Critical mass e velocità controllate

Spazio per la preparazione di una tramissione inizio novembre

dal sito www.inventati.org/criticalmass il manifesto

critical mass...

e' una coincidenza un improvviso incontro di ciclisti in/micro/polverati nel mezzo delle masse automobilistiche cittadine.

e' una casualita' nel pieno rispetto dell'entropia, della natura caotica del nostro universo che non puo' essere rinchiusa in corsie o in scatole di metallo. e' di ogni ciclista: della mamma con il seggiolone, del techno-freakettone metropolitano, dello stradista con specialissima e pedalini a sgancio rapido, del bmx-biker acrobatico, dell'anziano in "graziella", del ciclo-poeta-situazionista, del postino con il borsone e anche del giocolieri in monociclo...

non ha ne' leader ne' padroni, non e' di nessuna marca e non e' protetta da alcun tipo di copyright.

critical mass italia vuole raccogliere le testimonianze delle varie azioni e dare degli strumenti di continuita' perche' anche a fiat-landia si sviluppi l'esperienza gia' provata dai ciclisti di diversi paesi nel mondo (stati uniti, india, francia, belgio, lussemburgo, svezia, danimarca, ucraina, russia, inghilterra, irlanda...), scesi in strada con il loro "mezzo" piu' piacevole per reclamare strade a misura d'umanita', per gridare che l'automobile non e' _l'unico_ mezzo di trasposto, ma soltanto il piu' dannoso.

critical mass diverte e vince!

perche' non e' una manifestazione standard, non ha bisogno ne' di percorsi bollati ne' di celerini manganellati "di guardia", e' un semplice appuntamento di ciclisti che casualmente si ritrovano a percorrere tutti la stessa strada, magari lentamente... magari al centro della carreggiata... in una via solitamente trafficata... all'ora di punta...

perche' piu' di una manifestazione e' la dimostrazione pratica e reale di come un'altra citta' sia possibile, bella e divertente.

+bici, +kaos, +liberta'.

un fantasma su due ruote si aggira per l'italia...


da http://www.tmcrew.org/eco/bike/que_viva.htm

"Le persone che guidano queste macchine mortali non sono mostri. Tutti loro sono stati pedoni e sono andati in giro in bici. La nostra tattica deve evidenziare che è contro il mezzo e non contro il guidatore che ci battiamo. Loro pensano che l'automobile sia essenziale, ma noi rappresentiamo la vita senza di essa. Il nostro rifiuto a rimanere nell'ombra potrebbe spingerli a rivedere le proprie "scelte", ed il nostro esempio potrebbe fornire loro un'alternativa." Attivista di San Francisco Critical Mass

Per cosa sono fatte le strade? "Sono posti dove i bambini e ragazzi/e possono giocare a pallone e ad altro, i genitori possono insegnare ai figli ad andare in bici, dove i vicini si incontrano e parlano? Sono posti per festival, feste degli abitanti della zona, marce, manifestazioni, sport...? In breve le strade sono "spazi pubblici" per la comunità? O sono semplicemente parcheggi e canali per lo scorrimento incessante del traffico automobilistico?"*

Riflettendo su queste domande, fermandoci un attimo a pensare ci accorgiamo che oramai la cosiddetta "società dell'automobile" ha preso il sopravvento sulle nostre vite in un modo che potrebbe sembrare senza possibilità di tornare indietro. Ed infatti indietro non bisogna tornare, si potrebbero invece fare dei passi avanti che cambiando profondamente i nostri "stili di vita" potrebbero cambiare profondamente l'aspetto e la qualità della vita nelle nostre città. Se aspettiamo che questi avanzamenti ci vengano calati dall'alto o imposti per legge possiamo stare tranquilli che non succederà... la forza delle multinazionali del petrolio e dell'automobile è dominante e spadroneggia chiaramente se analizziamo le scelte che governanti ed amministratori effettuano ogni giorno sulle nostre teste. Questi possono solo aiutare queste industrie ad arricchirsi imponendo per legge il rinnovo delle auto o dei motorini circolanti, applicando "ecoincentivi", ossia il passaggio da vecchi a nuovi mezzi "ecologici", alimentati a benzina "verde".

