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Ore 19.30

Proposta Sommario

Dal Mondo

Palestina: Risoluzione Onu per fermare le operazioni israeliane, mentre i palestinesi si riprendono le piazze,funerali a Gaza delle nove vittime dell'attacco israeliano.Manifestazione a Roma.

Dall'Italia

Immigrazione: Passa in Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato la conversione in legge del decreto per la regolarizzazione dei migranti.

Carcere: dalla Protesta dalle celle all'udienza della commissione giustizia della Camera dei deputati.

Dal Mondo

Colombia: Ufficio Onu per i diritti umani in Colombia,seguirà attentamente l'applicazione delle nuove misure di sicurezza entrate in vigore la scorsa fine settimana relative alle cosiddette zone di riabilitazione e consolidamento affidate al controllo dei militari.

USA vs IRAQ: Baghdad e' pronta ad accettare la missione degli esperti militari britannici per verificare le accuse del dossier Blair sulle armi di distruzione di massa che l'Iraq avrebbe nei suoi arsenali

Biotech: Monsanto contro il Decreto Amato del 4 agosto 2000, che vieta la commercializzazione in Italia di 4 varietà di mais Ogm autorizzate alla commercializzazione in Europa con procedura illegittima


Dal Mondo

Palestina

E' passata con 14 voti a favore e una astensione, quella degli Usa, la risoluzione ONU che chiede sia tolto l'assedio alla sede dell'autorita' palestinese dove e' rinchiuso Yasser Arafat. Dopo la votazione il vice ambasciatore americano alle Nazioni Unite ha spiegato che l'astensione e' dovuta al fatto che nel testo della risoluzione, la numero 1435, non si condannano gli attacchi suicidi palestinesi. Il Consiglio di sicurezza ha espresso nella risoluzione grave preoccupazione per la rioccupazione del quartier generale del presidente dell'Autorita' Palestinese a Ramallah e ha chiesto la sua fine immediata.Al termine di una maratona negoziale durata fin oltre la mezzanotte, il Consiglio di sicurezza ha adottato una bozza di compromesso europea che chiede anche all'Autorita' Nazionale palestinese di consegnare i responsabili di atti terroristici alla giustizia.

Durissima reazione di Israele alla risoluzione con cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiede la fine dell'assedio al quartier generale di Arafat a Ramallah. Secondo l'ambasciatore all'Onu, Yehuda Lancri, il Palazzo di vetro "ha perso la sua credibilita'". La risoluzione, votata con l'astensione degli Stati Uniti che non hanno opposto il veto per non urtare i Paesi arabi nel momento in cui cercano il loro sostegno nella campagna contro l'Iraq, e' critica nei confronti di Israele, ma nel contempo chiede all'Anp di processare i responsabili degli attentati. Isreale chiedeva che il documento contenesse un'esplicita condanna di Hamas e della Jihad islamica e Lancri ha sottolineato senza peli sulla lingua che l'astensione degli Usa "e' dovuta alla situazione in cui si trova Washington per la crisi irachena".

Almeno trentamila persone hanno partecipato questo pomeriggio a Gaza ai funerali dei nove palestinesi uccisi nell'incursione israeliana della scorsa notte.Le fonti hanno precisato che i funerali hanno preso le mosse dall'ospedale 'Al-Shifa' e si sono diretti verso il cimitero di Gaza, tra grida di vendetta della folla. Tra le vittime anche un adolescente di 14 anni, Walid Al-Mughanni, colpito a morte assieme al fratello Yihad (21). Secondo le fonti, Jaber Al-Kharazi (46 anni) - indicato dall' esercito israeliano come un capo delle 'Brigate martiri Al-Aqsa', era un emigrato giunto da Abu Dhabi in visita alla famiglia. Le stesse fonti hanno anche precisato che Yassin Nassar, il miliziano di Hamas che si sarebbe fatto saltare in aria lanciandosi con un corpetto esplosivo contro un carro armato, aveva 50 anni (e non 20, come riferito inizialmente) e che uno dei suoi figli era rimasto ucciso mesi fa in un'esplosione nella propria abitazione mentre stava allestendo un ordigno.

Dall'Italia

Immigrazioni

Via libera dalle Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato alla conversione in legge del decreto per la regolarizzazione dei migranti. Il provvedimento e' stato approvato a maggioranza ed e' stato confermato l'accordo preso la settimana scorsa in CDM all'interno della CDL. Ascoltiamo D. Frisullo dell'associazione Senza Confine.

Un presidio di immigrati ha manifestato questo pomeriggio davanti al Senato in concomitanza con la discussione sul decreto Maroni sull'emersione del lavoro dipendente degli stranieri irregolari, nelle Commissioni riunite del Senato. Molte le sigle che hanno organizzato la manifestazione (Senzaconfine, Associazione Bangladesh, Comunita' indiana e pakistana, donne straniere). Le associazioni degli immigrati respingono la discrezionalita' dei prefetti nella revoca delle espulsioni pregresse e chiedono che si legalizi anche il lavoro autonomo. Ascoltiamo Assan dell'ass.Bangladesh

Carcere

Sono 120 le carceri in cui i detenuti hanno aderito alla protesta delle ultime settimane per.: .indulto generalizzato di almeno tre anni, l' abolizione dell' ergastolo, la depenalizzazione dei reati minori, il miglioramento dell' assistenza sanitaria in carcere e contro il sovraffollamento. L’agitazione nelle carceri è entrata nella terza settimana. A Rebibbia dove da venerdì è in atto, come in altri istituti di pena, l’astensione dei «lavoranti», da ieri si registra anche uno sciopero della fame. Lo sciopero dei «lavoranti», il più impegnativo per le amministrazioni penitenziarie costrette a far fronte al venir meno improvviso di alcuni servizi cruciali come le cucine, ha coinvolto da venerdì la quasi totalità dei 300 «lavoranti» di Rebibbia Nuovo Complesso.

