Da Paula: al bendito gr ci lavoro io dalle 9.30. Inserite s'il vous plait i vostri suggerimenti e richiestissimi contributi Un beso. c: ciao, in mattinata non posso aiutare molto, comunque... P. per C: le notiziwe che hai inserito le userò per quello delle 12.30. Un beso.buon pomeriggio da massimo c: problemi con il post in italiano? ;-)


Giornale radio serale di ror

Sommario

MONDO

- Continua l'occupazione in Palestina

- La Spagna blinda il vertice della Comunità Europea. Violenti scontri a Madrid

- Ad Arequipa si festeggia lo stop alle vendita delle aziende elettriche

- Ancora proteste contro la costruzione dell'oleodotto in Ecuador

ITALIA

- Arese: continua la protesta operaia

- Genova la polizia ha falsificato le prove

- Palermo le famiglie arrivano a Cerda

- Roma All'INPS manifestazione dei lavoratori della società di catering Ligabue.

MONDO

Palestina

Dopo l'azione suicida di ieri a Gerusalemme dove sono morte otto persone, atto rivendicato dalle brigate martiri di Al-Aqsa, si è scatenata la repressione dell'esercito israeliano. Ieri elicotteri da combattimento si sono levati in volo e hanno lanciato missili sulla città di Gaza e nel campo profughi di Khan Yunes, nel sud della striscia di Gaza, distruggendo anche una fabbrica d'acciaio dove tre operai palestinesi sono rimasti feriti. I carri armati sono entrati nella notte a Betunia, a sud di Ramallah e poco prima dell'alba a Betlemme, occupando anche il campo profughi di Dheisheh, dichiarando il coprifuoco. A Betlemme, i carri armati si sono disposti in posizioni chiave per il controllo della città. Citando fonti palestinesi, la radio ha comunicato che inoltre truppe israeliane sono state DI NUOVO dispiegate davanti alla Basilica della Natività a Betlemme.Lo scenario delle nuove incursioni, che dopo i due attentati a Gerusalemme potrebbero trasformarsi in ri-occupazioni,è lo stesso ovunque: annunci con megafoni di operazioni "sino ad obiettivo raggiunto", inviti alla popolazione a non uscire di casa, perquisizioni e rastrellamenti. Solo nel campo profughi di Jenin, ieri, 2500 uomini tra i 15 e i 50 anni sono stati fermati e messi su degli autobus per essere interrogati. Un migliaio circa di persone è stato rilasciato durante la notte. Intanto la Giordania, uno degli alleati più fedeli di Washington in Medio Oriente, ha detto che non andrà a una conferenza di pace caldeggiata dal presidente Usa George W. Bush se prima Israele non si ritirerà dalle città palestinesi che ha rioccupato negli ultimi mesi. "Non possiamo sederci allo stesso tavolo mentre i carri armati israeliani la fanno da padroni a Ramallah", ha detto oggi il ministro degli esteri giordano.

Palestinesi senza lavoro inscenano una "marcia della fame" Tenendo pezzi di pane e piatti vuoti, centinaia di palestinesi senza lavoro hanno inscenato oggi una "marcia della fame" accusando sia l'assedio armato israeliano sia la mancanza di vantaggi da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese per la loro miseria. "vittime dell'occupazione e della negligenza" si legge su un grande striscione alla protesta, partecipata da 1500 palestinesi disoccupati da quando i militari israeliani hanno sigillato la striscia di gaza 20 mesi fa. Israele ha chiuso i crocevia con gaza e la west bank per combattere una continua sollevazione palestinese contro l'occupazione e per provare a fermare i militanti che si infiltravano nello stato ebraico. Almeno 120000 palestinesi di gaza e della west bank avevano un lavoro in israele prima della sollevazione settembre 2000, che eruppe in breve tempo dopo che il processo di pace si era fermato. Molti dei 40000 abitanti di gaza che una volta lavoravano in israele restano all'interno delle tende di protesta erette nelle città e nei campi dei rifugiati intorno al picco territorio del mediterraneo. Alcuni dei manifestanti tengono fette di pane mentre altri hanno portato piatti e cucchiai. "israele ha creato il problema. vogliono inginocchiarci lasciandoci sotto chiusure e assedi" ha detto Fayez al-Amayrah, un padre di 12 figli. "ma anche l'autorità palestinese ha fallito nel retribuirci. Noi abbiamo sangue in comune, allora, noi dobbiamo dividere il pane" i manifestanti hanno accusato l'autorità palestinese il fallimento nel provvedere un supporto finanziario per pagare i bisogni di base quotidiani. "noi non siamo qui per elemosinare. Noi abbiamo sentito di milioni di dollari che arrivano come donazioni (dall'estero). Dove sono? Ha chiesto Naser Naser, un altro lavoratore. . Sa'eed al-Mudallah, un ufficiale del ministero del lavoro, ha detto che l'occupazione e le mancanze dell'assistenza internazionale e araba di finanziamento per i progetti concepiti dall'autorità palestinese hanno peggiorato il problema. "io vedo che hanno il diritto di essere arrabbiati. Ma noi sia la popolazione sia l'autorità palestinese stanno vivendo il momento peggiore della nostra storia sotto l'occupazione israeliana ( dal 1967)". Un recente rapporto della banca mondiale afferma che da settembre 2000 i disoccupati nelle aree palestinesi si sono triplicati sino al 33%, il reddito reale è caduto del 30% al di sotto del livello del 1980 e la percentuale della popolazione a livello di povertà (2 $ al giorno) è raddoppiato fino al 50%

