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"""Continua la rivolata in tunisia e egitto."""
Migliaia di persone sono in piazza a Sidi Bouzid, dove l'unione generale dei lavoratori tunisini(Ugtt) ha proclamato uno sciopero generale. I manifestanti scandiscono slogan contro la presenza nel governo di ministri legati al vecchio regime di Ben Ali e chiedono una nuova costituzione, lo scioglimento del parlamento e del Rcd (il partito dell'ex presidente) e l' istituzione di un governo di salute nazionale. Tutti gli esercizi commerciali sono chiusi. Da Sidi Bouzid ‚ è partita, lo scorso 17 dicembre, la protesta popolare, dopo il tentativo di suicidio con il fuoco del giovane Mohamed Bouzizi, che morì dopo giorni di agonia.
 Non si placa, in Egitto, l'ondata di proteste popolari sfociate anche ieri in violenti scontri nel centro del Cairo, come di altre città. Il bilancio degli scontri di ieri è di due vittime, un manifestante al Cairo e un poliziotto. Per fronteggiare le decine di migliaia di manifestanti, che si sono resi protagonisti di sassaiole, nella capitale la polizia ha fatto ricorso al lancio di lacrimogeni, sparando proiettili di gomma. Così come negli altri giorni, a «convocare» i manifestanti sono stati appelli lanciati su internet. Secondo alcune fonti, sarebbero mille gli arresti eseguiti in tutto il Paese. Tra essi anche ventisei giornalisti, due dei quali stranieri.In tanto i dirigenti del Fronte Democratico annunciano che «Sarà domani il vero giorno della collera in tutto il paese».
'''Reato di clandestinità: in cella 3 mila immigrati. Antigone: “Potrebbero uscire'''
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"""Tra ieri e oggi ancora 3 morti sul lavoro.""" L’associazione chiede al Governo di “scarcerare gli immigrati detenuti per reato di clandestinità”, che “non sussiste più in base alla direttiva europea 115/2008”. Il Dap: “Il 78% di questi reclusi ha commesso anche altri reati”
Sono 3.118 i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane per reato di clandestinità. Secondo l’associazione Antigone, potrebbero essere scarcerati” perché “l’Unione europea ha deciso che il reato di clandestinità non sussiste più”. La direttiva europea a cui si fa riferimento è la 115 del 2008 (vedi lancio successivo). La direttiva avrebbe dovuto essere recepita dall’Italia entro il 24 dicembre 2010, ma così non è stato. Ecco perché l’associazione Antigone invita il Governo ad adeguarsi alla normativa europea non arrestando più gli immigrati irregolari. Non solo. L’associazione Antigone rilancia: “In base al principio del favor rei, dovrebbero essere scarcerati gli irregolari attualmente in carcere e arrestati prima del 24 dicembre”, termine ultimo che l’Italia aveva per adeguarsi alla direttiva europea. Secondo i numeri forniti dall’ufficio statistiche del Dap, però, tra gli oltre 3mila detenuti arrestati per clandestinità, soltanto il 22% (680) hanno a carico solamente questo reato. Il 78% dei detenuti (2.438) ha commesso anche altre infrazioni. Complessivamente, questi detenuti sono quasi tutti uomini. Le donne sono soltanto 51. La nazionalità più presente è quella marocchina, con 916 detenuti. Seguono i detenuti tunisini (775), algerini (256), senegalesi (134), albanesi (124), nigeriani (102).



'''Tra ieri e oggi ancora 3 morti sul lavoro.'''
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"""Per il quarto anno consecutivo si ridurra il reddito disponibile per le famiglie."""




'''ESTERI'''

'''Egitto, muore 22enne durante gli scontri con la polizia'''

Il governo ha ordinato la polizia di soffocare la rivolta a qualunque costo

Nel corso degli scontri fra manifestanti e forze di sicurezza nella località di al-Sheikh Zuid, è morto il 22enne Muhammad Atef, ucciso da un proiettile sparato da un poliziotto.

Secondo alcune fonti locali riportate dal quotidiano "al-Wafd", il governo avrebbe ordinato agli agenti di stroncare la rivolta e disperdere i manifestanti. Nei disordini scoppiati ad al-Sheikh Zuid, inizialmente le forze governative avevano sparato lacrimogeni nel vano tentativo di soffocare la rivolta. Alcuni manifestanti sono riusciti ad interrompere l'autostrada che porta da al-Arish verso Rafah.

Molti sono i feriti, soprattuto tra gli agenti: alcuni sono stati colpiti la scorsa notte da bande di giovani a volto coperto, che avevano attaccato le centrali della polizia locale.