Continua inoltre la polemica sul documento del DAP (dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria) pubblicato sul corrierere della sera di oggi : La sinistra fomenta la rivolta nelle carceri»: dietro la clamorosa affermazione del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, c’è una nota riservata inviata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) al Guardasigilli prima della sua visita di dieci giorni fa a Copenaghen. Un rapporto nel quale si denuncia «un’iniziativa eterodiretta e sostenuta da alcune forze politiche che non ha trovato riscontro presso i detenuti». Secondo i dirigenti dei penitenziari «l’associazione "Papillon", che ha dato il via all’iniziativa, è chiaramente collegata a esponenti politici della sinistra che intendono interpretare il disagio a fini di propaganda anti- istituzionale». La protesta, secondo il Dap, coinvolge un terzo degli istituti di pena.

Il DAP smentisce ed alcuni parlamentari di rifondazione comunista e verdi tuonano:

"che il ministro della Giustizia faccia chiarezza su l'autore di queste dichiarazioni" dichiara Cento.

"Le accuse pericolose e destabilizzanti, pare fatte nel rapporto del DAP al ministro Castelli sono assolutamente fuorvianti. Il problema delle carceri in Italia esiste ed è serio e non servono le farneticazioni di qualcuno per risolvero. Le condizioni dei detenuti sono umiglianti ed è dovuto farsi portavoce delle loro istanze per sensibilizzare l'opinione pubblica" dichiara Bonadonna di Rifondazione Comunista

Certo è che questa polemica si affaccia proprio il giorno in cui si è tenuta l'audizione parlamentare alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati : Sospensione della pena. E' l' ipotesi che il presidente del Comitato parlamentare di monitoraggio delle carceri, Giuliano Pisapia, concretizzera' in proposta di legge come misura alternativa al provvedimento di indulto per il quale non ci sarebbe il consenso necessario. L' annuncio lo ha fatto lo stesso Pisapia al termine dell' audizione dell' associazione culturale Papillon oggi al Comitato, a Montecitorio. All' audizione era presente anche il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Valentino, titolare della delega alle carceri. La sospensione della pena sarebbe l' alternativa all' indulto chiesto da Papillon, dal momento che, nonostante le varie proposte di indulto presentate dalle forze politiche, in Parlamento non ci sarebbero sufficienti consensi per la sua approvazione. La sospensione e' gia' prevista nell' ordinamento odierno in casi specifici come la malattia. L' idea allo studio e' la sospensione di pene fino a tre anni con prescrizioni (come ad esempio presentarsi ogni giorno alla firma) che, se non ottemperate, comporterebbero il rientro in carcere del beneficiario della misura. Per questo tipo di provvedimento - ha detto Pisapia - non occorre una maggioranza qualificata perche' e' sufficiente una legge normale e si otterrebbe lo stesso effetto dell' indulto. Faro' questa proposta, ipotizzata la prima volta dal mio amico socialista democratico Boemi, a tutti i parlamentari - ha concluso Pisapia - al di la' dell' appartenenza politica. Vittorio Antonini, vicepresidente di Papillon, che ha partecipato all' audizione, e' del parere che la sospensione condizionata sia una proposta alternativa intorno alla quale si puo' trovare un punto di equilibrio. Le richieste di Papillon, come annunciato ieri, sono, oltre all' indulto generalizzato di almeno tre anni, l' abolizione dell' ergastolo, la depenalizzazione dei reati minori, il miglioramento dell' assistenza sanitaria in carcere e il sovraffollamento. Sconcertante il silenzio dei DS durante l'udienza.

Dal Mondo

Colombia

L'Ufficio Onu per i diritti umani in Colombia, “seguirà attentamente l'applicazione delle nuove misure di sicurezza entrate in vigore la scorsa fine settimana relative alle cosiddette zone di riabilitazione e consolidamento affidate al controllo dei militari. Lo ha reso noto l'Alto commissario delle Nazioni Unite a Bogotá, Amerigo Incalcaterra, auspicando che in tali aree non si verifichino violazioni dei diritti umani. Lo Stato ha aggiunto Incalcaterra - è consapevole di ciò che può accadere in queste zone. Noi da parte nostra saremo vigili. La preoccupazione è stata peraltro condivisa dal Senato colombiano che ha chiesto l'istituzione di un organismo che vigili sull'operato dei militari nelle aree interessate dal provvedimento. Quest'ultimo è già effettivo da sabato in 27 comuni dei dipartimenti di Bolívar, Sucre e Arauca, dove i militari hanno la facoltà di imporre restrizioni alla circolazione di veicoli e persone, imporre il coprifuoco, effettuare arresti anche senza il mandato di un giudice, intercettare qualsiasi tipo di comunicazione e procedere a perquisizioni di immobili e mezzi di trasporto, laddove vi sia il sospetto che appartengano a persone implicate in reati. Resta inoltre in vigore su tutto il territorio nazionale lo stato d’emergenza decretato lo scorso 12 agosto per contrastare la violenza dei gruppi armati illegali e raccogliere nuovi fondi destinati a rafforzare l’apparato bellico. Per aumentare i finanziamenti alle forze armate il governo del presidente Alvaro Uribe Vélez – in questi giorni in una visita negli Stati Uniti - ha imposto una tassa dell’1,2 per cento ai cittadini con un reddito pari o superiore ai 60mila dollari.

