buongiorno! apertura ore 9.00 di cristina e paola. postate notizie...grazie. un bacio a tutte/i.

allora, ci riprovo... date un'occhiata a due notizie di ieri: 1) g.r. 19.30 (su WIKI), arrestati oltre 100 contadini senza terra dalla polizia sudafricana; 2) articolo di Indymedia su ong e sindacati ufficiali al forum di Johannesburg.

ancora io... 4 notizie di agenzia, se possono servirvi; buon lavoro (Giangi)

MO, uccisi due palestinesi a Gaza Kfar Darom, 10:16 Due estremisti palestinesi sono stati uccisi dai soldati di guardia mentre, insieme a un complice, tentavano di infiltrarsi nell'insediamento ebraico di Kfar Darom, nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto la radio statale israeliana secondo cui i tre, muniti di armi automatiche e bombe a mano, sono stati sorpresi mentre cercavano di aprirsi un varco nella recinzione di sicurezza: uno l'aveva già superata, ed è stato ucciso sul posto; gli altri sono scappati, ma i militari li hanno inseguiti fino alla vicina località di Dir al-Balakh: qui i fuggiaschi hanno cercato scampo in una casa, ma uno di loro vi è stato raggiunto e subito abbattuto; l'altro è riuscito invece a dileguarsi ed è adesso ricercato. (red)

AGGIORNAMENTO ORE 13.30

DAL MONDO

MO, Hamas boccia progetto sicurezza Israele-Anp Gaza, 10:40 Hamas boccia il progetto di accordo tra Israele e Anp (Autorità nazionale palestinese). "Israele sogna se si aspetta da noi che alziamo bandiera bianca" ha detto il leader di Hamas, sceicco Ahmed Yassin, all'indomani di un incontro fra esponenti del suo movimento ed il ministro degli interni palestinese Abdel Razeq Yihya giunto a Gaza per illustrare un progetto di sicurezza coordinato con Israele, noto come 'Gaza-Betlemme'. In base a queste intese, Israele si impegna a un ritiro graduale dalle aree autonome palestinesi di Gaza e dai dintorni di Betlemme, in cambio di un ritorno alla calma e della prevenzione da parte dei servizi di sicurezza palestinesi di nuovi attentati. "La unica preoccupazione di Israele - ha aggiunto in un'intervista alla televisione araba Al-Jazeera Ismail Hanye, un membro dell'Ufficio politico di Hamas - è di rafforzare la occupazione dei territori e di sbarazzarsi dei palestinesi". "La resistenza deve proseguire in tutte le sue forme" ha aggiunto. "Penso che le nostre posizioni rispecchino il consenso nel popolo palestinese". Hanye ha assicurato che in ogni caso Israele non riuscirà ad innescare lotte intestine fra i palestinesi. (red)

Il tasso di disoccupazione dei palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e' arrivato al 44,7%, si legge in un rapporto dell'Istituto Palestinese di Statistica. Il rapporto e' stato stilato con grandi difficolta', date le restrizioni di movimento che l'esercito israeliano ha imposto nei territori occupati da quasi due anni. Il Centro aveva previsto di elaborare lo studio prendendo in esame oltre 7.500 famiglie ma se ne sono potute contattare solo circa 4.500.Nel secondo trimestre del 2002, solo 680.000 palestinesi avevano un lavoro, mentre nel primo trimestre di quest'anno il 54,2% dei lavoratori riceveva salari che sono al di sotto della soglia di poverta', percentuale che nel secondo trimestre del 2002 e' arrivata al 59,2%. Attualmente la soglia di poverta' e' fissata a 1.642 shekel (pari a circa 350 euro) al mese per una famiglia di sei persone, cioe' in altri termini a meno di due dollari al giorno pro capite. Ieri in una conferenza stampa al Palazzo di Vetro di New York, l'inviata speciale dell'Onu per le questioni umanitarie, Catherine Bertini, di ritorno dai Territori palestinesi, ha definito "terribile" la situazione economica dei Territori occupati. "C'e' una scarsita' di risorse generalizzata, compresa l'acqua e c'e' un aumento considerevole della denutrizione", ha detto la Bertini. I dati del Centro di statistica palestinese sono stati confermati anche da un'autorevole fonte militare israeliana che ha messo in guardia sul fatto che la situazione nei Territori "puo' deteriorarsi in modo molto serio data la critica situazione umanitaria". La fonte ritiene che la disoccupazione nella Striscia di Gaza sia di circa il 50%, che l'80% della popolazione viva sotto la soglia di poverta' e che il 50% degli abitanti sopravvive solo grazie agli aiuti umanitari.