SPAGNA La vigilia del vertice europeo di Siviglia sulla sicurezza si annuncia difficile tra lo sciopero generale dei sindacati e le proteste annunciate dai No global. Per la prima volta in sei anni di governo Aznar, infatti, la Spagna si ferma per uno sciopero generale proclamato per oggi contro la 'reforma del desempleo', la legge che prevede tagli ai sussidi per i disoccupati e nuove norme considerate dalle organizzazioni sindacali come l'anticamera del licenziamento senza giusta causa. Già ieri erano c'è stato lo sciopero generale nei paesi baschi e in navarra. Paralizzati i servizi commerciali a San Sebastian, mentre a Bilbao la polizia sospendeva il servizio di trasporto per i continui sabotaggi alle linee di autobus. Secondo i sindacati, l'adesione allo sciopero di ieri è stata pressochè totale. Una manifestazione di protesta, convocata dal Foro Social de Sevilla, ci sarà domani 21 giugno mentre la manifestazione più grande è prevista per sabato sera. Intanto oltre 400 migranti nordafricani senza permesso di soggiorno sono barricati da una settimana dentro l'università della capitale andalusa "Pablo de Olavide": chiedono la regolarizzazione della propria situazione. Uno dei progetti dell'Unione Europea è la creazione di una 'polizia di frontiera europea' per il coordinamento internazionale contro la libera circolazione di esseri umani. E' questo l'obiettivo finale dei Paesi Ue. Se sul piano politico permangono ancora divergenze, dal punto di vista operativo le cose sembrano purtroppo procedere speditamente. La prima azione della futura polizia di frontiera europea viene considerata la famigerata Operazione Rio, svoltasi in due fasi tra il 2 aprile e il 24 maggio scorso, uno dei peggiori esempi di persecuzione nei confronti dei e delle migranti: un collegamento diretto tra 25 aeroporti dell'area Ue portò al fermo di 5.019 migranti. Per l'Italia, gli scali di Milano e Rimini. Dei migranti fermati, 455 erano cinesi, 314 dell'Ecuador e 303 dell'Angola.

Scontri arresti e feriti a Madrid - manifestazioni in tutte le altre citta' spagnole Incidenti molto gravi durante il picchettaggio del parcheggio di Fuencarral. Giá dalle prime ore del mattino si poteveno vedere lavoratori di ugt, cnt e cgt (questi ultimi due sindacati particolarmente combattivi). Le 300 persone li riunite riuscirono a bloccare per piú di un' ora la partenza di pullman, controllati da piú di un centinaio di agenti di polizía nazionale e municipale. Ad un certo punto di particolare tensione, la gente si é seduta davanti a uno dei pullman. In questo momento é avvenuta una brutale carica conclusasi con piú di una ventina di feriti e vari arresti. Un attivista del CGT ferito non fu soccorso per impedimento della polizia glielo negó alludendo che¨ giá l'agente di polizia che stava accompagnando il ferito aveva conoscenze di primo soccorso.Una proibizione di aiuto che viola i diritti fondamentali. Lo stesso poliziotto, che denunció all\222attivista arrestato della cgt, lo accompagnó all'ospedale de La Paz (altra irregolaritá)! La gente che si avvicinó per visitare il detenuto fu identificata nello stesso ospedale. Una deputata regionale del IU pretese di vedere il detenuto, senza succeso. Dopo essere stato curato al La Paz , l'attivista de la CGT é stato trasportato al commissariato di La Estrella (quartiere di Moratalaz, sede della brigata antidisturbo di Madrid). In precedenti scioperi generali, i detenuti furono trasportati nella stesso commissariato.

PERU Notte di festeggiamenti ad Arequipa, seconda città del Perù, dopo giorni di massicce proteste contro le privatizzazioni del governo. Diecimila persone si sono radunate a Plaza de Armas, guidate dal sindaco Juan Manuel Guillén, per celebrare la sospensione della vendita delle aziende elettriche Egasa ed Egesur, decisa dall'esecutivo del presidente Toledo. Con la cosiddetta "Dichiarazione di Arequipa", sottoscritta ieri tra le autorità locali e la commissione governativa presieduta dall'arcivescovo emerito della città, monsignor Fernando Vargas Ruiz de Somocurcio, la mobilitazione è per il momento cessata. L'intesa prevede che la privatizzazione di Egasa ed Egesur resti congelata fino a quando un tribunale si pronuncerà su un ricorso presentato dalle autorità provinciali per bloccare la vendita. Lo stato d'emergenza sarà sospeso oggi e l'esecutivo si scuserà delle offese contro la popolazione (insulti fatti dai ministri di giustizia e interni, Fernando Oliveira e Fernando Rospigliosi). Il bilancio dei disordini dei giorni scorsi nella regione: due morti, oltre un centinaio di feriti e almeno 52 arresti. Ingenti anche i danni alle infrastrutture. Inoltre il ministro dell'interno peruviano, Fernando Rospigliosi, ha annunciato le proprie dimissioni, in disaccordo con la sospensione delle privatizzazioni.

Ecuador

Una cinquantina di ecologisti hanno occupato ieri la sede del colosso energetico italiano Eni (Ente nazionale idrocarburi) nella capitale ecuadoriana Quito. L’iniziativa è stata intrapresa per protestare contro la partecipazione del gruppo italiano alla costruzione del grande oleodotto Ocp (Oleoducto de crudo pesado) che rischia di provocare gravi danni ambientali e sociali, minacciando la vita di intere comunità indigene. Le autorità politiche di Quito affermano che i ricavi ottenuti attraverso la vendita del greggio verranno usati per aumentare le spese sociali ma sembra che in realtà soltanto una piccola parte di quei soldi riceverà effettivamente tale destinazione e, comunque, si tratterà di poca cosa, rispetto ai danni provocati dall’oleodotto

ITALIA

I LAVORATORI DELL'ALFA BLOCCANO L'AUTOSTRADA DEI LAGHI Questa mattina, i lavoratori del Alfa Romeo di Arese sono scesi in sciopero dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Il 90% dei lavoratori ha aderito allo sciopero. Dopo aver fatto un lungo corteo all'interno dello stabilimento, i lavoratori sono usciti verso l'esterno e hanno bloccato, sotto un sole cocente, la stracolma autostrada dei laghi. Qui si sono succeduti diversi interventi in cui abbiamo cercato di spiegare (anche agli automobilisti) le gravi ragioni che ci costringono ad adottare questa pesante forma di protesta. Noi siamo contrari a qualsiasi accordo che sancisca, come è trapelato dalle recenti dichiarazioni Fiat, la chiusura dell'Alfa Romeo d Arese, il più grosso stabilimento della Lombardia. Non accetteremo quindi altri licenziamenti, altra mobilità e altra cassa integrazione. Lo sciopero era anche finalizzato a rivendicare l'importanza dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori : alla gente ferma in autostrada abbiamo spiegato che questa minimale ma indispensabile difesa è una conquista ottenuta dai lavoratori con anni di lotte. Un eventuale accordo che dovesse manomettere questo articolo, anche se siglato da Cisl e Uil (come gira nell'aria), non avrà nessun valore senza il voto di tutti i lavoratori. Nelle prossime settimane continuerà la nostra lotta contro lo smantellamento dell' Alfa e in difesa delle conquiste di tutti i lavoratori. Genova