USA vs IRAQ

Baghdad e' pronta ad accettare la missione degli esperti militari britannici per verificare le accuse del dossier Blair sulle armi di distruzione di massa che l'Iraq avrebbe nei suoi arsenali. Lo ha detto il ministro degli esteri del regime di Saddam Hussein, Naji Sabri all'agenzia egiziana MENA. Visto che ci sono moltissime prove dell'esistenza di queste armi - ha detto riferendosi alle accuse britanniche - allora noi siamo pronti a consentire le ispezioni degli esperti britannici in modo che possano dire a tutto il mondo dove sono queste armi. Il regime iracheno ha chiesto oggi al premier britannico Tony Blair, che stamani in un dossier di 50 pagine ha accusato l'Iraq di star perseguendo un programma attivo e in espansione per dotarsi di armi di distruzione di massa, di mettere il documento a disposizione degli esperti dell'Onu affinche' possano verificarne l'attendibilita' nel corso delle loro prossime ispezioni nel Paese. Lo ha detto questa sera a Baghdad, nel corso di una preannunciata conferenza stampa, il consigliere di Saddam Hussein Amer Al-Saadi. Anche dopo la diffusione da parte del premier britannico Tony Blair di un dossier sul possesso da parte di Saddam Hussein di armi di distruzione di massa, la Spd tedesca - il partito del cancelliere Gerhard Schroeder - ha ribadito oggi la sua contrarieta' a un attacco militare all'Iraq. Il dossier - ha detto il vicecapogruppo al Bundestag Gernot Erler - non cambia nulla nelle sostanziali valutazioni di rischio di un intervento militare in Medio Oriente

Le 'prove di guerra' del Pentagono contro l'Iraq hanno raggiunto oggi un nuovo stadio con lo sbarco di mille 'Marines' nel Kuwait. I soldati americani sono destinati a simulare, insieme ai colleghi del Kuwait, azioni di combattimento ai confini con l' Iraq, in una localita' che dista meno di 500 km da Baghdad. Anche se il Pentagono ha sottolineato che le manovre congiunte erano in programma da tempo (nell'ambito degli esercizi 'Eager Mace'), le 'prove di attacco' nel deserto sono diventate un nuovo importante elemento nella accelerazione data dalla potente macchina militare americana ai preparativi della guerra contro Saddam Hussein.

Biotech

Oggi a Strasburgo, alla Corte di Giustizia europea, la prima udienza del procedimento intentato da Monsanto e dalle principali multinazionali del biotech in opposizione al Decreto Amato del 4 agosto 2000, che ha vietato la commercializzazione in Italia di 4 varietà di mais Ogm autorizzate alla commercializzazione in Europa con procedura illegittima.

Sulla vicenda intervengono oggi i Verdi ambiente e società, l'organizzazione ambientalista che con i suoi tecnici scoprì e denunciò le varietà di mais incriminate. «Sono ormai trascorsi tre anni da quel 12 ottobre 1999 in cui i tecnici di Vas denunciarono lo scandalo delle illegittime autorizzazioni dei quattro mais Ogm», dichiara Ivan Verga, vicepresidente di Vas, «nel corso dei quali la stessa normativa europea ha cancellato, con il Regolamento sulla tracciabilità degli alimenti (giugno 2002), ogni scandalosa possibilità di autorizzare senza “valutazione di sicurezza d'uso i prodotti alimentari Ogm e, tuttavia, per le multinazionali del biotech le norme precauzionali sembrano a questo punto solo una grande fastidio sulla strada di far soldi a dispetto di tutto e di tutti». Il procedimento che si apre oggi alla Corte di Giustizia Ue per decidere la legittimità del Decreto italiano di sospensione dal commercio dei quattro mais Ogm «ha quindi il sapore di un tentativo di far ripiombare l'Europa negli anni bui in cui ben poco si sapeva sugli Ogm e nei quali le norme erano pressoché dettate dagli incontrastati lobbisti delle multinazionali produttrici di biotecnologie alimentari».

Ore 9.30

Palestina

E' passata con 14 voti a favore e una astensione, quella degli Usa, la risoluzione ONU che chiede sia tolto l'assedio alla sede dell'autorita' palestinese dove e' rinchiuso Yasser Arafat. Dopo la votazione il vice ambasciatore americano alle Nazioni Unite, James Cunningham, ha spiegato che l'astensione e' dovuta al fatto che nel testo della risoluzione, la numero 1435, non si condannano gli attacchi suicidi palestinesi. Il Consiglio di sicurezza ha espresso nella risoluzione grave preoccupazione per la rioccupazione del quartier generale del presidente dell'Autorita' Palestinese a Ramallah e ha chiesto la sua fine immediata.Al termine di una maratona negoziale durata fin oltre la mezzanotte, il Consiglio di sicurezza ha adottato una bozza di compromesso europea che chiede anche all'Autorita' Nazionale palestinese di consegnare i responsabili di atti terroristici alla giustizia.La direzione palestinese si felicita per la risoluzione approvata dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Nabil Abu Rudeina, uno dei piu' stretti consiglieri di Arafat, ha detto che la direzione saluta questa decisione, e' un buon passo nella giusta direzione, ma e' importante insistere affinche' Israele applichi questa risoluzione e si ritiri immediatamente dal quartier generale di Ramallah.

