Giornata della memoria, le stragi dimenticate Nel 2000 è stato istituito il "Giorno della Memoria" per ricordare le vittime della Shoah. Ogni anno, in occasione del 27 gennaio, sono molte le iniziative che hanno come obiettivo lo studio e l'analisi del genocidio nazista, con il compito fondamentale di trasmettere alle nuove generazioni la portata storica di quei tragici avvenimenti, affinché ciò non si ripeta. In questo quadro, esiste un progetto che si propone di fare luce sui meccanismi che resero possibile la Shoah e analizzare le ragioni per le quali tra le vittime del nazismo ci fossero anche centinaia di migliaia tra disabili, rom e omosessuali.l'Aktion T4, il Porrajmos e l'Homocaust. Infatti, non si ricorda mai abbastanza che durante il regime nazista (e dei regimi fascisti collaborazionisti) sono state perseguitate anche persone disabili, Rom e omosessuali in quanto considerate persone 'non adatte' a far parte del folle e criminoso disegno di creare uno stato razzialmente puro.

Durante la giornata della memoria parliamo degli stermini dimenticati quelli che la storia recente dell’umanità ha lasciato ben pochi testimoni e, forse proprio per questo, ha dimenticato.

Si tratta dello sterminio delle persone con disabilità, di sinti, di rhom,violate,di uomini e donne omosessuali violentate e massacrate dai nazisti prima di venire incenerite e fatte sparire per sempre nel nulla.

Tutto nasce dall'idea di uccidere gli «inutili» pazienti mentalmente disabili , ed è qui che ha inizio il programma T4 veniva anche chiamato «programma eutanasia» da molti di coloro che erano coinvolti in quest'operazione, ma l'espressione non ha nulla a che vedere con la definizione odierna di eutanasia.

Il programma non era infatti motivato dalla preoccupazione per il benessere dell'ammalato ma dal concetto di «igiene razziale» nelòl'ottica dell'eugenetica.allora imperanti in Germania.

T4 è l'abreviazione di "Tiergartenstrasse 4", l'indirizzo del quartiere Tiergarten di Berlino dove era situato il quartier generale dell'ente pubblico per la salute e l'assistenza sociale. All'inizio ci fu la sterilizzazione forzata di persone affette da una serie di malattie ereditarie - o supposte tali - come schizofrenia, epilessia, cecità, sordità, corea di Huntington e deficienza mentale. e anche degli alcoolisti cronici. Si stima che l'attuazione del programma T4 abbia portato all'uccisione di un totale di persone compreso tra le 60.000 e le 100.000...Dovevano essere segnalati «tutti i bambini di età inferiore ai tre anni nei quali sia sospetta una delle seguenti gravi malattie ereditarie: idiozia e sindrome di Down (specialmente se associato a cecità o sordità); macrocefalia; idrocefalia; malformazioni di ogni genere specialmente agli arti, la testa e la colonna vertebrale; inoltre le paralisi, incluse le condizioni spastiche».

sciopero Generale domani i lavoratori metalmeccanici incroceranno le braccia e scenderanno in sciopero. Agli operai che si riconoscono nella FIOM si aggiungeranno anche i lavoratori dei sindacati di base che hanno raccolto e rilanciato questa giornata di lotta e mobilitazione. Questo sciopero non è ancora lo sciopero generale e generalizzato di cui i lavoratori di questo paese avrebbero bisogno per una serie di ragioni, prima fra tutte per la pavidità della dirigenza della CGIL. Troppo impegnata a fare da cinghia di trasmissione al PD e a cercare di far risedere il padronato al tavolo della concertazione.

CORRISPONDEZA COBAS SENZA TREGUA STUDENTI SAPIENZA ROSARNO

bologna anticipa lo sciopero di domani

Bologna contro il modello Marchionne-Gelmini. Nell'anticipazione emiliana dello sciopero generale FIOM (che domani si estenderà in tutto il paese), cortei di studenti, precari e metalmeccanici paralizzano la città per poi congiungersi in piazza Maggiore; durante gli interventi dal palco di Landini e Camusso richiesto a gran voce lo sciopero generale, primo antidoto necessario contro l'attacco ai diritti e l'estensione generale della precarietà.

Partono da due punti distinti; in Porta Saragozza i metalmeccanici della Fiom (giunti a Bologna da tutta la regione in diverse migliaia), in Piazza Verdi centinaia di studenti medi ed universitari. Ad unirli è il rifiuto comune ad un modello sociale, quello proposto dagli attacchi alla società firmati Gelmini e Marchionne: un modello che parla solo di precarietà, di svendita dei diritti e del futuro a pochi padroni e padroncini.

