karzai ha espresso tristezza per l'accaduto, ha criticato la polizia e chiesto di aprire un'inchiesta. Anche l'organizzazione umanitaria Human Rights Watch ha condannato le violenze della polizia. La polizia afghana ha aperto il fuoco lunedi' sera e martedi' mattina su migliaia di studenti che manifestavano per avere migliori condizioni di studio. Secondo un rappresentante degli studenti, almeno sei giovani sono stati uccisi. Oggi intanto nel campus dell'Universita' e' tornata la calma e sono cessati gli assembramenti di studenti.

ITALIA

MILANO - Nuovi stop giudiziari, tra le proteste del Polo, al reato di «permanenza clandestina in Italia» introdotto dalla Bossi-Fini. Dopo il ricorso in Cassazione del procuratore di Bologna, ieri un pm di Milano ha scagionato due immigrati perché troppo poveri per poter rispettare la legge. E a Torino un giudice ha impugnato il reato davanti alla Corte costituzionale. I nuovi casi, come già a Bologna, riguardano l’articolo 14/5 della Bossi-Fini, che punisce con la condanna da sei mesi a un anno l’immigrato che non rispetta «senza giustificato motivo» l’ordine del questore di lasciare l’Italia «entro 5 giorni». A Milano, ieri, la norma è stata bocciata per la terza volta in 7 giorni. Il pm Giovanni Rollero ha rimesso in libertà un ucraino e un romeno per la loro «assoluta indigenza», documentata tra l’altro dalle tessere per la mensa dei poveri: non avere i soldi per il viaggio è un «giustificato motivo» per escludere il reato. Di qui il no alla convalida dei due arresti nel rito direttissimo. A Torino il giudice Paolo Gallo ha scarcerato due immigrati e sollevato una questione di incostituzionalità: l’arresto in flagranza dovrebbe colpire una «spiccatissima pericolosità sociale», mentre il nuovo reato è «di modesta entità». Una «contravvenzione» con limiti di pena che non consentono la custodia in carcere, per cui «l’arresto di polizia è destinato per sua natura a sfociare nell’immediata liberazione».

Intanto un' altra imbarcazione con a bordo un centinaio di migrati e' stata intercettata dalla guardia di finanza vicino Lampedusa.

Termini Imerese - Una ventina di operai di una azienda dell'indotto Fiat di Carini, un paese a una ventina di chilometri da Palermo, ha occupato da poco piu' di due ore i binari della stazione del paese. Ieri mattina, gli stessi operai, avevano bloccato per diverse ore l'autostrada Palermo-Trapani.

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gror141102 (last edited 2008-06-26 09:49:03 by anonymous)