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RASSEGNA STAMPA INTERNAZIONALE

GRAN BRETAGNA

THE GUARDIAN - In apertura, "Blair dice agli scioperanti che non potranno vincere", ma dietro i toni di sfida del premier traspare la volontà di evitare che la vertenza dei vigili del fuoco si allunghi sino alle festività natalizie. Un altro articolo sull'argomento illustra il punto di vista governativo, riassumibile in un unico concetto: "Non possiamo permetterci di aumentare gli stipendi". Per la sezione affari internazionali, il ritorno degli ispettori in Iraq. E un terzo titolo in prima pagina riporta in zona pompieri, ma per indagare su quello che sembra essere diventato il nuovo sport britannico: fare chiamate di falso allarme incendio a polizia ed esercito, che rimpiazzano i vigili del fuoco in vertenza. Nelgi ultimi giorni sono state fatte centinaia e centinaia di telefonate, apparentemente in gran parte frutto di problemi di natura psicologica.

THE INDEPENDENT - Altra apertura sullo sciopero dei vigili del fuoco, con simile chiave di lettura: "Negoziati di pace in vista mentre Tony Blair avverte i pompieri dell'impossibilità di arrivare ad una netta vittoria". Esteri: mentre i primi ispettori Onu sono arrivati in Iraq, il capo dell'Unmovic "Hans Blix avverte l'Iraq di non giocare con la risoluzione Onu". Ma da Londra e Washington si continua a battere sul tasto del conflitto 'molto probabile'. Il segretario alla Difesa britannico, Geoff Hoon, ha comunicato ieri ai Commons che - grazie ad una serie di modifiche tecniche e di addestramenti in corso - presto l'esercito di Sua Maestà sarà pronto per la guerra nel deserto.

THE TIMES - In primo piano sempre la vertenza dei pompieri e i tentativi del governo di disinnescare la bomba dello sciopero in zona natalizia. Downing Street e il Tesoro puntano ad accordi contrattuali sul triennio, per evitare in futuro che ogni dodici mesi vi sia un'impennata delle rivendicazioni salariali. Il secondo titolo annuncia, in modo polemico, una potenziale conseguenza della decisione presa dai Lords di togliere al ministro degli Interni alcuni poteri giudiziari: una settantina di assassini, sostiene The Times, potrebbero chiedere immediato rilascio.

SPAGNA

EL MUNDO - In primo piano la nuova legge sulle televisioni private: le emittenti a carattere nazionale non potranno avere alcuna partecipazione in reti regionali o locali, come ha spiegato il ministro della Scienza e tecnologia, Josep Piqué. "Allarme permanente" nella Comunità Autonoma (regione) delle Asturie, dopo che tracce della 'macchia nera' fuoriuscita dall'affondata petroliera 'Prestige' sono state avvistate poche miglia al largo del litorale. Per gli esteri, titolo dedicato all'Austria: "L'estrema destra rifiuta le dimissioni di Haider dopo la sconfitta elettorale".

EL PAIS - Apertura dedicata al disastro Prestige: la 'macchia nera' di 11mila tonnellate avanza verso le coste della Galizia e minaccia anche il litorale francese. Spazio all'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani: "L'11 settembre ci ha permesso di capire meglio coloro che soffrono il terrorismo". Per gli esteri, in primo piano la crisi diplomatica tra Spagna e Marocco, con l'annuncio della prossima riunione fra i Ministri degli Esteri Ana Palacio e Benaissa, prevista per la prima metà di dicembre. Infine, intervista all'accademico Francisco Rodriguez Adrados: "L'arte del dizionario consiste nel copiare e migliorare".

EL PERIODICO - Il quotidiano catalano dedica l'apertura al fatto di cronaca nella capitale: gli incidenti occorsi al Camp Nou tra Figo e i tifosi del Barca. "Il Governo critica la dirigenza del Barcellona": possibile squalifica da 1 a 3 giornate. Per la politica interna, il Psoe chiede a quattro ministri di comparire in Parlamento per giustificare il proprio operato nel caso Prestige, mentre il governo smentisce che la 'marea nera' minacci anche le Asturie. Infine, uno studio rivela come in Catalogna ogni anno 14 persone rimangano vittime dei maltrattamenti, la cifra più alta fra tutte le comunità autonome spagnole.