Le prove raccolte dalla polizia, tra cui due bottiglie molotov - durante la perquisizione alla scuola Diaz a Genova durante il G8 di luglio 2001 - sarebbero state falsificate. E' la nuova ipotesi di accusa, contestata al prefetto Arnaldo La Barbera, che sarà estesa anche ad altri funzionari, nel corso dell' interrogatorio di oggi. Al termine del blitz gli agenti sequestrarono due molotov, oltre a coltelli, spranghe e mazze. Nessun agente si premurò di prendere le impronte digitali, in particolare sulle molotov. Di qui nacquero i primi sospetti dei magistrati, ora diventati ipotesi di accusa nei confronti dei poliziotti. Questa nuova accusa nei confronti dei funzionari di polizia, di cui è arrivata la notizia solo nella serata di ieri, e che sarà contenuta nei prossimi "avvisi di garanzia", alleggerisce la posizione dei 93 manifestanti arrestati e picchiati durante il blitz, per cui era già pronta comunque la richiesta di archiviazione. Cambierà solo la motivazione. La loro posizione potrebbe non essere archiviata, infatti, per mancanza di prove certe nei loro confronti, ma perché le prove raccolte sono state falsificate. Inoltre, sempre restando al blitz alla scuola Diaz, l'ex capo dell'antiterrorismo La Barbera è indagato per concorso in lesioni, falso e calunnia. Le accuse di falso e calunnia sono relative all'episodio denunciato dall'agente Massimo Nucera che dichiarò di essere stato accoltellato da un no global all'interno dell'edificio, accoltellamento risultato fasullo dopo la perizia del Raggruppamento investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma ordinata dalla procura. Altri avvisi di garanzia per falso sarebbero già stati spediti a dirigenti di pubblica sicurezza che presero parte alla perquisizione della scuola il 21 luglio scorso.

Palermo

Le famiglie infine hanno raggiunto Cerda e hanno stipulato il contratto della casa alle quattro del mattino, altre quattro famiglie raggiungeranno il paese per trasferire il proprio fagotto di figli e problemi. Nelle case non ci sono mobili ne elettrodomestici di nessun genere. Cerda si trova a settanta chilometri da Palermo e non si capisce come queste persone di cui Palermo si e' volontariamente privata possa li' sopravvivere o organizzarsi. Il Sindaco di Palermo Cammarata pero' si e' concesso il lusso di offrire un pranzo per i "profughi" palermitani. Corrispondenza da Indymedia Palermo

Roma

All'INPS manifestazione dei lavoratori della società di catering Ligabue.

Nella mattinata di oggi è iniziato il presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della Ligabue davanti all'INPS. Vittorio ci spiega le ragioni di una iniziativa che si è momentaneamente spostata dall'Areoporto di Fiumicino.


Gr flash di giovedi 20 giugno - ore 9.30

PALESTINA

Dopo l'azione suicida di ieri a Gerusalemme dove sono morte otto persone, atto rivendicato dalle brigate martiri di Al-Aqsa, si è scatenata la repressione dell'esercito israeliano. Ieri elicotteri da combattimento si sono levati in volo e hanno lanciato missili sulla città di Gaza e nel campo profughi di Khan Yunes, nel sud della striscia di Gaza, distruggendo anche una fabbrica d'acciaio dove tre operai palestinesi sono rimasti feriti. I carri armati sono entrati nella notte a Betunia, a sud di Ramallah e poco prima dell'alba a Betlemme, occupando anche il campo profughi di Dheisheh, dichiarando il coprifuoco. A Betlemme, i carri armati si sono disposti in posizioni chiave per il controllo della città.


FILIPPINE

I soldati statunitensi presenti nel sud delle Filippine potranno unirsi alle truppe locali nella lotta contro i ribelli islamici del gruppo ‘Abu Sayyaf’. Lo hanno annunciato ieri fonti del Pentagono da Washington, spiegando che si tratta di un nuovo tipo di addestramento militare. Fino a questo momento i 660 effettivi dell’esercito Usa, arrivati nei territori meridionali del Paese asiatico a partire da metà gennaio 2002, si sarebbero dovuti limitare ad esercitazioni congiunte con i filippini, impegnati a sconfiggere gli armati di Abu Sayyaf. Il Pentagono ha inoltre riferito che, a partire dal 31 luglio prossimo, dovrebbe iniziare il ritiro dei soldati Usa dalle Filippine. In tutto sono oltre un migliaio i militari nordamericani nelle Filippine meridionali. Ad aprile, infatti, la presidente del Paese, Gloria Arroyo, ha dato via libera all’approdo nel sud di altri 300 soldati statunitensi, destinati a contribuire alla costruzione di infrastrutture e all’assistenza alla comunità locale. Osservatori locali sottolineano che, nonostante il massiccio dispiegamento delle forze provenienti da Washington, Abu Sayyaf continua a colpire. Nei giorni scorsi ha sequestrato 4 marinai indonesiani (di cui uno tornato libero nelle ultime ore) al largo dell’isola di Basilan. MISNA

ECUADOR

Una cinquantina di ecologisti hanno occupato ieri la sede del colosso energetico italiano Eni (Ente nazionale idrocarburi) nella capitale ecuadoriana Quito. L’iniziativa è stata intrapresa per protestare contro la partecipazione del gruppo italiano alla costruzione del grande oleodotto Ocp (Oleoducto de crudo pesado) che rischia di provocare gravi danni ambientali e sociali, minacciando la vita di intere comunità indigene. Le autorità politiche di Quito affermano che i ricavi ottenuti attraverso la vendita del greggio verranno usati per aumentare le spese sociali ma sembra che in realtà soltanto una piccola parte di quei soldi riceverà effettivamente tale destinazione e, comunque, si tratterà di poca cosa, rispetto ai danni provocati dall’oleodotto. MISNA