AFP | Jerusalén

El movimiento pacifista israelí Goush Shalom ha interpuesto una demanda contra el jefe de las Fuerzas Armadas israelíes, genral Dan Haloutz, ante la justicia militar por el bombardeo sobre la ciudad de Gaza del pasado 22 de julio, según informó ayer la organización pacifista. Aquel ataque ocasionó la muerte de un jefe de Hamás y de otras 16 personas, nueve niños entre ellas.

'Interpusimos el miércoles la demanda contra el general Haloutz, contra el jefe de la escuadrilla y contra el piloto del avión' que lanzó una bomba de una tonelada contra un inmueble civil, indicó Uri Avnery, ex diputado y director de Goush Shalom (Bloque de paz en hebreo). Goush Shalom defiende la retirada del Ejército israelí de todos los territorios ocupados. 'Les consideramos sospechosos de haber cometido un crimen de guerra y les acusamos de haber obedecido órdenes ilegales', añadió Avnery. También recordó que la ley israelí prohíbe a los militares ejecutar 'órdenes ilegales' de sus superiores y que impliquen matanzas contra civiles. Avnery aseguró que si la justicia israelí no 'hacía sus deberes', recurrirán a otras instancias, en alusión a la Corte Penal Internacional. Por su parte, el general Haloutz consideró ayer, en una entrevista publicada por el diario israelí Haaretz, que el ataque a Gaza estaba totalmente justificado y pidió que los pacifistas de Goush Shalom fueran 'juzgados por traición'. 'Rechazo cualquier crítica contra la operación. Es lamentable que murieran niños inocentes, pero aquellos que van a asesinar niños israelíes deben saber que sus menores cercanos también pueden morir', agregó el general. El Ejército israelí y los servicios de seguridad admitieron tras el bombardeo a Gaza que hubo 'deficiencias' en los preparativos del ataque. La comunidad internacional, y en particular Estados Unidos, condenó la muerte de civiles a causa del bombardeo. Incluso el presidente norteamericano, George W. Bush, acusó al primer ministro israelí, Ariel Sharon, de obstaculizar el proceso de paz.

Washington - GUERRA ALL'IRAQ, TRA CITTADINI E POLITICI USA AUMENTANO I CONTRARI Diminuisce l'appoggio dell'opinione pubblica americana al possibile intervento armato contro l'Iraq piu' volte ventilato da Bush. Contrari anche importanti esponenti politici. Il 53% dei cittadini statunitensi si dichiarano favorevoli a un nuovo attacco, a fronte del 61% in giugno. Non piu' di quattro interpellati su dieci sono d'accordo sull'ipotesi di un eventuale invio di truppe Usa nel Paese arabo per almeno un anno; e addirittura ritengono che l'operazione vada condotta comunque, anche senza il sostegno degli alleati, appena due su dieci. Netta la maggioranza di coloro i quali sottolineano la necessita', in ogni caso, che prima di agire Bush si consulti con gli alleati medesimi e senta il parere del Congresso. Dubbi sull'opportunita' della campagna militare continuano a venire anche dagli ambienti politici. Poco convinti si dimostrano in particolare gli ex segretari di Stato: Henry Kissinger non ha mai nascosto la sue perplessita', mentre Lawrence Eagleburger, che guido' il Dipartimento di Stato nell'ultima fase alla Presidenza di George Bush Senior ha affermato: "Non sono per nulla convinto si tratti di qualcosa che dobbiamo fare proprio adesso". Decisamente contraria la Albright, che l'incarico ricopri' con Bill Clinton, e che nei confronti di Saddam Hussein ha sempre ostentato una durezza forse ineguagliata. "L'Iraq non costituisce una minaccia diretta per gli Stati Uniti". anche dalla Germania viene espressa piena contrarietà ad un attacco all'Iraq. Ormai non passa giorno che la Germania non ribadisca la sua contrarieta' ad una guerra contro l'Iraq: dopo il cancelliere Schroeder e il ministro degli esteri Fischer, interviene anche il ministro della difesa Peter Struck, che in una intervista sulla "Westphaelischer Anzeiger" dice senza mezzi termini che "non consentiro' che un solo soldato tedesco sia coinvolto in questa avventura, anche se qualcuno a Washington dovesse digrignare i denti". "Noi non siamo la guardia degli Stati Uniti", ha aggiunto.