Intanto ancora un attacco da parte dell'esercito Israeliano: E' di nove morti il bilancio di un raid israeliano nella striscia di Gaza. Poche ore dopo che Ariel Sharon aveva ventilato la possibilita' di attaccare le installazioni di Hamas nel teritorio palestinese tra Israele e l'Egitto, un convoglio di mezzi blindati con la stella di David ha fatto il suo ingresso nei sobborghi della citta' di Gaza. Una decina di carri armati con l'appoggio di elicotteri da combattimento ha preso posizione e i genieri hanno fatto saltare in aria alcune botteghe di fabbri considerate fucine di armi per i terroristi. Secondo fonti sanitarie, nove persone, alcune delle quali non combattenti, sono state uccise e una ventina ferite.

Colombia

Come previsto si è accesa in Colombia la polemica riguardo alle cosiddette 'zone speciali'. Si tratta delle aree del Paese che grazie ad un decreto potranno a discrezione del presidente colombiano, Alvaro Uribe, essere affidate al controllo dei militari esautorando, di fatto, le autorità locali. Una nota ufficiale spiega che il provvedimento interessa le "aree geografiche colpite dalle azioni di gruppi criminali, dove, al fine di garantire la stabilità delle istituzioni e ristabilire l’ordine costituzionale, l’integrità del territorio nazionale e la protezione della popolazione civile, risulti necessario applicare misure eccezionali". La disposizione è stata varata lo scorso 11 settembre e fa parte del "decreto 2002", che prevede anche l'istituzione di "zone di riabilitazione e consolidamento" in cui si autorizzano le forze dell’ordine ad effettuare arresti anche in mancanza del mandato di un giudice. Ma la prima applicazione del provvedimento a tre differenti zone del Paese risale a sabato scorso, quando è stato deciso di mettere sotto controllo militare ben 27 municipi dei dipartimenti di Bolivar, Sucre e Arauca. Il governatore di Bolivar si è lamentato oggi del fatto che questa decisione sottrae qualsiasi potere alle autorità locali. Dal senato, invece, vengono sollevati dubbi sul rischio del rispetto dei diritti umani in tali condizioni. Per questo è stato proposto di creare un organismo che vigili sull'operato dei militari in quelle aree. Con queste misure, che in pratica trasformano i tre dipartimenti in zone di guerra, il governo finirà per far sprofondare il Paese in un conflitto ancor più sanguinoso, ha avvertito Luis Eduardo Garzon, ex candidato presidenziale e leader del Polo Democratico all'opposizione. Intanto oggi il presidente Uribe ha lasciato la Colombia diretto verso gli Stati Uniti dove resterà in visita ufficiale per i prossimi cinque giorni.

Immigrazione

Le due sedute congiunte della Affari Costituzionali e della Lavoro convocate per le 15 e per le 20,30 di oggi dovrebbero portare alla conclusione dell'iter preparatorio del ddl 1692 di conversione del decreto legge 195 per la regolarizzazione degli extracomunitari impegnati in imprese e che abbiano un contratto di lavoro di durata almeno annuale. Una intesa di massima per chiudere in giornata la sede referente evitando la seduta gia' prevista per giovedi' scorso era stata acquisita nella riunione congiunta di mercoledi' 18. Il rinvio a questa settimana era stato deciso anche per dare tempo alla Bilancio (che, infatti, ha in programma per questo riunioni da oggi) di valutare i 136 emendamenti presentati, a cominciare da quello depositato dal Governo nella stessa giornata del 18 riguardante le funzioni esercitate in materia di immigrazione dalle direzioni provinciali del lavoro - I tempi per il confronto parlamentare sul decreto per gli immigrati sono ancora abbastanza lunghi visto che i 60 giorni di termine per la conversione in legge scadono l'8 novembre, ma i nodi ancora da sciogliere sono molti e anche all'interno della maggioranza restano posizioni non del tutto convergenti. In particolare sull'ampiezza della regolarizzazione ( i senatori della CdL non parlano mai di sanatoria) e, cioe' se si si potranno includere anche i lavoratori in mero che abbiano subito un provvedimento di espulsione per la scadenza del permesso di soggiorno o per qualche lieve irregolarita'.

Ore 11.00

Palestina

Una risoluzione di carattere unilaterale: questo il primo commento espresso da fonti ufficiali israeliane alla radio militare, dopo aver appreso della condanna giunta dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Israele respinge dunque la risoluzione delle Nazioni Unite, hanno aggiunto le fonti. La mancata partecipazione degli Stati Uniti al voto ha destato tuttavia forte sorpresa fra i dirigenti israeliani, secondo la radio militare. Questi finora hanno preferito pero' non criticare il comportamento di Washington, che viene attribuito a considerazioni legate alla crisi irachena. Comunque sia - ha osservato il ministro Efraim Eitan, leader del Partito Nazional-Religioso - il sostegno degli Stati Uniti alla nostra lotta contro il terrorismo resta possente ed inequivocabile Mentre: Ramallah e' ancora sotto coprifuoco oggi ma, secondo voci che circolano in citta', l'esercito israeliano per la prima volta in cinque giorni potrebbe revocare per qualche ora il provvedimento restrittivo. Nel corso della giornata si prevedono nuove manifestazioni popolari in sostegno del presidente palestinese Yasser Arafat. Alcune centinaia di palestinesi hanno manifestato la scorsa notte a Ramallah (Cisgiordania) in sostegno del presidente palestinese Yasser Arafat tenuto sotto assedio da reparti israeliani. Il corteo, sfidando il coprifuoco imposto dall'esercito, ha percorso le vie del centro cittadino scandendo slogan contro l'occupazione israeliana e a favore di Arafat. Dalle finestre numerosi abitanti hanno applaudito in segno di approvazione. I soldati israeliani hanno disperso il corteo lanciando granate assordanti e gas lacrimogeni. Non si sono registrati feriti.