DALL'ITALIA

LAVORO

E’ pronto l´accordo tra governo, Cisl e Uil sull´art.18. Oggi, mentre in Lombardia scatta lo sciopero generale della Cgil, il ministro Maroni presenta a Cisl e Uil la sua proposta. I due sindacati si appresterebbero a firmare nonostante il governo non abbia molto agevolato il compito dei sostenitori dell´intesa: sul fisco, sul Mezzogiorno e sul quadro del Dpef (a cominciare dall´inflazione programmata) la vaghezza delle indicazioni offerte dai ministri sulle possibili contropartite ha spento più di un entusiasmo. [http://www.rainews24.rai.it/ Rai News

Gr flash di giovedi 20 giugno - ore 11.00

PALESTINA

L’esercito israeliano è entrato nella città di Betlemme dalla mattina intorno alle 4:00 (ore locali) e ha dichiarato il coprifuoco attraverso annunci alla popolazione diffusi con altoparlanti”. Hanna Nasser, sindaco di Betlemme, ha confermato all'agenzia missionaria MISNA che la rappresaglia israeliana ha toccato anche la città della Natività, dopo l'azione suicida di ieri a Gerusalemme, che ha provocato la morte di 6 persone. Una sessantina i carri armati e i mezzi blindati, secondo quanto specificano fonte giornalistiche locali, si sono posizionati da alcune ore nella zona centrale del centro cittadino e nel campo profughi di Deheishe. “Non sappiamo quando se ne andranno – ha detto sempre il sindaco nasser – e dopo il discorso di Ariel Sharon, temo che rimarranno a lungo”. Ieri sera, dopo la strage, il premier israeliano ha annunciato che le truppe dello Stato ebraico occuperanno i territori autonomi della Cisgiordania fino a quando cesseranno le azioni suicide palestinesi. “Questo significa che non se ne andranno mai – commenta il sindaco – perché è impensabile che la situazione possa cambiare. Ribadisco che la violenza contro civili, israeliani e palestinesi, non conduce da nessuna parte e ferma la pace. Ma noi, da soli, non siamo in grado di arginare questo conflitto: serve una presenza internazionaleà. Nasser ha anche criticato le proposte unilaterali di Israele: “Il muro per separarci da Israele è del tutto inutile”, sbotta il sindaco. “L’unica vera soluzione è il ritiro degli israeliani dai territori autonomi e l’istituzione di uno Stato palestinese. Ma non in modo temporaneo come probabilmente annuncerà il presidente degli Stati Uniti George W. Bush – avverte il sindaco di Betlemme – perché questa rischia di essere una proposta inaccettabile per il Medio Oriente”.“Insisto a invocare l’intervento di una forza internazionale come unica strada percorribile: fuori Israele dai Territori, rispetto delle soluzioni dell’Onu e uno Stato palestinese. Questo è la via per raggiungere la pace”. Ricordiamo che nella notte, le forze israeliane sono entrate anche a Betunia, nei pressi di Ramallah, a Qalqylia, dove 2 soldati israeliani sono rimasti uccisi e 5 feriti nei violenti scontri con i palestinesi, e all’alba anche a Nablus, dove è stato dichiarato il coprifuoco. (EB)

PERU

È stata una notte di festeggiamenti quella appena trascorsa ad Arequipa, seconda città del Perù, teatro da diversi giorni di massicce proteste contro la politica di privatizzazioni del governo di Lima. Diecimila persone si sono radunate a Plaza de Armas, guidate dal sindaco Juan Manuel Guillén, per celebrare la sospensione della vendita delle aziende elettriche Egasa ed Egesur, decisa dall’esecutivo del presidente Toledo. Con la cosiddetta ‘Dichiarazione di Arequipa’, sottoscritta ieri tra le autorità locali e la commissione “di alto livello” inviata da Lima e presieduta dall’arcivescovo emerito della città, monsignor Fernando Vargas Ruiz de Somocurcio, la mobilitazione è per il momento cessata. L’intesa prevede che la privatizzazione di Egasa ed Egesur resti congelata fino a quando un tribunale si pronuncerà su un ricorso presentato dalle autorità provinciali per bloccare la vendita. Il documento stabilisce inoltre che lo stato d’emergenza sarà sospeso oggi e sollecita l’esecutivo a riparare alle offese subite dalla popolazione locale in riferimento agli insulti pronunciati dai ministri di giustizia e interni, Fernando Oliveira e Fernando Rospigliosi, contro la popolazione di Arequipa. Il bilancio dei disordini verificatisi nei giorni scorsi nella regione parla di due morti, oltre un centinaio di feriti e almeno 52 arresti. Ingenti anche i danni alle infrastrutture. Inoltre il ministro dell’interno peruviano, Fernando Rospigliosi, ha annunciato le proprie dimissioni, in disaccordo con la sospensione delle privatizzazioni.