Sudafrica - NASCE IN SUDAFRICA MOVIMENTO PANAFRICANO PER L’ACCESSO ALLE CURE CONTRO L’AIDS Attivisti di una ventina di Paesi e rappresentanti di numerose Ong sono riuniti in Sudafrica per dare vita al movimento panafricano per l’accesso alle cure contro l’Aids. L’incontro è iniziato ieri a Cape Town e si concluderà domani, praticamente alla vigilia del Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg. L’iniziativa era stata decisa all’inizio del luglio scorso, durante la XIV Conferenza Internazionale sull’Aids tenutasi a Barcellona. In quella sede l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva annunciato l’obiettivo di assicurare gli i medicinali antiretrovirali (Arv) ad almeno 3 milioni di persone entro il 2005. All’incontro di Cape Town prendono parte circa 70 delegati, provenienti da più di 20 Paesi del continente, tra cui Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Kenya, Malawi, Nigeria, Ruanda, Uganda, Zambia e Zimbabwe. La riunione si propone di definire un quadro per il movimento panafricano, permettere agli attivisti di condividere informazioni e strategie di comunicazione, creare una voce africana unitaria per l’accesso alle cure, che possa rivolgersi ai governi nazionali, alle istituzioni internazionali e interagire con iniziative quali il Fondo globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria. Al termine verrà inviato un messaggio al vertice di Johannesburg, per chiedere che la questione delle cure non sia dimenticata durante il dibattito sulla salute e lo sviluppo in Africa.

Argentina - La Corte suprema argentina ha ieri dichiarato incostutuzionale la riduzione del 13 per cento dei salari dei dipendenti pubblici e delle pensioni decisa nel luglio 2001 per contenere il deficit di bilancio. La decisione della Corte ha carattere retroattivo e si applichera' a tutti gli statali, in servizio o pensionati, che otterranno una sentenza favorevole di un tribunale. La riduzione salariale era stata decisa da Domingo Cavallo, ministro dell'economia dell'allora presidente Fernando de la Rua. Sia Cavallo sia de la Rua lo scorso dicembre si sono dimessi dopo proteste di piazza che fecero oltre 30 morti. La sentenza, secondo le prime stime, comportera' un esborso di 2,2 miliardi di pesos (612 miliardi di dollari) per il solo 2002.

Francia un militante antimondializzazione condannato a tre mesi di prigione, a tre mesidi prigione a Strasburgo. accusato di aver ferito un poliziotto nel corso di una manifestazione a fine luglio, Ahmed Meghini, membro del collettivo noborder, afferma che è stato scambiato per un altro partecipante al corteo. chi è Ahmed Maghini, 25 anni, manifestante del collettivo antimondializzazione noborder, il 24 luglio a Strasburgo? è il "casseur et le lâche" che descrive Me Cédric Lutz-Sorg, collega di un poliziotto strasburghese ferito in quella giornata? è "un militante nonviolento che si batte per le sue idee" come afferma Frédéric Massiot difensore del giovane reagazzo? il tribunale correzzionale di Strasburgo ha sentenziato mercoledì 21 agosto: è il giovane parigino che ha ferito un capitano di polizia con un oggetto di legno e ha lanciato poco più tardi dei "noms d'oiseaux" a un commissario. messo sottoaccusa per "violenza aggravate e oltraggio contro persona depositaria di autorità pubblica" è stato condannato a otto mesi, di cui tre di detenzione. circa duemila persone si erano trovate a Strasburgo a fine luglio a discutere "per la libertà di circolazioe e di soggiorno in europa e contro i dispositivi di sicurezza". la capitale alsaziana è in effetti la sede del centro informatico nato dagli accordi di Schengen. nel corso di una dozzina di giorni, i noborder hanno inscenato nel centro della città cortei, tyeatro di strada e concerti di tamburi. il 24 luglio tra le 500 e 700 persone hanno cominciato a sfilare di fronte ad un imponente schieramento di forze dell'ordine. alla vigilia c'erano stati dei disordini nella città. ai lati della manifestazione gli edifici erano stati riempiti di scritte. quando un gruppo ha cercato di avvicinarsi al monumento dei caduti, in piazza della repubblica, la polizia si è interposta. "abbiamo avuto allora l'ordine di chiamare i fautori dei disordini" spiaga il poliziotto ferito, arrivato alla inchiesta con il braccio ingessato. " ci hanno tirato proiettili, bottiglie, pietre, anche un fuoco d'artificio. il poliziotto è formale: due manifestanto lo hanno ferito con due legni presi in un pacco. "io mi sono potuto proteggere dal primo colpo con il mio manganello, ma poi mi è volato in aria e il secondo colpo mi ha fratturato una mano. subito dopo l'individuo ha lasciato il suo bastone prim a di confondersi con la folla." l'individuo, il capitano di polizia ne è sicuro, è Ahmed Meghini. lui e uno dei suoi colleghi lo hanno riconosciuto. i poliziotti si sono svincolati lanciando granate lacrimogene e la segnalazione del giovane manifestante è stata diffusa. il ragazzo è stato fermato poco più tardi nella manifestazione insieme ad una ventina di altre persone . unico incriminato, è stato convocato con comparizione immediata al tribunale di Strasburgo e ha ottenuto il rinvio del processo, ma la sua domandas di remissione in libertà è stata respinta: senza domicilio non offriva garanzie di reperibilità. Ahmed Meghini è stato in seguito messo in isolamento nel carcere di Strasburgo, "dicono perchè non influenzasse gli altri detenuti con le sue idee", dichiara indignato il suo avvocato. davanti al tribunale, ilò ragazzo non ha negato il suo ruolo. " io ho un ideale di giustizia" ha spiegato, sorridendo al piccolo gruppo di suoi amici che le forze dell'ordine ha lasciato entrare dentro la sala. D'altra parte, anche se altri manifestanti erano a volto coperto, lui non lo era: "io non ho mai voluto mascherarmi, io mi assumo le mie idee". Cofondatore del movimento spontaneo di cittadini nella strada, creatosi tra i due turni delle presidenziali, ha un po' di esperienza, ha organizzato diverse manifestazioni parigine, e ne ha spesso anche chiesto l'autorizzazione. "ma io non ho commesso questi atti di violenza. mi hanno confuso con qualcun'altro."