Intanto dagli USA: La causa israeliana nel conflitto palestinese diventa spot. L'American Jewish Committee, tra le piu' potenti lobby ebraiche americane, sta per lanciare negli Stati Uniti una campagna pubblicitaria da un milione di dollari che verra' trasmessa attraverso decine di canali cable in oltre 100 citta' del paese. Lo riferisce .Com, spiegando che tra i finanziatori dell'operazione c'e anche la Israel 21c., una compagnia hit-tech della Silicon Valley. In vase alle anticipazioni, gli spot non faranno esplicito riferimento alle attuali tensioni in M.O. ma descriveranno Israele come luogo di democrazia, dove arabi, ebrei e cristiani vantano liberta' di religione, di pensiero e di voto. Il nostro intento -spiega David Harris, direttore esecutivo della AJC,- e' quello di far capire alla gente che Israele e' l'unico paese nella regione ad essere realmente democratico.

Colombia

L’Ufficio Onu per i diritti umani in Colombia, “seguirà attentamente l’applicazione delle nuove misure di sicurezza entrate in vigore la scorsa fine settimana” relative alle cosiddette ‘zone di riabilitazione e consolidamento’ affidate al controllo dei militari. Lo ha reso noto l’Alto commissario delle Nazioni Unite a Bogotá, Amerigo Incalcaterra, auspicando che “in tali aree non si verifichino violazioni dei diritti umani. Lo Stato – ha aggiunto Incalcaterra - è consapevole di ciò che può accadere queste zone. Noi da parte nostra saremo vigili”. La preoccupazione di Incalcaterra è stata peraltro condivisa dal Senato colombiano che ha chiesto l’istituzione di un organismo che vigili sull'operato dei militari nelle aree interessate dal provvedimento. Quest’ultimo è già effettivo da sabato in 27 comuni dei dipartimenti di Bolívar, Sucre e Arauca, dove i militari hanno la facoltà di imporre restrizioni alla circolazione di veicoli e persone, imporre il coprifuoco, effettuare arresti anche senza il mandato di un giudice, intercettare qualsiasi tipo di comunicazione e procedere a perquisizioni di immobili e mezzi di trasporto, laddove vi sia il sospetto che appartengano a persone implicate in reati. Resta inoltre in vigore su tutto il territorio nazionale lo stato d’emergenza decretato lo scorso 12 agosto per contrastare la violenza dei gruppi armati illegali e raccogliere nuovi fondi destinati a rafforzare l’apparato bellico. Per aumentare i finanziamenti alle forze armate il governo del presidente Alvaro Uribe Vélez – impegnato in questi giorni in una visita negli Stati Uniti - ha imposto una tassa dell’1,2 per cento ai cittadini con un reddito pari o superiore ai 60mila dollari.

Immigrazione

Sospese nella notte le ricerche nel mare compreso tra Sciacca, Realmonte ed Eraclea Minoa di altri corpi di migranti coinvolti nel naufragio di dieci giorni fa avvenuto a circa 200 metri da Capo Rossello. Le forze dell'ordine e la Capitaneria di Porto Empedocle hanno deciso di effettuare controlli sotto-costa e al largo nel quadro delle normali attivita' d'istituto. Sono 37 fino ad ora i corpi di liberiani recuperati.

Testo risoluzione ONU

Ecco il testo della risoluzione numero 1435 approvata dal Consiglio di Sicurezza con 14 voti su 15 e l'astensione degli Stati Uniti. Il testo era sponsorizzato da Gran Bretagna, Bulgaria, Francia, Irlanda e Norvegia. Nel RIAFFERMARE le risoluzioni 242 (1967), 338 (1973), 1397 (2002), 1402 (2002) e 1403 (2002) cosi' come le dichiarazioni del Presidente del 10 aprile 2002 e del 18 luglio 2002, nel REITERARE la sua grave preoccupazione per i tragici e violenti eventi che hanno avuto luogo dal settembre 2000 e il progressivo peggioramento della situazione, nel CONDANNARE tutti gli attacchi terroristici contro i civili, inclusi gli attentati in Israele del 18 e 19 settembre 2002 e nella scuola palestinese a Hebron il 17 settembre 2002. GRAVEMENTE PREOCCUPATO per la nuova occupazione del quartier generale del presidente dell'Autorita' nazionale palestinese nella citta' di Ramallah che ha avuto luogo il 19 settembre 2002 e chiedendone la fine immediata, ALLARMATO per la rioccupazione delle citta' palestinesi cosi' come per le severe restrizioni imposte alla liberta' di movimento di persone e beni, e GRAVEMENTE PREOCCUPATO per l'andamento della crisi umanitaria che colpisce la popolazione palestinese, REITERANDO la necessita' del rispetto in tutte le circostanze del diritto internazionale umanitario, inclusa la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra del 12 agosto 1949, 1) REITERA la richiesta della completa cessazione di tutti gli atti di violenza, inclusi gli attentati terroristici, le provocazioni, l'incitamento e la distruzione; 2) CHIEDE che Israele metta immediatamente fine alle misure prese a Ramallah e dintorni inclusa la distruzione delle infrastrutture civili e di sicurezza palestinesi 3) CHIEDE INOLTRE il sollecito ritiro delle forze di occupazione israeliane dalle citta' palestinesi in direzione al ritorno alle posizioni precedenti al settembre 2000; 4) RICHIAMA l'Autorita' palestinese a conformarsi all'impegno preso di assicurare che i responsabili degli attacchi terroristici vengano consegnati alla giustizia; 5) ESPRIME il totale sostegno agli sforzi del Quartetto e richiama il Governo di Israele, l'Autorita' nazionale Palestinese e tutti gli Stati della regione a cooperare in questi sforzi e riconosce in tale contesto l'importanza dell'iniziativa sottoscritta al vertice della Lega Araba a Beirut; 6) DECIDE di continuare ad essere investita dell'argomento.