SPAGNA

La vigilia del vertice europeo di Siviglia sulla sicurezza, vertice che inizierà domani, si annuncia difficile tra lo sciopero generale dei sindacati e le proteste annunciate dai No global. Per la prima volta in sei anni di governo Aznar, infatti, la Spagna si ferma per uno sciopero generale proclamato per oggi contro la 'reforma del desempleo', la legge che prevede tagli ai sussidi per i disoccupati e nuove norme considerate dalle organizzazioni sindacali come l'anticamera del licenziamento senza giusta causa. Già ieri erano cominciate le mobilitazioni, con lo sciopero generale indetto nei paesi baschi e in navarra. Paralizzati i servizi commerciali a San Sebastian, mentre a Bilbao la polizia aveva deciso di far sospendere il servizio di trasporto per i continui sabotaggi alle linee di autobus che collegano con bilbao. Secondo i sindacati, l'adesione allo sciopero di ieri è stata pressochè totale, anche se non sono statti resi noti i dati ufficiali. Iniziative di protesta si erano tenute anche a Bilbao. Per quanto riguarda propio il vertice dell'Unione Europea, una manifestazione di protesta, convocata dal 'Foro Social de Sevilla, dovrebbe svolgersi domani 21 giugno mentre la manifestazione più grande è prevista per sabato sera sempre a Siviglia. Inanto su un altro fronte, oltre 400 migranti nordafricani senza permesso di soggiorno sono barricati da una settimana dentro l'università della capitale andalusa "Pablo de Olavide": chiedono la regolarizzazione della propria situazione. Uno dei progetti dell'Unione Europea in tema di sicurezza è la creazione di una 'polizia di frontiera europea' per il coordinamento internazionale degli interventi contro la libera circolazione di esseri umani. E' questo, in prospettiva, l'obiettivo finale di un intenso processo che in questi mesi ha interessato l'agenda di governo dei Paesi Ue. Se sul piano politico permangono ancora divergenze, dal punto di vista operativo le cose sembrano purtroppo procedere speditamente. Il primo embrione di quella che un giorno sarà la polizia di frontiera europea viene considerata la famigerata Operazione Rio, svoltasi in due fasi tra il 2 aprile e il 24 maggio scorso, uno dei peggiori esempi di persecuzione nei confronti dei e delle migranti. In quella circostanza, un collegamento diretto tra 25 aeroporti dell'area Ue portò al blocco di 5.019 migranti. Per l'Italia sono stati coinvolti nel progetto gli scali di Milano e Rimini. Dei migranti fermati negli aeroporti europei, 455 erano di nazionalità cinese, 314 provenivano dall'Ecuador e 303 dall'Angola. Quindi i governanti dell'Unione europea stanno pensando solo a come migliorare, secondo il loro obliquo punto di vista, la repressione nei confronti dei migranti e Siviglia rappresentarà un ulteriore passo in questo senso.

DALL'ITALIA

GENOVA

Le prove raccolte dalla polizia, tra cui due bottiglie molotov - durante la perquisizione alla scuola Diaz a Genova durante il G8 di luglio 2001 - sarebbero state falsificate. E' la nuova ipotesi di accusa, contestata al prefetto Arnaldo La Barbera, che sarà estesa anche ad altri funzionari, nel corso dell' interrogatorio di oggi. Al termine del blitz gli agenti sequestrarono due molotov, oltre a coltelli, spranghe e mazze. Nessun agente si premurò di prendere le impronte digitali, in particolare sulle molotov. Di qui nacquero i primi sospetti dei magistrati, ora diventati ipotesi di accusa nei confronti dei poliziotti. Questa nuova accusa nei confronti dei funzionari di polizia, di cui è arrivata la notizia solo nella serata di ieri, e che sarà contenuta nei prossimi "avvisi di garanzia", alleggerisce la posizione dei 93 manifestanti arrestati e picchiati durante il blitz, per cui era già pronta comunque la richiesta di archiviazione. Cambierà solo la motivazione. La loro posizione potrebbe non essere archiviata, infatti, per mancanza di prove certe nei loro confronti, ma perché le prove raccolte sono state falsificate. Inoltre, sempre restando al blitz alla scuola Diaz, l'ex capo dell'antiterrorismo La Barbera è indagato per concorso in lesioni, falso e calunnia. Le accuse di falso e calunnia sono relative all'episodio denunciato dall'agente Massimo Nucera che dichiarò di essere stato accoltellato da un no global all'interno dell'edificio, accoltellamento risultato fasullo dopo la perizia del Raggruppamento investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma ordinata dalla procura. Altri avvisi di garanzia per falso sarebbero già stati spediti a dirigenti di pubblica sicurezza che presero parte alla perquisizione della scuola il 21 luglio scorso.

LAVORO

Senza Uil e Cisl - impegnate oggi con i segretari Luigi Angeletti e Savino Pezzotta a palazzo Chigi per un accordo sulle modifiche all'articolo 18 - la Cgil ha iniziato oggi la battaglia solitaria in difesa dello Statuto dei lavoratori, con il blocco totale dell'Alfa di Pomigliano d'Arco. Secondo il sindacato di Corso Italia, infatti, solo qualche decina di addetti ha varcato stamattina i cancelli dell'azienda metalmeccanica. E sono state viste sventolare anche bandiere di Cisl e Uil, accanto a quelle rosse della Cgil, tra i manifestanti raccolti a piazza Primavera di Pomigliano d'Arco. Anche dalla Lombardia giungono dati di un'adesione massiccia all'astensione dal lavoro: sono ferme la Henkel di Milano, la Candy di Brugherio, la Belelli di Mantova, la Siemens, l'Inps di Milano, la Otis. Dalle portinerie dell'Alfa Romeo di Arese, dove lo sciopero inizia alle ore 9, stanno defluendo i cortei dei lavoratori.

= Gr Flash di giovedi 20 giugno - ore 12.30 =

PALESTINA

L’esercito israeliano è entrato nella città di Betlemme dalla mattina intorno alle 4:00 (ore locali) e ha dichiarato il coprifuoco attraverso annunci alla popolazione diffusi con altoparlanti”. Hanna Nasser, sindaco di Betlemme, ha confermato che la rappresaglia israeliana ha toccato anche la città della Natività. Una sessantina i carri armati e i mezzi blindati, secondo quanto specificano fonte giornalistiche locali, si sono posizionati da alcune ore nella zona centrale del centro cittadino e nel campo profughi di Deheishe. Citando fonti palestinesi, la radio ha comunicato che inoltre truppe israeliane sono state DI NUOVO dispiegate davanti alla Basilica della Natività a Betlemme. La notizia non è stata per ora confermata ufficialmente e mancano ulteriori dettagli. Non si sa in particolare se dentro la Basilica si nascondano palestinesi ricercati. Ricordiamo che nella notte, le forze israeliane sono entrate anche a Betunia, nei pressi di Ramallah, a Qalqylia, dove 2 soldati israeliani sono rimasti uccisi e 5 feriti nei violenti scontri con i palestinesi, e all’alba anche a Nablus, dove è stato dichiarato il coprifuoco. Intanto la Giordania, uno degli alleati più fedeli di Washington in Medio Oriente, ha detto che non andrà a una conferenza di pace caldeggiata dal presidente Usa George W. Bush se prima Israele non si ritirerà dalle città palestinesi che ha rioccupato negli ultimi mesi. "Non possiamo sederci allo stesso tavolo mentre i carri armati israeliani la fanno da padroni a Ramallah", ha detto oggi il ministro degli esteri giordano. La conferenza di pace, insieme alla dichiarazione di uno Stato palestinese 'provvisorio', è uno degli elementi di un piano di pace che Bush potrebbe annunciare nei prossimi giorni, se non oggi stesso. Comunque ieri, Giordania, Egitto, Siria e Libano hanno coralmente bocciato l'idea di uno Stato palestinese provvisorio.