FRANCIA

LE FIGARO - "Il giorno degli esami per i sindacati", annuncia il titolo di apertura. Una serie di articoli passano in rassegna le vertenze in corso in varie parti della Francia e quelle dietro l'angolo, dai blocchi stradali ai 50.000 ferrovieri attesi oggi a Parigi. "Le diverse centrali misurano oggi la loro audience", riassume il quotidiano conservatore, sottolineando le tante divergenze sotto l'apparente unità sindacale. "Michèle Alliot-Marie: rimettere a nuovo il nostro esercito": da domani l'Assemblea Nazionale esamina la legge di programmazione militare per il quinquennio 2003-2008. La signora Alliot-Marie, ministro della Difesa, annuncia un investimento di oltre 88 miliardi di euro, ovvero 9 miliardi in più rispetto a quanto aveva previsto l'ex premier socialista Lionel Jospin.

LIBERATION - "L'ira nazionale", dichiara il titolo a tutta pagina, che rinvia ad articoli sui movimenti di protesta che oggi saranno al centro della giornata 'di azione nazionale'. Dall'altra parte della barricata, decreta Libe, il motto è solo uno: "dividere". Entro 24 ore sarà più chiaro da che parte può andare il braccio di ferro tra sindacati e governo, concorda il quotidiano di sinistra.

GERMANIA

SUEDDEUTSCHE ZEITUNG - Domina il colpo di scena di Jorg Haider, il leader dei liberali austriaci che, nonostante abbia annunciato, ieri, le dimissioni "rimane ancora governatore". A farlo desistere dall'intento sarebbero state le pressioni del suo stesso partito, che lo avrebbero convinto a rimanere in carica. In prima pagina anche la storia di un altro liberale: il tedesco Juergen Moelleman. Il politico è da due mesi coinvolto in uno scandalo di finanziamenti illeciti, ma su di lui gravano anche le dichiarazioni anti-semite che hanno sporcato la sua campagna elettorale. Ora anche i vertici liberali del Land del Nord-Reno Westfalia "chiedono un'uscita di scena di Moelleman".

DIE WELT - Apertura dedicata agli stessi temi cui è improntata la prima pagina della Sueddeutsche Zeitung. Spazio quindi all'ultimatum dei liberali tedeschi a Juergen Moelleman, perché questi lasci il partito e al colpo di mano di Haider, che si rimangia le dimissioni. Die Welt, tiene anche viva la questione della partecipazione tedesca all'eventuale conflitto in Iraq. "Israele chiede missili alla Germania". Da Gerusalemme sarebbe arrivata una richiesta di fornitura di missili 'patriot', mentre "rimane incerto l'utilizzo dei soldati tedeschi stanziati in Kuwait".

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG - Ancora il caso Moelleman in prima pagina: "ultimatum: dimissioni o espulsione". Questo il bivio che, secondo la 'Faz', il politico liberale si trova a dovere affrontare. Poi economia e, in partcolare, editoria. Il Frankfurter dà infatti notizia di una partecipazione della Stuttgarter Zeitung nel capitale della Sueddeutsche Zeitung. I due giornali uniscono le forze. Per acquisire il 18,75% della Sueddeutsche, il quotidiano di Stuttgart "pagherà più di 100 milioni di euro".

STATI UNITI

THE WASHINGTON POST - "I sauditi di fronte alle richieste americane sul terrorismo": dopo le smentite relative ai presunti finanziamenti da parte della famiglia reale ricevuti da Al Qaeda, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale Statunitense sta sottoponendo al presidente George W. Bush un piano per costringere Riad a processare i finanziatori delle organizzazioni terroristiche o "affrontare azioni unilaterali degli Stati Uniti per portare i responsabili davanti alla giustizia". Bush firma anche il provvedimento che crea il Dipartimento della Homeland Security, che sarà guidato dall'ex governatore della Pennsylvania, Tom Ridge. Infine la truffa miliardaria delle carte di credito, con l'arresto dell'impiegato di una società di computer che aveva accesso alle password di numerose banche e istituti di credito: le vittime sarebbero oltre 30mila.