g.r. ore 13.00

MO: BATTAGLIA A GAZA, RISOLUZIONE ONU IMBARAZZA ISRAELE

UCCISI NOVE PALESTINESI, HAMAS: DISTRUTTI TRE CARRI ARMATI (ANSA) - TEL AVIV, 24 SET - La periferia di Gaza e' stata sconvolta nella notte da una battaglia campale, conclusasi all' alba con un sanguinoso bilancio di nove palestinesi uccisi e una cinquantina feriti, mentre in Israele e' evidente l'imbarazzo per la risoluzione con cui il Consiglio di sicurezza Onu ha richiesto la fine immediata dell'assedio al quartier generale di Yasser Arafat a Ramallah. Gli integralisti di Hamas hanno intanto affermato di aver distrutto tre carri armati nei feroci scontri della scorsa notte nella zona compresa tra i rioni di Sajjaya e Zaitun, alla periferia est di Gaza, sconvolta dalla massiccia incursione israeliana, in cui sono stati impiegati una novantina di mezzi corazzati, unita' di fanteria ed elicotteri da combattimento. La notizia non ha ricevuto conferma in Israele, ma la radio militare aveva in precedenza riferito che uno dei mezzi corazzati impegnati nell'incursione (la piu' vasta nel suo genere degli ultimi anni) era rimasto danneggiato. Fonti locali hanno dal canto loro riferito all' Ansa che uno dei palestinesi uccisi nei combattimenti, Yassin Nasser (20 anni), un miliziano di Hamas, si sarebbe lanciato contro un carro armato con un corpetto esplosivo, facendosi saltare in aria e semidistruggendo il mezzo corazzato. Con Nasser, sono stati uccisi altri otto palestinesi, tra i quali Mohamed Kichko (53 anni), tenente colonnello dell'unita' scelta 'Forza 17', e Jaber Al-Kharazi (43 anni), che secondo Israele sarebbe stato un capo delle 'Brigate martiri Al-Aqsa', la milizia legata ad Al-Fatah, il movimento di Arafat. I restanti sei palestinesi uccisi, tutti civili, sono rimasti sepolti sotto le macerie delle loro abitazioni centrate da colpi di mortaio oppure centrati da proiettili vaganti, mentre tra i circa cinquanta feriti ricoverati all'ospedale 'Al Shifa' di Gaza quattro sono in gravi condizioni. Nel corso dell'incursione, che si e' protratta per quattro ore e si e' scontrata con l'accanita resistenza dei miliziani palestinesi, i soldati israeliani hanno distrutto 13 sospetti laboratori per la fabbricazione di armi e l'abitazione di famiglia di Mohamed Farat, un kamikaze che nel marzo scorso aveva attaccato una colonia ebraica uccidendo cinque israeliani. Il capo della Sicurezza preventiva palestinese, Rashid Abu Shbak, ha intanto minacciato un bagno di sangue, qualora il premier israeliano Sharon dovesse attuare le sue minacce di invadere Gaza. Al momento, il governo israeliano sembra pero' soprattutto imbarazzato per risoluzione approvata dal consiglio di sicurezza dell'Onu con la decisiva astensione degli Stati Uniti e in cui, oltre alla fine immediata dell'assedio ad Arafat, si chiede anche il sollecito ritiro dalle citta' autonome rioccupate. E' difficile da accettare, ha affermato il ministro degli esteri Shimon Peres. L'assedio ad Arafat proseguira' comunque, hanno aggiunto fonti governative citate dalla radio di stato. E' chiaro che la questione che maggiormente sta a cuore agli Stati Uniti e' quella irachena. La loro decisione di non imporre il veto non avra' particolare influenza, hanno dichiarato altre fonti governative al sito internet del quotidiano 'Yediot Ahronot'. L'Autorita' nazionale palestinese (Anp) si e' invece felicitata per la risoluzione del Consiglio di sicurezza, definita un passo nella giusta direzione, ma ha aggiunto che e' importante insistere affinche' venga attuata subito da Israele. (ANSA). PC

M.O.: ISRAELE BOCCIA RISOLUZIONE ONU, PER ARAFAT "E' PASSO AVANTI"