SPAGNA

La vigilia del vertice europeo di Siviglia sulla sicurezza, vertice che inizierà domani, è già infuocata, per lo sciopero generale dei sindacati e le proteste annunciate dai No global. Per la prima volta in sei anni di governo Aznar, infatti, la Spagna si è fermata per uno sciopero generale contro la 'reforma del desempleo', la legge che prevede tagli ai sussidi per i disoccupati e nuove norme considerate dalle organizzazioni sindacali come l'anticamera del licenziamento senza giusta causa. Già ieri erano cominciate le mobilitazioni, con lo sciopero generale indetto nei paesi baschi e in navarra e secondo i sindacati, l'adesione allo sciopero di ieri era stata pressochè totale. Per quanto riguarda propio il vertice dell'Unione Europea, una manifestazione di protesta, convocata dal 'Foro Social de Sevilla, dovrebbe svolgersi domani 21 giugno mentre la manifestazione più grande è prevista per sabato sera sempre a Siviglia. Intanto sono ormai 29 i manifestanti fermati dalla polizia nel corso delle mobilitazioni che si stanno svolgendo nel paese. Secondo una nota del ministero dell'interno, la polizia è intervenuta per bloccare manifestanti intenti a svolgere azioni per paralizzare le attività lavorative in diversi centri della Spagna. I fermi, riferisce il ministero, sono stati effettuati perché in alcuni casi i manifestanti hanno reagito con violenza. A Madrid si sono già verificati i primi scontri. Nella capitale la polizia ha fermato alcuni manifestanti che hanno bloccato le serrature dei loro uffici con chiodi e silicone. Dolores Moreno, portavoce della Federazione Generale dei Lavoratori, il più grande sindacato spagnolo, riferisce di aver assistito a cariche della polizia contro alcuni manifestanti che, dopo essere usciti dall'ufficio della Federazione, si stavano dirigendo verso un picchetto organizzato alla stazione degli autobus. Uno dei manifestanti è rimasto ferito alla testa ed è stato ricoverato in ospedale. Scontri anche a Saragoza, dove un esponente del partito socialista è svenuto nelle colluttazioni. Sull'autostrada che parte da Valencia i manifestanti hanno incendiato pneumatici per bloccare il traffico. La polizia è intervenuta. Paralizzato a Madrid il mercato della frutta, mentre nella metro circola la metà dei treni giornalieri. All'aeroporto Barajas due terzi dei voli in partenza e in arrivo sono stati cancellati. Ma tornando al vertice di Siviglia, uno dei progetti dell'Unione Europea in tema di sicurezza è la creazione di una 'polizia di frontiera europea' per il coordinamento internazionale degli interventi contro la libera circolazione di esseri umani. E' questo, in prospettiva, l'obiettivo finale di un intenso processo che in questi mesi ha interessato l'agenda di governo dei Paesi Ue. Se sul piano politico permangono ancora divergenze, dal punto di vista operativo le cose sembrano purtroppo procedere speditamente. Il primo embrione di quella che un giorno sarà la polizia di frontiera europea viene considerata la famigerata Operazione Rio, svoltasi in due fasi tra il 2 aprile e il 24 maggio scorso, uno dei peggiori esempi di persecuzione nei confronti dei e delle migranti. In quella circostanza, un collegamento diretto tra 25 aeroporti dell'area Ue portò al blocco di 5.019 migranti. Per l'Italia sono stati coinvolti nel progetto gli scali di Milano e Rimini. Dei migranti fermati negli aeroporti europei, 455 erano di nazionalità cinese, 314 provenivano dall'Ecuador e 303 dall'Angola. Quindi i governanti dell'Unione europea stanno pensando solo a come migliorare, secondo il loro obliquo punto di vista, la repressione nei confronti dei migranti e Siviglia rappresentarà un ulteriore passo in questo senso. Da segnalare sempre in Spagna l'iniziativa di oltre 400 migranti nordafricani senza permesso di soggiorno che sono barricati da una settimana dentro l'università della capitale andalusa "Pablo de Olavide": chiedono la regolarizzazione della propria situazione. Rai News

Dall'Italia

PALERMO

Riguardo alla situazione dei senza casa di Palermo ci sono state delle evoluzioni non proprio positive ma comunque un segno di cambiamento, come ci informa un report di Indymedia Italia. Alcune famiglie erano da settimane in mobilitazione hanno raggiunto Cerda e hanno stipulato il contratto della casa alle quattro del mattino di oggi. Altre quattro famiglie raggiungeranno lo stesso paese. Comunque lo scarica barile dei sindaci e del vicesindaco (di Cerda) si sta compiendo senza molto profitto per i senza casa. Nelle abitazioni di Cerda non ci sono mobili ne elettrodomestici di nessun genere. Cerda si trova a settanta chilometri da Palermo e non si capisce come queste persone di cui Palermo si e' volontariamente privata possano li' sopravvivere o organizzarsi. Il Sindaco di Palermo Cammarata pero' si e' concesso il lusso di offrire un pranzo per i "profughi" palermitani. Non si capisce perche' a Palermo non si sia riusciti a mettere a disposizione gli immobili sequestrati a mafiosi che secondo la legge dovrebbero essere destinati a soggetti che ne hanno bisogno (disponibili per utilita' sociali - cosi' recita la legge). Non si capisce perche' la curia non voglia cedere i propri tanti appartamenti che vengono invece elargiti di buon grado a prezzi da svendite e occasioni per compiacere amici e amici degli amici. Non si capisce perche' le tante case del centro storico, di cui ogni anno si registra il crollo per pioggia o per una folata di vento, non possano essere ristrutturate piuttosto che svendute in nome di una speculazione edilizia che ha fatto del degrado una risorsa sulla quale investire per realizzare il prossimo quartiere residenziale per borghesi e ricchi amanti delle case antiche. Ricordiamo che le richieste dei senza casa di Palermo hanno trovato l'appoggio nei giorni scorsi di poche realtà, come il comitato di lotta per la casa e i ragazzi del centro sociale ex karcere, ma non hanno trovato una reale comprensione e soluzione da parte dei rappresentanti istituzionali.