'''Continua la rivolata in tunisia e egitto.'''
Migliaia di persone sono in piazza a Sidi Bouzid, dove l'unione generale dei lavoratori tunisini(Ugtt) ha proclamato uno sciopero generale. I manifestanti scandiscono slogan contro la presenza nel governo di ministri legati al vecchio regime di Ben Ali e chiedono una nuova costituzione, lo scioglimento del parlamento e del Rcd (il partito dell'ex presidente) e l' istituzione di un governo di salute nazionale. Tutti gli esercizi commerciali sono chiusi. Da Sidi Bouzid ‚ è partita, lo scorso 17 dicembre, la protesta popolare, dopo il tentativo di suicidio con il fuoco del giovane Mohamed Bouzizi, che morì dopo giorni di agonia.
 Non si placa, in Egitto, l'ondata di proteste popolari sfociate anche ieri in violenti scontri nel centro del Cairo, come di altre città. Il bilancio degli scontri di ieri è di due vittime, un manifestante al Cairo e un poliziotto. Per fronteggiare le decine di migliaia di manifestanti, che si sono resi protagonisti di sassaiole, nella capitale la polizia ha fatto ricorso al lancio di lacrimogeni, sparando proiettili di gomma. Così come negli altri giorni, a «convocare» i manifestanti sono stati appelli lanciati su internet. Secondo alcune fonti, sarebbero mille gli arresti eseguiti in tutto il Paese. Tra essi anche ventisei giornalisti, due dei quali stranieri.In tanto i dirigenti del Fronte Democratico annunciano che «Sarà domani il vero giorno della collera in tutto il paese».

'''Algeria, il premier sospende il ritiro delle patenti per limitare le proteste'''

Il provvedimento si spiega con la necessità di non irritare la gente e mantenere l'ordine nel paese

Il premier Ouyahia ha disposto una sospensione del ritiro delle patenti al fine di far calare la tensione che attraversa il paese. Il quotidiano Le Temps riporta la notizia di una circolare confidenziale del 15 gennaio, dove il Primo ministro ordina di "limitare il ritiro della patente soltanto alle infrazioni molto gravi", in virtù degli sforzi fatti per ristabilire l'ordine in seguito alle manifestazioni degli ultimi giorni.

Secondo la stampa locale, il provvedimento di limitare il ritiro delle patenti rientra in un piano realizzato per "assorbire la collera della popolazione", che impone, tra l'altro: di sospendere ogni sgombero o demolizione di abitazioni abusive, ridurre i controlli fiscali, combattere la penuria di merci di largo consumo e di cartamoneta negli uffici postali, e infine vietare la vendita di benzina in taniche per contrastare il fenomeno dei suicidi con il fuoco. Nelle ultime settimane, almeno 13 persone si sono date alle fiamme per esprimere il proprio dissenso contro il governo.



'''Per il quarto anno consecutivo si ridurra il reddito disponibile per le famiglie.'''

Reato di clandestinità: in cella 3 mila immigrati. Antigone: “Potrebbero uscire

L’associazione chiede al Governo di “scarcerare gli immigrati detenuti per reato di clandestinità”, che “non sussiste più in base alla direttiva europea 115/2008”. Il Dap: “Il 78% di questi reclusi ha commesso anche altri reati” Sono 3.118 i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane per reato di clandestinità. Secondo l’associazione Antigone, potrebbero essere scarcerati” perché “l’Unione europea ha deciso che il reato di clandestinità non sussiste più”. La direttiva europea a cui si fa riferimento è la 115 del 2008 (vedi lancio successivo). La direttiva avrebbe dovuto essere recepita dall’Italia entro il 24 dicembre 2010, ma così non è stato. Ecco perché l’associazione Antigone invita il Governo ad adeguarsi alla normativa europea non arrestando più gli immigrati irregolari. Non solo. L’associazione Antigone rilancia: “In base al principio del favor rei, dovrebbero essere scarcerati gli irregolari attualmente in carcere e arrestati prima del 24 dicembre”, termine ultimo che l’Italia aveva per adeguarsi alla direttiva europea. Secondo i numeri forniti dall’ufficio statistiche del Dap, però, tra gli oltre 3mila detenuti arrestati per clandestinità, soltanto il 22% (680) hanno a carico solamente questo reato. Il 78% dei detenuti (2.438) ha commesso anche altre infrazioni. Complessivamente, questi detenuti sono quasi tutti uomini. Le donne sono soltanto 51. La nazionalità più presente è quella marocchina, con 916 detenuti. Seguono i detenuti tunisini (775), algerini (256), senegalesi (134), albanesi (124), nigeriani (102).

