= Giornale Radio di martedi 21 maggio Lavorazione aperta alle 14.43 da Paula Please: Inserite pure vostri suggerimenti, articoli ... Ma segnalando chi e cosa. Gracias =


Sommario

MONDO

PALESTINA - Il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite ha lanciato oggi un’operazione di emergenza per assistere mezzo milione di palestinesi costretti a vivere in condizioni drammatiche nei Territori. E intanto l'Autorità Nazionale palestinese e non solo, protesta contro la costruzione di un sofisticatissimo muro lungo i confini tra Israele e la Cisgiordania.

BRASILE - È cominciato oggi alle 8:00 (ora locale) a Belém, presso il Tribunale di giustizia del Pará, l’apertura della seconda sessione di udienze del processo per il massacro di Eldorado dos Carajás, dove 19 Sem Terra trovarono la morte per mano della polizia militare.

COLOMBIA - A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali, previste per domenica prossima, le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno sollecitato ufficialmente la creazione di una nuova zona di distensione per riavviare i colloqui col governo di Bogotá.

VENEZUELA - Quasi mille familiari di detenuti hanno praticamente invaso domenica il penitenziario di Tocuyto, nel Venezuela occidentale

STATI UNITI - Il presidente Nordamericano George Bush giungera' a Roma la sera del 27 maggio per il vertice Nato a Pratica di Mare e avra' subito un incontro con il presidente del Consiglio italiano.

ITALIA

SICILIA - Continuano le proteste contro la gestione della rete idrica da parte delle istituzioni siciliane mentre per la crisi idrica sono in corso proteste.

CAMPAGNA IN ITALLIA CONTRO L'Oleodotto IN ECUADOR - Oggi in 29 città italiane numerose associazioni hanno organizzato sit-in davanti alle sedi centrali della banca del lavoro. L’iniziativa rilancia la campagna internazionale contro la costruzione del nuovo oleodotto ecuadoriano.

MAGISTRATURA - Per evitare lo sciopero indetto dall'Anm (Associazione Nazionale Magistrati) il governo è pronto a fare "ulteriori concessioni" ai magistrati, secondo quanto dichiarato oggi dal ministro della Giustizia Castelli.

DAL MONDO

PALESTINA - Il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite ha lanciato oggi un’operazione di emergenza per assistere mezzo milione di palestinesi costretti a vivere in condizioni drammatiche nei Territori. “Fame e malnutrizione stanno crescendo rapidamente tra i palestinesi – ha dichiarato Khaled Adly, direttore regionale del Pam – e anche quando il cibo si trova in alcuni mercati non è sufficiente a sfamare tutti i bisognosi”. “La situazione è allarmante – ha aggiunto - e negli ultimi sei mesi un numero sempre più alto di famiglie ha dovuto fortemente ridurre l’assunzione di cibo per andare avanti”. Il Pam conta di poter distribuire 70mila tonnellate di generi alimentari a circa 500mila palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. L’organismo Onu si è impegnato inoltre a fornire cibo anche ad ospedali ed altre istituzioni sociali ormai incapaci di assicurare la razione giornaliera a pazienti e assistiti. “Le ultime incursioni israeliane – ha precisato Khaled Adly – hanno inferto un duro colpo alla già fragile economia dei Territori, causando un’impennata del numero dei disoccupati”. Secondo un recente studio della Banca Mondiale, nei Territori un’alta percentuale di palestinesi – fino al 50 per cento - vive sotto la soglia di povertà, guadagnando meno di due dollari al giorno a persona e l’autorità palestinese non è in grado di far fronte all’emergenza. http://www.misna.org/ Saranno costruiti 364 chilometri di reticolato dotato di sofisticatissimi sistemi di sicurezza, telecamere, allarmi elettronici e anche un muro alto alcuni metri lungo i confini tra Israele e la Cisgiordania. L'obiettivo, secondo il ministro della difesa israeliano Ben Eliezer, è impedire l'ingresso nello Stato ebraico di quelli da lui definiti terroristi. “E’ un nuovo capitolo di apartheid” ha tuonato Seab Erekat, alto esponente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), facendo sapere che il presidente palestinese Yasser Arafat si è rivolto alla comunità internazionale per bloccare questo un intervento. Se la metafora usata per descrivere fino ad ora i Territori palestinesi e la striscia di Gaza come “prigioni a cielo aperto” non si discostava molto dalla realtà, ora l’idea di una grande prigione palestinese all’interno dello Stato ebraico appare spiegata nel dettaglio da questo progetto. La costruzione della barriera difensiva è stata ordinata da Ben Eliezer, che ha anche indicato i tempi di realizzazione. Entro sei mesi, con una spesa di poco più di 200 milioni di dollari, Israele avrà realizzato un recinto che di fatto isola la Cisgiordania. Sarebbero state le ultime azioni suicide a spingere le autorità israeliane ad accelerare il progetto. Ma la soluzione “radicale” della nuova barriera, sollecitata soprattutto dalla città israeliane più vicine ai territori palestinesi, ha addirittura urtato la sensibilità dei coloni degli insediamenti ebraici in Cisgiordania e dei partiti della destra israeliana, che temono che la rete possa poi trasformarsi in un vero e proprio confine politico dello stato di Israele. Notizia modificata per l'originale: http://www.misna.org/