Brasile - Il Governo Brasiliano ha annunciato la creazione della piu grande riserva naturale al mondo. "noi stiamo assicurando la protezione di uno delle più grandi foreste pluviali al mondo" è quanto ha dichiarato il Presidente Fernando Henrique Cardoso il parco nazionale di Tumucumaque, nello stato di Amapa nel nord dell'Amazonia, coprirà un'area dell'estensione della Svizzera o di Taiwan. si pensa che la riserva possa contenere molte piante e specie animali non ancora identificate. ma gli osservatori affermano che, essendo ancora fresco nella mente delle persone lo scandalo che ha coinvolto l'agenzia per lo sviluppo Brasiliano, c'è un alto grado di scetticismo sul progetto. perchè le affermazioni di Cardoso, che parla di protezione della più grande foresta al mondo, si rivelino vere, il giornalista della BBc Tom Gibb dice che il parco necessita di risorse considerabilmente più ingenti di quelle che sono state investite negli altri parchi nazionali brasiliani. ma protetti per legge, sono in pratica incamerati dai cacciatori di frodo, minatori e collezionisti di animali. l'agenzia governativa per l'ambiente, che ha il compito di proteggere il parco, è disperatamente sottofinanziata. il suo staff riceve piccole donazioni e spesso non possiede trasporti di base. l'agenzia sta subendo un processo di riorganizzazione, dopo le ripetute pratiche di corruzione nei confronti di alcuni dei suoi dirigenti. il nuovo parco è stato creato con la partecipazione del WWF e di altri gruppi di tutela ambientale. circa il 15% della foresta pluviale brasiliana è già stato distrutto; si auspica di ricevere fondi dalle istituzioni internazionali come la Banca Mondiale. il presidente Cardoso, che è atteso al verice di Johannesburg la prossima settimana, prospetta di proteggere il 10% della foresta pluviale amazzonica, mentre ora solo l'1% è sotto tutela.

Cina - oltre 600 mila evacuati intorno a lago Zongting Pechino, Oltre 600 mila persone sono state evacuate attorno al lago Zongting, nella Cina centrale, che minaccia di esondare travolgendo milioni di persone. Lo annuncia oggi la stampa cinese precisando che almeno 16 persone sono morte e 27 mila case sono state distrutte. Inoltre, oltre 8,4 milioni di persone sono colpite dalle inondazioni che hanno devastato 415.000 ettari di terre coltivabili e raccolti. Oltre un milione di persone lavorano 24 ore su 24 per rafforzare gli argini attorno al lago di Dongting. Le inondazioni minacciano oltre 10 milioni di persone, fra cui gli abitanti di Changsa, capoluogo dell'Hunan e il centro industriale di Wuhan, nella vicina provincia di Hubei. (red)