Tra ieri e oggi ancora 3 morti sul lavoro. salvatore cordaro, 41 anni, padre di due figli, è morto mentre lavorava in una cava di pietra sull'etna. michele capitani, 62 anni, è morto ieri pomeriggio a pinerolo cadendo da un montacarichi durante l'allestimento del palco del teatro sociale per la presentazione di una tappa del tour de france, inutile il tentativo dei medici di asportargli la milza e un rene. carmelo costanzo, 46 anni, è stato schiacciato da una macchina operatrice mentre, questa notte, stava lavorando sui binari della linea jonica delle f.s. presso policoro (matera)

ESTERI

Egitto, muore 22enne durante gli scontri con la polizia

Il governo ha ordinato la polizia di soffocare la rivolta a qualunque costo

Nel corso degli scontri fra manifestanti e forze di sicurezza nella località di al-Sheikh Zuid, è morto il 22enne Muhammad Atef, ucciso da un proiettile sparato da un poliziotto.

Secondo alcune fonti locali riportate dal quotidiano "al-Wafd", il governo avrebbe ordinato agli agenti di stroncare la rivolta e disperdere i manifestanti. Nei disordini scoppiati ad al-Sheikh Zuid, inizialmente le forze governative avevano sparato lacrimogeni nel vano tentativo di soffocare la rivolta. Alcuni manifestanti sono riusciti ad interrompere l'autostrada che porta da al-Arish verso Rafah.

Molti sono i feriti, soprattuto tra gli agenti: alcuni sono stati colpiti la scorsa notte da bande di giovani a volto coperto, che avevano attaccato le centrali della polizia locale.

Continua la rivolata in tunisia e egitto. Migliaia di persone sono in piazza a Sidi Bouzid, dove l'unione generale dei lavoratori tunisini(Ugtt) ha proclamato uno sciopero generale. I manifestanti scandiscono slogan contro la presenza nel governo di ministri legati al vecchio regime di Ben Ali e chiedono una nuova costituzione, lo scioglimento del parlamento e del Rcd (il partito dell'ex presidente) e l' istituzione di un governo di salute nazionale. Tutti gli esercizi commerciali sono chiusi. Da Sidi Bouzid ‚ è partita, lo scorso 17 dicembre, la protesta popolare, dopo il tentativo di suicidio con il fuoco del giovane Mohamed Bouzizi, che morì dopo giorni di agonia.

  • Non si placa, in Egitto, l'ondata di proteste popolari sfociate anche ieri in violenti scontri nel centro del Cairo, come di altre città. Il bilancio degli scontri di ieri è di due vittime, un manifestante al Cairo e un poliziotto. Per fronteggiare le decine di migliaia di manifestanti, che si sono resi protagonisti di sassaiole, nella capitale la polizia ha fatto ricorso al lancio di lacrimogeni, sparando proiettili di gomma. Così come negli altri giorni, a «convocare» i manifestanti sono stati appelli lanciati su internet. Secondo alcune fonti, sarebbero mille gli arresti eseguiti in tutto il Paese. Tra essi anche ventisei giornalisti, due dei quali stranieri.In tanto i dirigenti del Fronte Democratico annunciano che «Sarà domani il vero giorno della collera in tutto il paese».

Algeria, il premier sospende il ritiro delle patenti per limitare le proteste

Il provvedimento si spiega con la necessità di non irritare la gente e mantenere l'ordine nel paese

Il premier Ouyahia ha disposto una sospensione del ritiro delle patenti al fine di far calare la tensione che attraversa il paese. Il quotidiano Le Temps riporta la notizia di una circolare confidenziale del 15 gennaio, dove il Primo ministro ordina di "limitare il ritiro della patente soltanto alle infrazioni molto gravi", in virtù degli sforzi fatti per ristabilire l'ordine in seguito alle manifestazioni degli ultimi giorni.

Secondo la stampa locale, il provvedimento di limitare il ritiro delle patenti rientra in un piano realizzato per "assorbire la collera della popolazione", che impone, tra l'altro: di sospendere ogni sgombero o demolizione di abitazioni abusive, ridurre i controlli fiscali, combattere la penuria di merci di largo consumo e di cartamoneta negli uffici postali, e infine vietare la vendita di benzina in taniche per contrastare il fenomeno dei suicidi con il fuoco. Nelle ultime settimane, almeno 13 persone si sono date alle fiamme per esprimere il proprio dissenso contro il governo.

Per il quarto anno consecutivo si ridurra il reddito disponibile per le famiglie. «Il reddito disponibile delle famiglie anche nel corso del 2011 si ridurrà e sarà così per il quarto anno consecutivo». Lo rileva il Rapporto di Previsione di Prometeia, nella parte riferita all'Italia. Nel rapporto si evidenzia anche che, per quanto riguarda la crescita economica complessiva del Paese, «il 2011 si prospetta nella media in leggero rallentamento rispetto al 2010»

gror200127 (last edited 2011-01-27 18:33:21 by anonymous)