THE NEW YORK TIMES - "Giudizi positivi sul Partito Repubblicano, se non sulla sua politica": gli americani, stando a un sondaggio del quotidiano della Grande Mela, hanno una buona opinione del presidente Bush e dei suoi uomini, anche se alcune strategie politiche della Casa Bianca suscitano perplessità. In economia, possibile crisi alle porte per molti Stati, oberati dalle spese mediche sempre crescenti ma con un gettito fiscale in diminuzione. Iraq: le autorità di Baghdad hanno riferito agli ispettori di non avere armi di distruzione di massa, ed esprimono le loro "riserve" sulle ispezioni dei palazzi presidenziali.

THE WALL STREET JOURNAL - 'Column One' dedicata ai finanziamenti sauditi ad Al Qaida: "Carità o fondi terroristici?". "Infondati" i timori delle principali aziende sui fondi pensione: è vero che società come Ibm o Boeing si trovano a corto di miliardi per finanziarli, ma gli azionisti non hanno alcun motivo per credere che "il cielo stia per cadere loro sulla testa", dato che le aziende hanno a disposizione degli anni per procedere al necessario ripianamento. In primo piano anche l'accordo fra i Ministri dell'Energia europei, che liberalizza il mercato: "finalmente a bordo anche la Francia: entro il 2007 le famiglie potranno scegliere i fornitori di gas ed elettricità". Infine la Fiat: l'azienda torinese "modifica i piani di licenziamento", impegnandosi a far riaprire Termini Imerese entro la prossima estate. In cambio, Corso Marconi avrebbe chiesto al governo lo"stato di crisi", con i relativi finanziamenti.

MEDIO ORIENTE

YEDIOT AHRONOT - Costituire adesso uno stato palestinese indipendente sarebbe un errore di dimensioni storiche: lo afferma il ministro degli esteri Benyamin Netanyahu in una intervista rilasciata al quotidiano due giorni prima delle elezioni primarie con cui il Likud scegliera' il proprio capolista in vista delle politiche del gennaio 2003. Per superare il premier Ariel Sharon - che nei sondaggi beneficia della maggior parte delle preferenze dei membri del Likud - Netanyahu ha assunto una linea politica molto rigida. La attuale leadership palestinese deve essere espulsa. Se costoro disponessero di uno stato indipendente farebbero precipitare il nostro paese in un baratro. Dopo due anni di intifada e di logoramento delle risorse israeliane dobbiamo dunque compiere uno sforzo e concludere il confronto in una maniera decisiva

HAARETZ - Tawfik Fukra, l'arabo israeliano sospettato di aver voluto dirottare un aereo della El-Al in volo la settimana scorsa fra Tel Aviv ed Istanbul, si proclama oggi innocente Fukra ammette soltanto di essere stato coinvolto in un alterco con una hostess della El-Al al termine di un volo in cui si era fatto prendere da nervosismo anche perche' umiliato dalle ispezioni di sicurezza alla partenza. Fukra sostiene di essere stato pressato da numerosi investigatori turchi i quali - afferma - lo hanno minacciato di evirarlo se non avesse soddisfatto la loro necessita' di raccogliere informazioni. Al suo avvocato Fukra ha negato di aver mai inteso dirottare l'aereo e farlo schiantare su un grattacielo di Tel Aviv. Ha anche negato di aver imparato tecniche di volo in siti internet. Non ho nemmeno una patente di guida ha fatto notare. A quanto pare Fukra sara' processato in Turchia. Secondo il quotidiano israeliano rischia una pena detentiva compresa fra due e cinque anni.

rs261102 (last edited 2008-06-26 09:57:33 by anonymous)