Entrambi hanno come parola d'ordine lo sciopero generale, ma è la partecipazione studentesca la reale eccedenza della giornata di oggi; una partecipazione notevole di studenti medi, universitari, ricercatori che hanno voluto essere al fianco della lotta FIOM pur senza rinunciare alla propria soggettività politica e ai propri mezzi di espressione nelle piazze, con i diffusi blocchi del traffico e dei viali. Una composizione capace di leggere il comune destino (subendolo ormai da anni) del suo futuro e di quello degli operai che dovranno sottostare ai diktat dell'ad Fiat.

Partono gli studenti medi che dopo un blocco appendono uno striscione sul Provveditorato che reca la scritta "Dalle scuole alle fabbriche il collaborazionismo non passerà"; si ricongiungono con gli universitari in piazza Verdi per poi ripartire immediatamente alla volta dei viali. Prima e dopo il comizio di Landini e Camusso tutta la città è stata completamente paralizzata.

Per quanto riguarda il consistente corteo della FIOM da segnalare la presenza di lavoratori di aziende esterne al settore metalmeccanico come Vodafone e Ikea; in coda al corteo, fra le tante bandiere rosse della FIOM e dei partiti di sinistra, anche uno spezzone di realtà sociali.

Dopo gli applausi reciproci tra metalmeccanici e studenti, questi ultimi salgono sulle scalinate di San Petronio ed innalzano un grande striscione di circa 20 metri con la scritta "Sciopero generale subito!", per poi immergersi in una piazza Maggiore stracolma dove sta per prendere parola il segretario FIOM Landini.

Quando il segretario chiude il suo intervento invitando la segretaria Camusso, che avrebbe di li a poco preso la parola, a convocare lo sciopero generale, gran parte della piazza ripete a squarciagola l'indicazione del leader categoriale. I cori partono dagli stessi iscritti alla FIOM che fischiano in ben più di trenta (checchè ne dica la Camusso), e insieme agli studenti, il segretario CGIL che non tocca mai l'argomento dello sciopero generale nel suo intervento. In centinaia di studenti e precari a comizio finito riprendono la via dei viali, bloccando via Indipendenza e ritornando verso piazza Verdi da cui era partito il corteo.

Tra i dati politici di oggi, sicuramente da segnalare come la base del sindacato sia ormai distante dalla calma concertativa e dagli attacchi anemici a Berlusconi che hanno segnato il discorso della Camusso. A suscitare l'ira della piazza è la svendita delle proprie garanzie esistenziali contenuta nel piano Marchionne, un'ira consapevole della minaccia ai propri diritti e che per avere più forza per opporsi a questo attacco solidarizza con le lotte studentesche.

Non è l'immagine del premier (sempre citando la Camusso) che ferma gli investimenti delle aziende estere, ma è la globalizzazione stessa che in un paese ormai periferico come l'Italia permette alle aziende di investire nel nostro paese solo se questo si conforma alle condizioni salariali e occupazionali di paesi come Polonia o Serbia.

Dopo la giornata di oggi la cgil dovrebbe fare una riflessione interna ed avere il coraggio, con alle spalle l'importante giornata di oggi e quella che ci sarà domani, di invertire la tendenza che la vede testardamente alla ricerca dell'accordo e della mediazione (anche in presenza dell'impossibilità di questa), tendenza espressa anche oggi dalla Camusso nel suo intervento, per convocare uno sciopero generale che venga costruito da tutti quei soggetti sociali contrari al modello di sviluppo e di società che si vuole imporre a questo paese.

Tra ieri e oggi ancora 3 morti sul lavoro. salvatore cordaro, 41 anni, padre di due figli, è morto mentre lavorava in una cava di pietra sull'etna. michele capitani, 62 anni, è morto ieri pomeriggio a pinerolo cadendo da un montacarichi durante l'allestimento del palco del teatro sociale per la presentazione di una tappa del tour de france, inutile il tentativo dei medici di asportargli la milza e un rene. carmelo costanzo, 46 anni, è stato schiacciato da una macchina operatrice mentre, questa notte, stava lavorando sui binari della linea jonica delle f.s. presso policoro (matera)

Roma. Assemblea pubblica all 'ex 51

Nel quartiere Valle aurelia il collettivo e x 51 e le varie realta sociali del territorio si sono incontrati questo pomeriggio per discture diverse tematiche, in unassembla eterogena e composita per capire come canalizzare in un intervento terriotriale stabile l'energia emersa nei diversi momenti di mobilitazione del mese scorso. Roma, manifestazione davanti all'ambasciata albanese contro il governo berisha Manifestazione contro il governo Berisha e l' intera classe politica albanese Giovedi ore 15.00 (fino alle ore 18.00) davanti all' ambasciata albanese a Roma in Via Asmara.