DALL'ITALIA

Comune sgombera immigrati, la Curia li ospita in Duomo Treviso, 21:47 Una quarantina di persone, tra immigrati maghrebini e giovani dei centri sociali, hanno occupato questa sera il Duomo di Treviso, in accordo con la Curia, dopo lo sgombero delle case di Borgo Venezia, occupate abusivamente e da tempo destinate alla demolizione. Gli stranieri, eccetto sette di loro che stamane sono stati espulsi perché irregolari, sono tutti regolarmente impiegati in aziende della zona. Fra loro vi è anche una donna incinta e un bambino di sette giorni. Del loro problema si è fatta carico la Curia, che li sta ospitando nel Duomo e che si sta attivando per trovare una sistemazione provvisoria. A aiutare gli immigrati nell'azione di protesta sono stati il gruppo 'M21', i giovani trevigiani dei centri sociali del Nordest, e gruppi politici di sinistra. La decisione di occupare il Duomo è stata presa da immigrati e giovani dei centri sociali dopo un incontro in Prefettura, che gli stessi attivisti di M21 avevano ritenuto infruttuoso. Lo sgombero di Borgo Venezia, che ha riguardato nove edifici di proprietà dell'Ater, è avvenuto oggi su richiesta della stessa azienda con il supporto del Comune di Treviso. In quanto abusivi sono stati allontanati - informa una nota del Comune - 28 famiglie per un totale di 72 persone, di cui 23 minori. L'operazione era stata annunciata da tempo per l'inagibilità dei caseggiati e il programma di costruzione di nuovi alloggi. Per le famiglie sgomberate, ha precisato l'assessore ai servizi sociali Ermes Zanoni, "il Comune non ha predisposto alcun piano straordinario per garantire un nuovo alloggio in quanto si tratta di persone che lavorano regolarmente, e tutti al di fuori di Treviso". "L'unico residente in regola presente negli uffici da abbattere - ha proseguito - è stato invece prontamente trasferito in un alloggio comunale". Sull'occupazione del Duomo stanno vigilando a distanza le forze dell'ordine. Per prevenire eventuali problemi di carattere sanitario, data la presenza di numerosi bambini, sono stati allertati anche i servizi sociali. (red)

GR ORE 10.00

DAL MONDO

Washington - GUERRA ALL'IRAQ, TRA CITTADINI E POLITICI USA AUMENTANO I CONTRARI Diminuisce l'appoggio dell'opinione pubblica americana al possibile intervento armato contro l'Iraq piu' volte ventilato da Bush. Contrari anche importanti esponenti politici. Il 53% dei cittadini statunitensi si dichiarano favorevoli a un nuovo attacco, a fronte del 61% in giugno. Non piu' di quattro interpellati su dieci sono d'accordo sull'ipotesi di un eventuale invio di truppe Usa nel Paese arabo per almeno un anno; e addirittura ritengono che l'operazione vada condotta comunque, anche senza il sostegno degli alleati, appena due su dieci. Netta la maggioranza di coloro i quali sottolineano la necessita', in ogni caso, che prima di agire Bush si consulti con gli alleati medesimi e senta il parere del Congresso. Dubbi sull'opportunita' della campagna militare continuano a venire anche dagli ambienti politici. Poco convinti si dimostrano in particolare gli ex segretari di Stato: Henry Kissinger non ha mai nascosto la sue perplessita', mentre Lawrence Eagleburger, che guido' il Dipartimento di Stato nell'ultima fase alla Presidenza di George Bush Senior ha affermato: "Non sono per nulla convinto si tratti di qualcosa che dobbiamo fare proprio adesso". Decisamente contraria la Albright, che l'incarico ricopri' con Bill Clinton, e che nei confronti di Saddam Hussein ha sempre ostentato una durezza forse ineguagliata. "L'Iraq non costituisce una minaccia diretta per gli Stati Uniti". anche dalla Germania viene espressa piena contrarietà ad un attacco all'Iraq. Ormai non passa giorno che la Germania non ribadisca la sua contrarieta' ad una guerra contro l'Iraq: dopo il cancelliere Schroeder e il ministro degli esteri Fischer, interviene anche il ministro della difesa Peter Struck, che in una intervista sulla "Westphaelischer Anzeiger" dice senza mezzi termini che "non consentiro' che un solo soldato tedesco sia coinvolto in questa avventura, anche se qualcuno a Washington dovesse digrignare i denti". "Noi non siamo la guardia degli Stati Uniti", ha aggiunto.

Sudafrica - NASCE IN SUDAFRICA MOVIMENTO PANAFRICANO PER L’ACCESSO ALLE CURE CONTRO L’AIDS Attivisti di una ventina di Paesi e rappresentanti di numerose Ong sono riuniti in Sudafrica per dare vita al movimento panafricano per l’accesso alle cure contro l’Aids. L’incontro è iniziato ieri a Cape Town e si concluderà domani, praticamente alla vigilia del Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg. L’iniziativa era stata decisa all’inizio del luglio scorso, durante la XIV Conferenza Internazionale sull’Aids tenutasi a Barcellona. In quella sede l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva annunciato l’obiettivo di assicurare gli i medicinali antiretrovirali (Arv) ad almeno 3 milioni di persone entro il 2005. All’incontro di Cape Town prendono parte circa 70 delegati, provenienti da più di 20 Paesi del continente, tra cui Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Kenya, Malawi, Nigeria, Ruanda, Uganda, Zambia e Zimbabwe. La riunione si propone di definire un quadro per il movimento panafricano, permettere agli attivisti di condividere informazioni e strategie di comunicazione, creare una voce africana unitaria per l’accesso alle cure, che possa rivolgersi ai governi nazionali, alle istituzioni internazionali e interagire con iniziative quali il Fondo globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria. Al termine verrà inviato un messaggio al vertice di Johannesburg, per chiedere che la questione delle cure non sia dimenticata durante il dibattito sulla salute e lo sviluppo in Africa.