BRASILE - È cominciato oggi alle 8:00 (ora locale) a Belém, presso il Tribunale di giustizia del Pará, l’apertura della seconda sessione di udienze del processo per il massacro di Eldorado dos Carajás, dove il 17 aprile 1996, 19 Senza Terra trovarono la morte per mano della polizia militare. Sul banco degli imputati, il maggiore José Maria Oliveira, comandante del contingente militare di Parapuebas che con quello di Marabá – guidato dal colonnello Mario Pantoja, condannato la scorsa settimana a 228 anni di prigione - perpetrò la strage. A deporre per la difesa del maggiore sarà chiamato il segretario di pubblica sicurezza del Pará, Paulo Sette Câmara, mentre non ci saranno testimoni per l’accusa. Ciononostante, il pubblico ministero, ha annunciato di avere prove sufficienti per condannare Oliveira. Do Nascimento ha precisato che furono proprio le truppe di Parapuebas ad uccidere il maggior numero di contadini nella famigerata ‘curva S’ dell’autostrada Pa 150. Intanto, il Movimento dei lavoratori rurali Senza Terra (Mst) ha confermato che continuerà a non prendere parte alle udienze in segno di protesta per la designazione del giudice Roberto Moura, che ha sostituito, a pochi giorni dall’avvio del processo, Eva do Amaral Coelho. Secondo il Mst, infatti, Moura non ha avuto abbastanza tempo a disposizione per conoscere a fondo la materia del giudizio.

COLOMBIA - A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali, previste per domenica prossima, le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno sollecitato ufficialmente la creazione di una nuova zona di distensione per riavviare i colloqui col governo di Bogotá. Lo hanno fatto in un comunicato, diffuso dal portavoce politico della guerriglia, Alfonso Cano, in cui esprimono “la convinzione che il conflitto potrà essere risolto solo attraverso la via politica”. Le Farc si dicono quindi disposte ad aprire nuove trattative “con chiunque sarà il nuovo presidente”, ponendo come condizione “la smilitarizzazione dei dipartimenti di Putumayo e Caquetá”, un’area con una superficie complessiva di oltre 100mila chilometri quadrati. Le Farc esigono inoltre “una politica trasparente, da parte dell’esecutivo, in merito alla lotta contro i paramilitari, finanziati col denaro del narcotraffico, della Cia e di alcuni imprenditori”. Inoltre la guerriglia ha sollecitato le autorità ad eliminare dal proprio vocabolario i termini ‘terrorista’ e ‘narcoterrorista’ in riferimento alla formazione armata. Va ricordato che le Farc hanno occupato per più di tre anni – dal gennaio 1999 al 20 febbraio 2002 – una zona di circa 42mila chilometri quadrati tra i dipartimenti di Meta e Caquetá, rimilitarizzata da qualche mese e in maniera del tutto unilaterale, dal presidente uscente Andres Pastrana. Notizia modificata per l'originale: http://www.misna.org/