Reato di clandestinità: in cella 3 mila immigrati. Antigone: “Potrebbero uscire

L’associazione chiede al Governo di “scarcerare gli immigrati detenuti per reato di clandestinità”, che “non sussiste più in base alla direttiva europea 115/2008”. Il Dap: “Il 78% di questi reclusi ha commesso anche altri reati” Sono 3.118 i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane per reato di clandestinità. Secondo l’associazione Antigone, potrebbero essere scarcerati” perché “l’Unione europea ha deciso che il reato di clandestinità non sussiste più”. La direttiva europea a cui si fa riferimento è la 115 del 2008 (vedi lancio successivo). La direttiva avrebbe dovuto essere recepita dall’Italia entro il 24 dicembre 2010, ma così non è stato. Ecco perché l’associazione Antigone invita il Governo ad adeguarsi alla normativa europea non arrestando più gli immigrati irregolari. Non solo. L’associazione Antigone rilancia: “In base al principio del favor rei, dovrebbero essere scarcerati gli irregolari attualmente in carcere e arrestati prima del 24 dicembre”, termine ultimo che l’Italia aveva per adeguarsi alla direttiva europea. Secondo i numeri forniti dall’ufficio statistiche del Dap, però, tra gli oltre 3mila detenuti arrestati per clandestinità, soltanto il 22% (680) hanno a carico solamente questo reato. Il 78% dei detenuti (2.438) ha commesso anche altre infrazioni. Complessivamente, questi detenuti sono quasi tutti uomini. Le donne sono soltanto 51. La nazionalità più presente è quella marocchina, con 916 detenuti. Seguono i detenuti tunisini (775), algerini (256), senegalesi (134), albanesi (124), nigeriani (102).

ESTERI

Egitto, muore 22enne durante gli scontri con la polizia

Il governo ha ordinato la polizia di soffocare la rivolta a qualunque costo

Nel corso degli scontri fra manifestanti e forze di sicurezza nella località di al-Sheikh Zuid, è morto il 22enne Muhammad Atef, ucciso da un proiettile sparato da un poliziotto.

Secondo alcune fonti locali riportate dal quotidiano "al-Wafd", il governo avrebbe ordinato agli agenti di stroncare la rivolta e disperdere i manifestanti. Nei disordini scoppiati ad al-Sheikh Zuid, inizialmente le forze governative avevano sparato lacrimogeni nel vano tentativo di soffocare la rivolta. Alcuni manifestanti sono riusciti ad interrompere l'autostrada che porta da al-Arish verso Rafah.

Molti sono i feriti, soprattuto tra gli agenti: alcuni sono stati colpiti la scorsa notte da bande di giovani a volto coperto, che avevano attaccato le centrali della polizia locale.

Continua la rivolata in tunisia e egitto. Migliaia di persone sono in piazza a Sidi Bouzid, dove l'unione generale dei lavoratori tunisini(Ugtt) ha proclamato uno sciopero generale. I manifestanti scandiscono slogan contro la presenza nel governo di ministri legati al vecchio regime di Ben Ali e chiedono una nuova costituzione, lo scioglimento del parlamento e del Rcd (il partito dell'ex presidente) e l' istituzione di un governo di salute nazionale. Tutti gli esercizi commerciali sono chiusi. Da Sidi Bouzid ‚ è partita, lo scorso 17 dicembre, la protesta popolare, dopo il tentativo di suicidio con il fuoco del giovane Mohamed Bouzizi, che morì dopo giorni di agonia.

Algeria, il premier sospende il ritiro delle patenti per limitare le proteste

Il provvedimento si spiega con la necessità di non irritare la gente e mantenere l'ordine nel paese

Il premier Ouyahia ha disposto una sospensione del ritiro delle patenti al fine di far calare la tensione che attraversa il paese. Il quotidiano Le Temps riporta la notizia di una circolare confidenziale del 15 gennaio, dove il Primo ministro ordina di "limitare il ritiro della patente soltanto alle infrazioni molto gravi", in virtù degli sforzi fatti per ristabilire l'ordine in seguito alle manifestazioni degli ultimi giorni.

Secondo la stampa locale, il provvedimento di limitare il ritiro delle patenti rientra in un piano realizzato per "assorbire la collera della popolazione", che impone, tra l'altro: di sospendere ogni sgombero o demolizione di abitazioni abusive, ridurre i controlli fiscali, combattere la penuria di merci di largo consumo e di cartamoneta negli uffici postali, e infine vietare la vendita di benzina in taniche per contrastare il fenomeno dei suicidi con il fuoco. Nelle ultime settimane, almeno 13 persone si sono date alle fiamme per esprimere il proprio dissenso contro il governo.

Per il quarto anno consecutivo si ridurra il reddito disponibile per le famiglie. «Il reddito disponibile delle famiglie anche nel corso del 2011 si ridurrà e sarà così per il quarto anno consecutivo». Lo rileva il Rapporto di Previsione di Prometeia, nella parte riferita all'Italia. Nel rapporto si evidenzia anche che, per quanto riguarda la crescita economica complessiva del Paese, «il 2011 si prospetta nella media in leggero rallentamento rispetto al 2010»

gror200127 (last edited 2011-01-27 18:33:21 by anonymous)