(AGI/EFE) - Gerusalemme, 24 set. - Durissima reazione di Israele alla risoluzione con cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiede la fine dell'assedio al quartier generale di Arafat a Ramallah. Secondo l'ambasciatore all'Onu, Yehuda Lancri, il Palazzo di vetro "ha perso la sua credibilita'". La risoluzione, votata con l'astensione degli Stati Uniti che non hanno opposto il veto per non urtare i Paesi arabi nel momento in cui cercano il loro sostegno nella campagna contro l'Iraq, e' critica nei confronti di Israele, ma nel contempo chiede all'Anp di processare i responsabili degli attentati. Isreale chiedeva che il documento contenesse un'esplicita condanna di Hamas e della Jihad islamica e Lancri ha sottolineato senza peli sulla lingua che l'astensione degli Usa "e' dovuta alla situazione in cui si trova Washington per la crisi irachena". Soddisfazione invece da parte palestinese. Secondo il portavoce di Arafat, Nabil Abu Rudeine, la risoluzione e' "un passo nella direzione giusta". "Quello che manca, ora e' l'applicazione - ha aggiunto - e l'astenzione di Washington e' una chiara condanna degli Stati Uniti nei confronti di Israele".

Iraq a Onu: osservatori controllino violazioni Usa-Gb

Il governo iracheno ha oggi chiesto nuovamente al segretario generale dell'Onu Kofi Annan di esortare gli osservatori internazionali dell'Unikom, posizionati al confine tra Iraq e Kuwait, "a compiere in maniera adeguata il loro lavoro e a riferire immediatamente al Consiglio di sicurezza le violazioni compiute dai velivoli militari anglo-americani nella zona smilitarizzata". La richiesta è contenuta in una lettera inviata ad Annan dal ministro degli esetri iracheno Naji Sabri in cui il capo della diplomazia di Baghdad definisce tali violazioni dello spazio aereo iracheno "terrorismo di Stato e una flagrante aggressione nei confronti della sovranità e dell'integrità dell'Iraq".

Nella sua missiva il ministro accusa gli anglo-americani di aver commesso 859 violazioni nel periodo dal 17 agosto di quest'anno sino al 13 settembre scorso facendo decollare i loro velivoli da basi aeree in Kuwait.(red)

Asia

In Cina, continua, sul fiume Yangtze, la costruzione della cosiddetta ‘Diga delle tre gole'. Sarà la più grande diga del mondo: il quotidiano ‘China Daily’ racconta che un milione e 130mila abitanti della zona interessata dalla costruzione della diga saranno evacuati anche contro la loro volontà. Tra questi, circa 80mila sono i contadini, che si vedranno sottrarre le terre finora coltivate, e altri 100mila sono i lavoratori le cui aziende cesseranno l’attività. Una catastrofe sociale di proporzioni inaudite. Secondo il quotidiano, il governo di Pechino tenta di porre un freno alle polemiche promettendo consistenti investimenti nel settore produttivo, per restituire un futuro a chi perderà tutto. Seicento milioni di dollari dovrebbero essere destinati al comparto agricolo. Troppo poco, soprattutto se paragoniamo questa cifra a quella stanziata per la costruzione della diga: 27 miliardi di dollari.

Oggi a Strasburgo si discute il ricorso della multinazionale biotech contro il decreto Amato che, nel 2000, vietò l'importazione di quattro specie di mais. Interviene Ivan Verga (Vas)

Sulla vicenda intervengono oggi i Verdi ambiente e società, l'organizzazione ambientalista che con i suoi tecnici scoprì e denunciò le varietà di mais incriminate. «Sono ormai trascorsi tre anni da quel 12 ottobre 1999 in cui i tecnici di Vas denunciarono lo scandalo delle illegittime autorizzazioni dei quattro mais Ogm», dichiara Ivan Verga, vicepresidente di Vas, «nel corso dei quali la stessa normativa europea ha cancellato, con il Regolamento sulla tracciabilità degli alimenti (giugno 2002), ogni scandalosa possibilità di autorizzare senza “valutazione di sicurezza d'uso i prodotti alimentari Ogm e, tuttavia, per le multinazionali del biotech le norme precauzionali sembrano a questo punto solo una grande fastidio sulla strada di far soldi a dispetto di tutto e di tutti». Il procedimento che si apre oggi alla Corte di Giustizia Ue per decidere la legittimità del Decreto italiano di sospensione dal commercio dei quattro mais Ogm «ha quindi il sapore di un tentativo di far ripiombare l'Europa negli anni bui in cui ben poco si sapeva sugli Ogm e nei quali le norme erano pressoché dettate dagli incontrastati lobbisti delle multinazionali produttrici di biotecnologie alimentari». Secondo Verga «il buon senso non guida le azioni dei capitani di industria del biotech, poiché il livore che ha indotto le multinazionali del biotech in questo ricorso legale ha tutto il sapore di una rivincita non solo contro il Decreto di un governo, ma contro i cittadini tutti di un'Europa che (sondaggi d'opinione alla mano) di Ogm non hanno alcuna intenzione di nutrirsi, qualsivoglia sarà la decisione dell'Alta Corte UE».