VENEZUELA - Quasi mille familiari di detenuti hanno praticamente invaso domenica il penitenziario di Tocuyto, nel Venezuela occidentale, e rifiutano di abbandonare il complesso. Si tratta di 973 persone che hanno attuato questa singolare forma di protesta, invocando migliori condizioni di vita per i carcerati e lo snellimento dei processi. Le centinaia di contestatori, insieme ai loro congiunti, vorrebbero inoltre indurre le autorità giudiziarie a concedere sconti di pena a quanti ne hanno già espiato almeno tre quarti. Tutto, finora, si è svolto in modo pacifico. Trattative sono in corso per convincere il grosso gruppo di parenti dei detenuti ad abbandonare l’edificio. http://www.misna.org/

STATI UNITI - Il presidente Nordamericano George Bush giungera' a Roma la sera del 27 maggio e avra' subito un incontro con il presidente del Consiglio, col quale intende parlare - secondo la consigliera per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice - 'di guerra contro il terrorismo, delle relazioni tra Nato e Russia e di questioni bilaterali'. La tappa a Roma chiudera' la missione in Europa di Bush che inizia mercoledi' e che lo portera' a Berlino, Mosca, San Pietroburgo,Parigi, Normandia e, appunto, a Roma. Il 28, dopo il vertice tra i paesi della Nato e la Russia a Pratica di Mare, Bush sara' ricevuto dal Papa.

DALL'ITALIA

SICILIA - Continuano le proteste contro la gestione della rete idrica da parte delle istituzioni siciliane mentre per la crisi idrica sono in corso proteste a Enna e a Palermo. Si è accasciato dopo 74 chilometri percorsi a piedi il deputato regionale Calogero Miccichè, che ieri aveva iniziato la sua "marcia dell'acqua" partendo a piedi da Agrigento, diretto a Palermo.

CAMPAGNA IN ITALLIA CONTRO L'Oleodotto IN ECUADOR - Oggi in 29 città italiane numerose associazioni hanno organizzato sit-in davanti alle sedi centrali della banca del lavoro. L’iniziativa rilancia la campagna internazionale contro la costruzione del nuovo oleodotto ecuadoriano di Crudo Pesado, portato avanti dal consorzio OCP delle multinazionali petrolifere, tra cui anche l’italiana ENI, in cui la BNL partecipa direttamente con un finanziamento diretto di 50 milioni di dollari e con un’intermediazione finanziaria per 900 milioni di dolarri. Ciò che viene richiesto dalle organizzazioni raccolte attorno alla campagna contro OCP è che la BNL esca immediatamente da tale progetto devastante per l’ambiente e per i popoli nativi e le comunità locali. Jaroslava Colaiacono della campagna per la riforma della banca Mondiale

MAGISTRATURA - Per evitare lo sciopero indetto dall'Anm (Associazione Nazionale Magistrati) il governo è pronto a fare "ulteriori concessioni" ai magistrati, secondo quanto dichiarato oggi dal ministro della Giustizia Roberto Castelli: "Stiamo preparando un documento aggiornato che va un po' aggiustato rispetto a quello che abbiamo presentato nella scorsa riunione, dove facciamo ulteriori concessioni. Alla domanda su quali segnali stiano venendo, negli ultimi giorni, da parte dei magistrati, Castelli ha risposto: "Noi ci stiamo parlando. C'è un tavolo sul quale si dialoga, si discute, ci si confronta. Io mi attengo a quanto detto a quel tavolo. Singole prese di posizione di magistrati che sui giornali dicono cose diverse da quelle dell'Anm non mi interessano". Ed è intanto rientrato lo sciopero dei giudici di pace. Questa è infatti la decisione presa dall'Associazione nazionale giudici di pace in vista della protesta programmata dall'Associazione Nazionale Magistrati per il 6 giugno. L'associazione sottolinea che "alcune istanze sono ampiamente condivisibili, mentre altri temi, quali la produttività dei magistrati, la distinzione delle funzioni, i criteri di avanzamento delle carriere, possono trovare equilibrata soluzione". In particolare, i giudici di pace difendono "l'autonomia e l'indipendenza della magistratura che rappresentano valori fondanti dello Stato di diritto". "A farci decidere in questo modo - spiega il presidente Francesco Mollo - sono state anche le parole del presidente Ciampi. Abbiamo deciso di aderire al suo invito".


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