GIUSTIZIA

Oggi i magistrati italiani scioperano contro alcuni punti della riforma della Giustizia voluta dal Governo. Secondo i primi dati, rilevati dal sindacato dei giudici a Roma, l'adesione è stata massiccia: si sarebbe astenuto il 93% dei magistarti impegnati nei processi penali e il 70% di quelli del civile. Ricordiamo che i nodi della vertenza, che ha innescato la protesta dell'Associazione Nazionale Magistrati, riguardano soprattutto le modalità di nomina dei giudici della Cassazione e il meccanismo della separazione delle funzioni tra giudici e pm. E sembra che almeno a Roma l'desione allo sciopero sia stata massiccia da parte dei magistrati romani.

NAPOLI

Continuano ad arrivare notizie sullo sciopero proclamato dalla CGIL in Campania. Infatti sono state liberate intorno alle 10.15 la stazione centrale di Napoli e quella di piazza Garibaldi. Il blocco attuato dagli scioperanti e' durato poco piu' di un ora e ha provocato ritardi negli arrivi e nelle partenze di tutti i treni. La quasi totalità dei lavoratori dell'azienda cartotecnica Seda di Arzano (Napoli), di proprietà del presidente della Confindustria D'Amato, ha così aderito stamani allo sciopero generale indetto dalla Cgil. Un'astensione dal lavoro del 98 per cento che ha coinvolto anche i lavoratori stagionali e quelli con contratto interinale.

Gr Flash di giovedi 20 giugno - ore 17.00

SPAGNA

Sono a dir poco ingenti le forze di polizia, e non solo, schierate in questi giorni in Spagna in occasione della serie di proteste che già da ieri si stanno svolgendo nel paese. Ieri scioperi in alcune regioni e oggi lo sciopero generale in tutto il paese. La polizia è comunque già presente in forze a Siviglia dove sono annunciate manifestazioni e anche un vertice alternativo ccontro l'incontro europeo sulla sicurezza. E la polizia ha cominciato oggi le identificazioni arbitrarie di persone a Siviglia. Vengono identificate anche le persone che si avvicinano ai centri di informazione nei luoghi stabiliti dal Foro Social di Siviglia, nelle stazioni dei treni e degli autobus. E la polizia ha anche cercato di procedere nello stesso modo nel Centro di Comunicazione e stampa per identificare ma è stata fermata perchè non provvista di permesso. Gli organizzatori del vertice alternativo a quello dell'Unione europea hanno avviato azioni legali contro coloro che stanno cercando di creare un clima intimidatorio di tensione. E su Indymedia Barcelona ci sono ancora notizie di repressione. Il governo spagnolo sta infatti utilizzando la polizia che ha caricato violentemente diversi dei picchetti informativi sullo sciopero che sono presenti in tutto il paese. Questa mattina si registravano già 27 arresti, di cui 20 a Madrid. Molti i feriti portati all'ospedale. Comunque molti aggiornamenti sostengono il successo della protesta. Adirittura i dati della Catalogna indicano un sciopero al 100% nei truni della notte scorsa.

Spagnoli, greci, tedeschi, qualche italiano, e diversi esponenti delle organizzazioni sindacali internazionali, come i Socalist Workers, hanno partecipato al corteo, in maniera ordinata, sotto gli occhi vigili delle forze di polizia spagnole, presenti in maniera significativa. A cavallo, con i cani, a piedi e in macchina, la polizia spagnola ha vigilato ogni momento sulla manifestazione, che si è svolta in modo assolutamente pacifico. Tamburi, slogan, canti. Gli strumenti di protesta tradizionali ci sono tutti. Centinaia le bandiere sindacali imbracciate dai manifestanti: donne, uomini, qualche bambino. La caratteristica che risalta è la varietà delle nazionalità. Un particolare che non è sfuggito ai leader sindacali presenti, che hanno posto l'accento, uno per uno, sulla dimensione internazionale che la contestazione delle riforme del mercato del lavoro va prendendo. Secchi gli slogan usati dai leader sindacali spagnoli nel arringare la piazza: "O Aznar fa marcia indietro o gli terremo testa"; "o si cambia il passo o ci sarà la contestazione di tutti i lavoratori dell'Ue";

In occasione del vertice europeo che comincerà domani a Siviglia, e delle inevitabili manifestazioni di contestazione, le autorità locali hanno allestito un parco che accoglierà, secondo le previsioni, circa 7.000 giovani. Lo spazio destinato alla ricezione è quello di Alamillo. Secondo gli organizzatori della manifestazione di protesta, il Foro Sociale di Siviglia, alla protesta prenderanno parte circa 100.000 persone. Quanto ai possibili allarmi per violenze nel corso delle manifestazioni, scrive il quotidiano El Correo, i no global smentiscono.

COMUNICATO DELL'ETA

L'ETA reitera l'offerta di superamento del conflitto incclusa nella sua proposta Alternativa Democratica del 1995. In un comunicato letto dalle emittenti radio del paese basco francese ETA invia un messagio alla opinione pubblica e ai dirigenti dell'unione europea.