Argentina - La Corte suprema argentina ha ieri dichiarato incostutuzionale la riduzione del 13 per cento dei salari dei dipendenti pubblici e delle pensioni decisa nel luglio 2001 per contenere il deficit di bilancio. La decisione della Corte ha carattere retroattivo e si applichera' a tutti gli statali, in servizio o pensionati, che otterranno una sentenza favorevole di un tribunale. La riduzione salariale era stata decisa da Domingo Cavallo, ministro dell'economia dell'allora presidente Fernando de la Rua. Sia Cavallo sia de la Rua lo scorso dicembre si sono dimessi dopo proteste di piazza che fecero oltre 30 morti. La sentenza, secondo le prime stime, comportera' un esborso di 2,2 miliardi di pesos (612 miliardi di dollari) per il solo 2002.

Brasile - Il Governo Brasiliano ha annunciato la creazione della piu grande riserva naturale al mondo. "noi stiamo assicurando la protezione di uno delle più grandi foreste pluviali al mondo" è quanto ha dichiarato il Presidente Fernando Henrique Cardoso il parco nazionale di Tumucumaque, nello stato di Amapa nel nord dell'Amazonia, coprirà un'area dell'estensione della Svizzera o di Taiwan. si pensa che la riserva possa contenere molte piante e specie animali non ancora identificate. ma gli osservatori affermano che, essendo ancora fresco nella mente delle persone lo scandalo che ha coinvolto l'agenzia per lo sviluppo Brasiliano, c'è un alto grado di scetticismo sul progetto. il parco è posto in una regione virtualmente disabitata, dove non ci sono strade. è un'area con cascate e fiumi invalicabili, con picchi di granito che sorgono dalla foresta, la regione è, inoltre, abitata da un gran numero di primati e di altri animali, ma gli scienziati sospettano che possa contenere molte specie ancora da identificare. "poichè Tumucumaque è una dei più grandi posti inesplorati della terra, noi possiamo solo immaginare quali misteri insvelati saranno scoperti un giorno nel parco", lo ha detto Russell Mittermeier, President of the organisation Conservation International. perchè le affermazioni di Cardoso, che parla di protezione della più grande foresta al mondo, si rivelino vere, il giornalista della BBc Tom Gibb dice che il parco necessita di risorse considerabilmente più ingenti di quelle che sono state investite negli altri parchi nazionali brasiliani. ma protetti per legge, sono in pratica incamerati dai cacciatori di frodo, minatori e collezionisti di animali. l'agenzia governativa per l'ambiente, che ha il compito di proteggere il parco, è disperatamente sottofinanziata. il suo staff riceve piccole donazioni e spesso non possiede trasporti di base. l'agenzia sta subendo un processo di riorganizzazione, dopo le ripetute pratiche di corruzione nei confronti di alcuni dei suoi dirigenti. il nuovo parco è stato creato con la partecipazione del WWF e di altri gruppi di tutela ambientale. circa il 15% della foresta pluviale brasiliana è già stato distrutto; si auspica di ricevere fondi dalle istituzioni internazionali come la Banca Mondiale. il presidente Cardoso, che è atteso al verice di Johannesburg la prossima settimana, prospetta di proteggere il 10% della foresta pluviale amazzonica, mentre ora solo l'1% è sotto tutela. il nuovo parco è più grande di circa 230.000 ettari rispetto al parco nazionale di Slonga nella repubblica democratica del Congo, fino ad ora la più grande riserva tropicale al mondo.

