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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

SPAGNA

EL PAIS - "Le nostre leggi devono garantire protezione al cittadino che vuole vivere secondo i suoi diritti, con i suoi beni e la sua tranquillità". Con queste parole, il premier spagnolo, José Maria Aznar, ha difeso ieri davanti ai deputati e ai senatori del Partito Popolare la riforma del Codice Penale, che il Consiglio dei Ministri approverà venerdì. A centro pagina la politica estera con la decisione di Blair, annunciata ieri, di partecipare all'azione militare per disarmare Saddam Hussein, con o senza l'approvazione delle Nazioni Unite. In prima pagina anche l'approvazione, da parte del governo argentino, delle condizioni per un patto con il Fondo Monetario Internazionale.

EL MUNDO - In apertura la riforma del Codice Penale voluta del primo ministro di Madrid, José Maria Aznar. "Un altro passo logico contro la microcriminalità", è il titolo di un editoriale che la testata spagnola dedica all'argomento. A centro pagina il ritiro dei partiti di opposizione dalla commissione che indaga sul disastro della petroliera 'Prestige'. Sulla questione irachena, le parole di Papa Giovanni Paolo II contro la guerra. Il pontefice, scrive 'El Mundo', ha definito come "estenuante" l'embargo. In prima pagina la notizia dell'arresto del chitarrista del gruppo musicale dei 'Who', accusato di aver usato Internet per acquisire materiale di pornografia infantile.

FRANCIA

LE FIGARO - La Confindustria francese fa il tifo per Jean-Pierre Raffarin. Nel giorno in cui il primo ministro va all'assemblea generale della Medef, l'organizzazione padronale francese, Le Figaro apre la sua edizione con un sondaggio della Sofres che indica il primo ministro come il politico favorito dagli imprenditori transalpini. L'87 per cento degli intervistati, infatti, dà un'opinione favorevole del primo ministro. Al secondo posto, il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy. Solo terzo, col 79 per cento, il presidente Jacques Chirac. In evidenza, la questione irachena. "Gli ispettori dell'Onu chiedono tempo in Iraq".

LIBERATION - Libération mette oggi in primo piano la legge sulla sicurezza proposta dal ministro degli Interni Nicolas Sarkozy, che è all'esame dell'Assemblea nazionale. Il quotidiano esprime una posizione critica nei confronti della legge, che ritiene vada a colpire le fasce marginali della società francese. In evidenza, un articolo sul sistema scolastico intitolato "A scuola di noia". Dice il lancio in prima pagina: "Filosofi, storici e psicologi considerano la noia degli studenti fonte di demotivazione e terreno di coltura della violenza". In prima pagina anche la questione venezuelana e quella irachena.

GRAN BRETAGNA

THE GUARDIAN - Arrestato Pete Townshend, il chitarrista dello storico gruppo rock The Who. Il Guardian mette come prima notizia britannica il fermo della rock-star per detenzione e produzione di immagini pedopornografiche. Townshend, secondo il quotidiano britannico, avrebbe ammesso di aver pagato per accedere a siti con pornografia infantile. Il Guardian riporta anche le dichiarazioni del primo ministro britannico Tony Blair di ieri, nella prima conferenza stampa del 2003, sull'eventualità di una guerra all'Iraq. "Dobbiamo agire ora o pagheremo il prezzo, ha detto Blair", ha titolato il Guardian.

INDEPENDENT - La conferenza stampa di inizio anno del primo ministro britannico Tony Blair sulla questione irachena in primo piano oggi sull'Independent. "Uno sprezzante Blair dice che le Nazioni Unite non hanno potere di veto sulla guerra", titola il quotidiano britannico. In evidenza, la questione del presunto piano nello Zimbabwe per destituire il discusso presidente Robert Mugabe. I principali funzionari del paese africano hanno negato l'esistenza di un tale piano. Tra le notizie britanniche, anche l'arresto del chitarrista del gruppo The Who, Pete Townshend, coinvolto in una storia di pedopornografia.

THE TIMES - Pete Townshend, considerato una leggenda vivente del rock, è stato arrestato per pedopornografia. Il Times riporta la notizia nella sua edizione odierna, assieme alla riuscita operazione a cui è stata sottoposta la regina Elisabetta e alle dichiarazioni del primo ministro britannico Tony Blair sull'Iraq di ieri, nella prima conferenza stampa dall'inizio del 2003. In particolare, Blair ha detto che "l'Onu non ha potere di veto" sulla guerra. Il tema dell'eventuale conflitto scuote, tuttavia, anche l'opinione pubblica britannica. "Il pubblico rimane scettico sulla necessità di una guerra", scrive il quotidiano britannico.

FINANCIAL TIMES - Gli ispettori agli armamenti delle Nazioni Unite vogliono più tempo per portare a termine la loro missione in Iraq. Questa è la notizia del Financial Times, edizione europea, di oggi. L'articolo di apertura è corredato con una grande foto che mostra due degli ispettori, coi loro caratteristici cappellini azzurri, che prendono appunti. In prima pagina anche un articolo sulla riforma dell'Unione Europea e sui tentativi di Germania e Francia di produrre una proposta congiunta sulla divisione dei poteri in una futura Ue riformata. Richiamo in prima pagina, con piccola foto, per il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. L'articolo è intitolato: "Berlusconi cerca di accrescere il suo ruolo vestendo i panni nuovi di un imperatore". Il tema dell'articolo è la proposta del premier italiano di portare a termine una riforma in senso presidenzialista sul modello francese della forma di Stato italiana. La gran parte della pagina 17 del quotidiano è dedicata invece alla crisi Fiat.