Proteste nei penitenziari, c’è un documento dietro gli attacchi di Castelli a deputati dell’opposizione

Carceri, dossier del ministero accusa la sinistra

ROMA - «La sinistra fomenta la rivolta nelle carceri»: dietro la clamorosa affermazione del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, c’è una nota riservata inviata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) al Guardasigilli prima della sua visita di dieci giorni fa a Copenaghen. Un rapporto nel quale si denuncia «un’iniziativa eterodiretta e sostenuta da alcune forze politiche che non ha trovato riscontro presso i detenuti». Secondo i dirigenti dei penitenziari «l’associazione "Papillon", che ha dato il via all’iniziativa, è chiaramente collegata a esponenti politici della sinistra che intendono interpretare il disagio a fini di propaganda anti- istituzionale». La protesta, secondo il Dap, coinvolge un terzo degli istituti di pena.

carcere:

12:05 CARCERI: CENTO, BUFALA DI CASTELLI NON CI FAREMO INTIMIDIRE = Roma, 24 set. - (Adnkronos) - E' gravissimo che il Dap anziche' preoccuparsi della condizione all'interno delle carceri italiane prepari dossier per il ministro Castelli sulle visite dei parlamentari nelle carceri italiane. Ancora piu' grave e politicamente irresponsabile, e' il ministro Castelli che utilizza fatti noti e pubblici che rientrano nelle prerogative dei parlamentari per alzare polveroni privi di qualsiasi argomentazione concreta. Lo dice il Verde Paolo Cneto che ritiene del tutto evidente che e' in atto una campagna di intimidazione verso l'attivita' dei parlamentari che richiede un intervento delle piu' alte cariche del Parlamento. Sull'argomento ci sara' una conferenza stampa oggi, alle ore 15,30 nella sala stampa di Montecitorio. (Pol-Cor/Pn/Adnkronos) 24-SET-02 12:05

ANSA (POL) - 24/09/2002 - 12.01.00 CARCERI:RUSSO SPENA,DAP SPENDE SOLDI PER RITAGLIARE AGENZIE

PRESIDENTE CASINI TUTELI LIBERA PRESENZA DEPUTATI NELLE CARCERI

Emergenza ambientale a Cogoleto

24 Settembre 2002 Italia

Cogoleto è un comune dell'estremo ponente genovese, tra Arenzano e Varazze. Un deposito di sali di cromo della fabbrica chimica Stoppani si è allagato per il nubifragio dei giorni scorsi, e fa colare nel vicino torrente Lerone, e quindi in mare, acqua mista ai sali. I vigili del fuoco avevano chiesto da tempo alla Stoppani di rimuovere i sacchi. Il corso d' acqua è divenuto di un vivido colore blu. "E' una situazione intollerabile - spiega Fabrizio Fabbri, direttore scientifico di Greenpeace- le spiagge della zona presentano già da venti anni livelli di cromo esavalente (la forma più tossica di cromo) tra i più alti al mondo. La Stoppani deve chiudere subito e l'area dev'essere bonificata". Il piano di chiusura della fabbrica è pronto da anni, ma viene di volta in volta rinviato per il problema della riconversione dei lavoratori occupati. Continua Fabbri: "Bisogna applicare il principio 'chi inquina paga'. La Stoppani deve farsi carico del problema ambientale ed occupazionale che non va lasciato a carico dei contribuenti. D'altronde la Stoppani continua ad aprire stabilimenti altrove, senza preoccuparsi dei danni causati in Liguria". (fonte Greenpeace) www.greenpeace.it

12:50 INFORTUNI LAVORO: NEL 2001 414 MORTI IN CANTIERI EDILI

Ore 17.00

Palestina

Almeno trentamila persone hanno partecipato questo pomeriggio a Gaza ai funerali dei nove palestinesi uccisi nell'incursione israeliana della scorsa notte.Le fonti hanno precisato che i funerali hanno preso le mosse dall'ospedale 'Al-Shifa' e si sono diretti verso il cimitero di Gaza, tra grida di vendetta della folla. Tra le vittime anche un adolescente di 14 anni, Walid Al-Mughanni, colpito a morte assieme al fratello Yihad (21). Secondo le fonti, Jaber Al-Kharazi (46 anni) - indicato dall' esercito israeliano come un capo delle 'Brigate martiri Al-Aqsa', milizia vicina ad 'Al-Fatah', il movimento del presidente palestinese Yasser Arafat - era un emigrato giunto da Abu Dhabi in visita alla famiglia. Le stesse fonti hanno anche precisato che Yassin Nassar, il miliziano di Hamas che si sarebbe fatto saltare in aria lanciandosi con un corpetto esplosivo contro un carro armato, aveva 50 anni (e non 20, come riferito inizialmente) e che uno dei suoi figli era rimasto ucciso mesi fa in un'esplosione nella propria abitazione mentre stava allestendo un ordigno.

Ora anche il Papa chiede a Sharon la sospensione delle azioni contro la sede dell'Anp.

Immigrazione

Via libera dalle Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato alla conversione in legge del decreto per la regolarizzazione degli extracomunitari. Il provvedimentop e' stato approvato a maggioranza ed e' stato confermato l'accordo preso la settimana scorsa in CDM all'interno della CDL.

Un presidio di immigrati manifesta questo pomeriggio davanti al Senato in concomitanza con la discussione sul decreto Maroni sull'emersione del lavoro dipendente degli stranieri irregolari, nelle Commissioni riunite del Senato. Molte le sigle che organizzano la manifestazione (Senzaconfine, Associazione Bangladesh, Comunita' indiana e pakistana, donne straniere). Le associazioni degli immigrati respingono la discrezionalita' dei prefetti nella revoca delle espulsioni pregresse e chiedono che si legalizi anche il lavoro autonomo.

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gror240902 (last edited 2008-06-26 10:03:16 by anonymous)