Géorgie attaque d'avions russes sur les gorges de Pankissi

Des avions de chasse russes ont attaqué en trois endroits dans la région géorgienne des gorges de Pankissi, a indiqué vendredi le service des garde-frontières géorgiens en citant des témoignages d'habitants. Les appareils, dont le nombre exact n'a pas été précisé, ont pénétré dans l'espace aérien de la Géorgie vers 04H15 GMT et ont attaqué la zone de Kakhétinsk dans les gorges de Pankissi. Le ministère russe de la Défense a démenti cette information. "Les forces aériennes russes n'ont pas effectué de vol dans la région de la frontière russo-géorgienne vendredi matin", a déclaré le chef du service de presse, le colonel Alexandre Drobichevski, cité par l'agence Interfax. Le président géorgien Edouard Chevardnadzé a exprimé son indignation après cet incident. "Si les choses continuent de cette façon, la Géorgie devra utiliser toutes les méthodes possibles pour mettre un terme à ces bombardements", a-t-il déclaré. La Russie affirme que les gorges de Pankissi, proches de la frontière tchétchène, abritent quelques centaines de rebelles tchétchènes, et que la Géorgie tolère leurs activités et les laisse traverser la frontière dans les deux sens. Des responsables géorgiens ont été dépêchés sur place pour vérifier les informations des habitants de Kakhétinsk. La Géorgie a accusé la Russie d'avoir violé son espace aérien à cinq reprises au cours des dernières semaines. Moscou a toujours démenti ces accusations mais au moins une attaque a été confirmée par des observateurs de l'Organisation pour la sécurité et la coopération en Europe (OSCE). Le service de presse des garde-frontières russes pour le Caucase du Nord a aussi démenti toute violation de l'espace aérien géorgien. Le système d'observation des garde-frontières n'a pas détecté de survol de la frontière russo-géorgienne par un quelconque appareil", selon ce service. Incapable de mettre un terme aux opérations des indépendantistes en Tchétchénie, la Russie a récemment multiplié ses critiques à l'égard de la Géorgie, qu'elle accuse de servir de base arrière aux rebelles.

Francia

Un militant antimondialisation condamné à trois mois de prison ferme à Strasbourg Accusé d'avoir blessé un policier lors d'une manifestation fin juillet, Ahmed Meghini, membre du collectif No Borde, affirme qu'on l'a confondu avec un autre participant au défilé. Strasbourg de notre correspondant

Qui est Ahmed Meghini, 25 ans, l'un des manifestants du collectif antimondialisation No Border, le 24 juillet à Strasbourg ? Est-ce le "casseur et le lâche" que décrit Me Cédric Lutz-Sorg, conseil d'un policier strasbourgeois blessé ce jour-là ? Est-ce "un militant non violent qui se bat pour ses idées", comme l'affirme Me Frédéric Massiot, défenseur du jeune homme ? Le tribunal correctionnel de Strasbourg a tranché mercredi 21 août : c'est bien le jeune Parisien qui a frappé un capitaine de police avec un pieu de bois et a lancé un peu plus tôt des noms d'oiseaux à un commissaire.

Mis en examen pour "violences aggravées et outrages contre une personne dépositaire de l'autorité publique", il a été condamné à huit mois d'emprisonnement dont trois ferme.

Près de 2 000 personnes s'étaient retrouvées à Strasbourg fin juillet pour plaider "pour la liberté de circulation et d'installation en Europe et contre les dispositifs sécuritaires". La capitale alsacienne est en effet le siège du centre informatique né des accords de Schengen. Pendant une dizaine de jours, les No Border avaient enchaîné au centre-ville cortèges, théâtre de rue et concerts de tambour. Le 24 juillet, entre 500 et 700 personnes ont commencé à défilé sous haute surveillance – l'avant-veille, il y avait eu de la casse dans la ville. Au fil de la manifestation, des bâtiments publics ont été taggués. Quand un groupe a voulu s'en prendre au monument aux morts, place de la République, la police s'est interposée. "On a eu alors l'ordre d'interpeller les fauteurs de troubles", explique le policier blessé, venu à l'audience le bras en écharpe. "Ils nous ont lancé des projectiles, des bouteilles, des pierres, même une fusée d'artifice." Le policier est formel : deux manifestants l'ont frappé avec des pieux arrachés dans un parc. "J'ai pu me protéger du premier coup avec mon tonfa [bâton de défense], mais il a volé en l'air et le second coup m'a fracturé la main. Sous le choc, l'individu a lâché son bâton avant de se fondre dans la foule."

L'individu, le capitaine de police en est sûr, c'est Ahmed Meghini. Lui et l'un de ses collègues l'ont reconnu. Les policiers se sont dégagés avec des grenades lacrymogènes et le signalement du jeune manifestant a été diffusé. Il a été interpellé un peu plus tard dans la manifestation, comme une vingtaine d'autres personnes. Seul écroué, il a été présenté en comparution immédiate le surlendemain au tribunal de Strasbourg et a obtenu le renvoi du procès, mais sa demande de mise en liberté a été rejetée : sans domicile, il n'offrait pas de garanties de représentation. Ahmed Meghini a ensuite été mis à l'isolement à la maison d'arrêt de Strasbourg, "soi-disant pour ne pas influencer les autres détenus par ses idées", s'indigne son avocat.

Devant le tribunal, le jeune homme n'a pas nié son engagement. "J'ai un idéal de justice", a-t-il expliqué, souriant à la petite poignée de ses amis que les forces de l'ordre ont laissés entrer dans la salle. D'ailleurs, alors que d'autres manifestants étaient encagoulés, lui ne l'était pas : "Je n'ai jamais voulu me masquer, j'assume mes idées." Cofondateur du Mouvement spontané des citoyens dans la rue créé entre les deux tours de la présidentielle, il a un peu de "métier", a organisé plusieurs manifestations parisiennes et en a même souvent demandé l'autorisation. "Mais je n'ai pas commis ces actes de violence, affirme-t-il. On m'a confondu avec quelqu'un d'autre."