STATI UNITI

WASHINGTON POST - L'apertura della testata americana sulla vicenda irachena. Il capo degli osservatori internazionali delle Nazioni Unite, Hans Blix, ha precisato ieri che la presentazione del rapporto dei primi sessanta giorni di visite, prevista per il 27 gennaio, segna "l'inizio delle ispezioni e del monitoraggio, non la fine". In prima pagina l'annuncio della candidatura del democratico Joseph Lieberman alle elezioni primarie del suo partito, in vista delle consultazioni presidenziali, previste per il prossimo anno. Inizia oggi la battaglia legale contro il sospetto cecchino del Maryland, John Lee Malvo. L'accusa presenterà ai giudici prove su alcuni omicidi, per chiedere che il minorenne venga processato come un adulto. Il giovane rischia la pena capitale. Il 'Post' pubblica quindi uno studio secondo il quale sarebbe cresciuto notevolmente, negli ultimi 15 anni, il numero dei bambini americani curati con psicofarmaci.

NEW YORK TIMES - In apertura sul 'New York Times' la delicata questione tra Stati Uniti e Corea del Nord, con la missione asiatica dell'inviato della Casa Bianca, James Kelly, ieri a Seoul per un forcing diplomatico nella Regione. L'emissario dell'amministrazione Bush ha ribadito la volontà degli Stati Uniti di dialogare con Pyongyang. Gli sciiti musulmani iracheni promettono lealtà a Saddam Hussein in caso di conflitto con gli Stati Uniti, in cambio di una maggiore autonomia. In una lettera scritta con il sangue, 50 rappresentanti dell'etnia maggioritaria irachena promettono di "difendere l'Iraq" dal "male occidentale, gli infedeli e il sionismo internazionale", in cambio di più potere. In prima pagina anche il progetto di alcuni stati americani di creare un'organizzazione non-profit per ridurre i costi dei medicinali.

MEDIO ORIENTE

AL-HAYAM - Il capo dell'intelligence egiziana Omar Suleiman, ha annunciato che presenterà al vertice di Londra l'ultima versione di un accordo per il cessate-il-fuoco che il suo governo ha già proposto alle fazioni palestinesi. In base al resoconto della radio militare israeliana, che cita il quotidiano ufficiale dell'Autorità Palestinese "Al-Hayam", Yasser Arafat avrebbe approvato l'ultima versione del piano, che chiede alle organizzazioni di kamikaze di interrompere le loro azioni contro civili israeliani e prevede la formazione di uno Stato palestinese indipendente. A quanto riferito dall'edizione online del Jerusalem Post, non è ancora chiaro se Hamas e la Jihad Islamica abbiano approvato l'ultima stesura del documento. Nel frattempo, Muhammed Abbas, meglio conosciuto come Abu Abbas, il leader del Fronte di Liberazione della Palestina ritenuto responsabile del dirottamento dell'Achille Lauro nel 1985, ha ammesso di aver partecipato ai colloqui del Cairo fra fazioni palestinesi. Abbas avrebbe tuttavia lasciato la capitale egiziana durante lo svolgimento dei negoziati.

HAARETZ - Il presidente del Partito laburista e candidato Primo ministro di Israele Amram Mitzna annuncerà oggi in una conferenza stampa che la sua compagine politica non entrerà mai, in un nessuna circostanza, in un governo guidato dall'attuale primo ministro Ariel Sharon. Mitzna, spiega Haaretz, dirà alla stampa che, nelle prossime elezioni israeliane, l'elettorato ha solo due scelte: votare per un governo di destra a fondamento religioso o per un esecutivo guidato da lui. La mossa di Mitzna, secondo il quotidiano israeliano, è stata approvata nella notte anche da Binyamin Ben-Eliezer, uno dei leader laburisti con posizioni vicine all'ipotesi di governi di unità nazionale. Ben-Eliezer dovrebbe essere presente alla conferenza stampa, assieme Shimon Peres, il quale avrebbe detto a Mitzna che non si opporrà alla decisione. Fonti del partito di Sharon, il Likud, hanno commentato la decisione laburista dicendo che non riflette la volontà della nazione. "I laburisti - ha scritto il Likud in risposta alla decisione di Mitzna - vedono in pericolo la sua unità e vuole forzare il fazionalismo. Aborrire la libera volontà nella società israeliana". Critiche sono venite anche da sinistra. Il presidente del Meretz, Yossi Sarid, ha attaccato la decisione laburista affermando che Mitzna vuole intercettare i voti del suo elettorato. I primi membri dell'unita' di collegamento americana con le forze armate israeliane sono giunti in Israele nei giorni scorsi in vista di un possibile conflitto contro l'Iraq. Lo ha riferito oggi il quotidiano israeliano stando al quale gli ufficiali di collegamento si sono stabiliti nella sede dell' ambasciata Usa a Tel Aviv. L'unita' ha il compito di creare la struttura di comunicazioni e di coordinamento tra le forze armate israeliane, il Pentagono e altre forze americane nell'area. Non sono stati posti limiti di tempo allo stazionamento dell' unita' in Israele. Fonti della difesa israeliane hanno detto al giornale che i colloqui con l'ufficiale in capo americano non sono indicativi di un coinvolgimento israeliano in caso di conflitto ma mirano piuttosto a far fronte al caso che l'Iraq risponda a un attacco americano cercando di colpire Israele. Lo stazionamento dell'unita' di collegamento sembra indicare una volonta' di accentuare il profilo della cooperazione militare tra i due paesi. In settimana, intanto, e' prevista un'esercitazione congiunta di difesa antiaerea, con la partecipazioni di due batterie di antimissili Patriot americani stazionate nel Negev.

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rs140103 (last edited 2008-06-26 09:54:37 by anonymous)