CEE

Una imposta unica europea per finanziare il bilancio dell'Unione. E' la proposta - ancora non formale - messa a punto dalla Commissione di Bruxelles e presentata oggi a Roma dall'Isae. La proposta consiste nel sostituire con entrate fiscali gli attuali trasferimenti nazionali all'Ue. In pratica invece dei contributi che ogni anno gli Stati membri versano per alimentare il bilancio dell'Unione si passerebbe a contributi diretti da parte dei cittadini europei. Il tutto senza aumentare la pressione fiscale. Il problema si pone in vista della stesura di una vera e propria Costituzione europea, come prevede la Carta dei diritti di Nizza. In quella sede si imporra' anche un ripensamento sul budget destinato al funzionamento della macchina europea, che attualmente consiste nell'1,27% del prodotto nazionale lordo dell'Ue.

PALESTINA

Le truppe israeliane sono entrate anche a Tulkarem e nel campoprofughi adiacente a questa città palestinese, che si trova molto vicina al confine con Israele. Continuano, dunque, ad ampliarsi le operazioni militari israeliane nei Territori. Accompagnati da carri armati ed autoblindo, tra ieri ed oggi i militari israeliani hanno preso posizione a Jenin, Qalqilya, Beitunia (alla periferia di Ramallah). L'esercito è entrato anche a Betlemme e Nablus, riferisce il quotidiano Haaretz. Lo scenario delle nuove incursioni, che dopo i due attentati a Gerusalemme potrebbero trasformarsi in ri-occupazioni,è lo stesso ovunque: annunci con megafoni di operazioni "sino ad obiettivo raggiunto", inviti alla popolazione a non uscire di casa, perquisizioni e rastrellamenti. Solo nel campo profughi di Jenin, ieri, 2500 uomini tra i 15 e i 50 anni sono stati fermati e messi su degli autobus per essere interrogati. Un migliaio circa di persone è stato rilasciato durante la notte. A Qalqilya ci sono stati ieri sera violenti scontri tra soldati israeliani e palestinesi: due militari israeliani, riferisce l'esercito, sono rimasti uccisi. Una donna palestinese è morta in uno scontro a fuoco a Qalqiliya in Cisgiordania; lo dicono fonti ospedaliere palestinesi. La donna, Sahar Hindi, 27 anni, era incinta; ha ricevuto un colpo al torace.

GAZA

palestinesi senza lavoro inscenano una "marcia della fame" Tenendo pezzi di pane e piatti vuoti, centinaia di palestinesi senza lavoro hanno inscenato oggi una "marcia della fame" accusando sia l'assedio armato israeliano sia la mancanza di vantaggi da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese per la loro miseria. "vittime dell'occupazione e della negligenza" si legge su un grande striscione alla protesta, partecipata da 1500 palestinesi disoccupati da quando i militari israeliani hanno sigillato la striscia di gaza 20 mesi fa. Israele ha chiuso i crocevia con gaza e la west bank per combattere una continua sollevazione palestinese contro l'occupazione e per provare a fermare i militanti che si infiltravano nello stato ebraico. Almeno 120000 palestinesi di gaza e della west bank avevano un lavoro in israele prima della sollevazione settembre 2000, che eruppe in breve tempo dopo che il processo di pace si era fermato. Molti dei 40000 abitanti di gaza che una volta lavoravano in israele restano all'interno delle tende di protesta erette nelle città e nei campi dei rifugiati intorno al picco territorio del mediterraneo. Alcuni dei manifestanti tengono fette di pane mentre altri hanno portato piatti e cucchiai. "israele ha creato il problema. vogliono inginocchiarci lasciandoci sotto chiusure e assedi" ha detto Fayez al-Amayrah, un padre di 12 figli. "ma anche l'autorità palestinese ha fallito nel retribuirci. Noi abbiamo sangue in comune, allora, noi dobbiamo dividere il pane" i manifestanti hanno accusato l'autorità palestinese il fallimento nel provvedere un supporto finanziario per pagare i bisogni di base quotidiani. "noi non siamo qui per elemosinare. Noi abbiamo sentito di milioni di dollari che arrivano come donazioni (dall'estero). Dove sono? Ha chiesto Naser Naser, un altro lavoratore. . Sa'eed al-Mudallah, un ufficiale del ministero del lavoro, ha detto che l'occupazione e le mancanze dell'assistenza internazionale e araba di finanziamento per i progetti concepiti dall'autorità palestinese hanno peggiorato il problema. "io vedo che hanno il diritto di essere arrabbiati. Ma noi sia la popolazione sia l'autorità palestinese stanno vivendo il momento peggiore della nostra storia sotto l'occupazione israeliana ( dal 1967)". Un recente rapporto della banca mondiale afferma che da settembre 2000 i disoccupati nelle aree palestinesi si sono triplicati sino al 33%, il reddito reale è caduto del 30% al di sotto del livello del 1980 e la percentuale della popolazione a livello di povertà (2 $ al giorno) è raddoppiato fino al 50%

ARGENTINA

Numerosi movimenti, sindacati e partiti argentini hanno aderito oggi a una serie di manifestazioni e proteste previste durante tutto l'arco della giornata contro la fame e il genocidio sociale. La mobilitazione, che convergera' per un atto centrale nella storica Plaza de Mayo, e' diretta anche contro la presenza in Argentina di una delegazione del Fondo monetario internazionale (Fmi) che sta cercando di trovare un'intesa col presidente Eduardo Duhalde per la firma di un nuovo accordo finanziario. Alla testa di un corteo proveniente da La Matanza, una delle zone piu' povere della provincia di Buenos Aires, i leader del movimento dei 'piqueteros' (disoccupati organizzati) Luis D'Elia e Juan Carlos Alderete hanno ricordato che a fine anno ci saranno 23 milioni di argentini sotto il livello di poverta'.

Dall'Italia

E' in corso lo sciopero dei magistrati contro la riforma della giustizia voluta dal Governo. Secondo i dati diffusi dall'Anm, l'adesione sarebbe superiore all'80%. In alcune città, come Roma e Milano, si supererebbe addirittura il 90%. Ma, come sempre, si apre la battaglia delle cifre. Il ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli ritiene che l'adesione sia inferiore a quanto dichiarato ed ha sottolineato che "contano solo le adesioni scritte, che i magistrati che scioperano devono fare. Il resto sono solo storielle".

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