"MANUEL DU MANIFESTANT"

Deux étudiants qui étaient avec lui place de la République en ont dit autant. Les débats ont alors tourné autour de ses vêtements. Le policier blessé affirme qu'il portait un tee-shirt noir et qu'il a été interpellé en polo marin rayé. " Il s'est changé", expliquent les policiers, suivant à la lettre le Manuel du manifestant versé au dossier. Avait-il des gants blancs, comme l'affirme un commissaire qui dit avoir été traité de tous les noms par le jeune homme un peu plus tôt ? "Absolument pas", a répondu le prévenu. Mais l'un de ses amis est venu semer le doute : "Ahmed appartenait au service médical de la manif, nous avons des gants de latex blancs pour intervenir sur des plaies..." Face au procureur qui a réclamé huit mois d'emprisonnement, Me Massiot a insisté sur "les discordances entre les témoignages policiers" pour plaider la relaxe. "On essaie de vous convaincre que c'est un sauvageon, s'est-il indigné. Mais vous vous trompez de lascar !"

Le tribunal ne l'a pas cru. Outre la peine d'emprisonnement, il a condamné le jeune Parisien à payer 457 euros pour l'expertise médicale de la victime, 380 euros pour les frais de procédure et 350 euros de dommages-intérêts au commissaire outragé. Pendant ce temps, 50 à 60 sympathisants des No Border manifestaient dans le calme devant le palais de justice, réclamant la libération d'Ahmed. Ils ont annoncé qu'un autre jeune homme avait été blessé par un flash-ball lors de la même manifestation et avait l'intention de porter plainte.

Jacques Fortier

Palestina

Pacifistas israelíes demandan a un jefe militar por crímenes de guerra

AFP | Jerusalén

El movimiento pacifista israelí Goush Shalom ha interpuesto una demanda contra el jefe de las Fuerzas Armadas israelíes, genral Dan Haloutz, ante la justicia militar por el bombardeo sobre la ciudad de Gaza del pasado 22 de julio, según informó ayer la organización pacifista. Aquel ataque ocasionó la muerte de un jefe de Hamás y de otras 16 personas, nueve niños entre ellas.

'Interpusimos el miércoles la demanda contra el general Haloutz, contra el jefe de la escuadrilla y contra el piloto del avión' que lanzó una bomba de una tonelada contra un inmueble civil, indicó Uri Avnery, ex diputado y director de Goush Shalom (Bloque de paz en hebreo). Goush Shalom defiende la retirada del Ejército israelí de todos los territorios ocupados.

'Les consideramos sospechosos de haber cometido un crimen de guerra y les acusamos de haber obedecido órdenes ilegales', añadió Avnery. También recordó que la ley israelí prohíbe a los militares ejecutar 'órdenes ilegales' de sus superiores y que impliquen matanzas contra civiles. Avnery aseguró que si la justicia israelí no 'hacía sus deberes', recurrirán a otras instancias, en alusión a la Corte Penal Internacional.

Por su parte, el general Haloutz consideró ayer, en una entrevista publicada por el diario israelí Haaretz, que el ataque a Gaza estaba totalmente justificado y pidió que los pacifistas de Goush Shalom fueran 'juzgados por traición'. 'Rechazo cualquier crítica contra la operación. Es lamentable que murieran niños inocentes, pero aquellos que van a asesinar niños israelíes deben saber que sus menores cercanos también pueden morir', agregó el general.

El Ejército israelí y los servicios de seguridad admitieron tras el bombardeo a Gaza que hubo 'deficiencias' en los preparativos del ataque. La comunidad internacional, y en particular Estados Unidos, condenó la muerte de civiles a causa del bombardeo. Incluso el presidente norteamericano, George W. Bush, acusó al primer ministro israelí, Ariel Sharon, de obstaculizar el proceso de paz.

DALL'ITALIA

Treviso - Ieri l'ater con il sostegno della giunta leghista è riuscita ad ottenere lo sgombero preannunciato da tempo. 58 persone senza una casa, tra cui 18 bambini. Le forze dell'ordine si sono presentate in massa con il supporto di vigili del fuoco e ambulanze questa mattina, sequestrando tutte le proprietà degli occupanti e sbattendoli letteralmente fuori di casa. Dalle 18.00 di ieri pomeriggio insieme al comitatoM21 di treviso gli sgomberati hanno occupato il duomo, dove hanno trascorso la notte.