Il solo parlare di automobili o motori ECOLOGICI o di benzina VERDE dovrebbe suonarci come uno schiaffo in faccia alla nostra intelligenza perchè automobili e petrolio sono solo sinonimo di inquinamento, distruzione della qualità della vita nelle città e quella interminabile fila di lamiere rombanti e stressanti con le quali dobbiamo confrontarci volenti o meno ogni giorno.

E' tempo invece che di fronte a questa situazione divenuta insostenibile ci si ponga in prima persona come soggetti attivi alla risoluzione del problema.

Il nostro pianeta già ha detto che questo tipo di sviluppo non lo sopporta e che le emissioni di gas che stanno riscaldando l'atmosfera e creano l'effetto serra non sono tollerabili e vanno azzerate fin da subito, pena l'innalzamento dei mari a causa dello scioglimento di parte dei ghiacciai perenni e del verificarsi di eventi meteorologici devastanti.

Il capitalismo invece nella sua logica di conquistare nuovi mercati vuole esportare la "motorizzazione di massa" in paesi come Cina e India, ripetendo il lucroso affare del petrolio e dell'automobile, ma anche il disastro ambientale e sociale già prodotto nei paesi del Nord del Pianeta. Per impedire questo bisogna darsi da fare in prima persona, bisogna sudare... bisogna pedalare!!!

Il movimento dei ciclisti sta crescendo velocemente in tutto il mondo, non solo Mountain Bike o bici da corsa per lo sport, ma anche per il trasporto, per andare in giro. Partendo da San Francisco il movimento di CRITICAL MASS si è diffuso in molte parti del Pianeta, con le sue "corse" collettive i partecipanti hanno accresciuto la loro consapevolezza riguardo ad inquinamento acustico, inquinamento ambientale, la perdita delle strade e delle città a causa del sempre maggiore numero di auto. La discriminazione verso le forme di trasporto alternativo deve finire. Viviamo nel pieno di una evidentissima crisi ambientale prodotta anche da noi con il nostro contributo all'utilizzo di energie non rinnovabili ed inquinanti. E' inutile sperare che sia la tecnologia a salvarci dalla tecnologia. Dobbiamo adottare degli stili di vita compatibili con la Terra, impareremo che abbiamo più da guadagnare che da perdere.

Non più solo per sport, con queste premesse, pedalare può essere una delle strade salutari, divertenti e socializzanti per il futuro.


dal manifesto per il superamento dell'automobile infoxoa #8

Senza l'automobile per consumare meno. Se ogni automobilista somma le cifre che spende ogni anno per il carburante, le riparazioni meccaniche, le multe, bollo e assicurazione, pulizia e manutenzione ordinaria, arriverà a cifre sbalorditive, consistenti in una percentuale importante del proprio reddito.

l nostro tempo é troppo prezioso per sprecarlo al volante di un'automobile. Un automobilista medio passa anni della propria vita al volante di un'auto in mezzo al traffico, di solito da solo, in tensione per lo stress inevitabile, in allerta nei confronti degli altri automobilisti. Ai danni all'equilibrio psichico per l'innaturale superlavoro al quale viene sottoposto il sistema nervoso, si sommano i danni fisici agli occhi, all'udito, alla colonna vertebrale, ai tendini e alle artico lazioni di ginocchia, gomiti e caviglie.

L'automobile, fattore di guerra. Durante la guerra del Golfo molti occidentali, intervistati dai media, dichiararono di essere favorevoli alla guerra poiché temevano che non avrebbero avuto più a disposizione la benzina quotidiana per la propria automobile. Si fanno guerre sanguinose per controllare le zone di produzione del petrolio al fine di perpetuare un modello di sviluppo industriale che genera a sua volta disastri ambientali e nuove guerre.


'LINKS (MATERIALE DA "SPULCIARE")'

http://italy.indymedia.org//news/2003/10/404786.php