GR ORE 13

""Catanzaro"" Il processo ricomincia stammattina chiamare Simonetta Crisci

DA REPUBBLICA No global, riprende l'udienza del tribunale del riesame

Con gli interventi dei difensori delle 18 persone indagate è ripresa questa mattina, a Catanzaro, l'udienza del tribunale del riesame (presidente Fontanazza, giudici a latere Febraro e Pingitore) sull'inchiesta della procura della Repubblica di Cosenza sul movimento no global "rete del Sud ribelle". All'udienza sono presenti, tra gli altri, il leader del movimento "Sud ribelle" in Calabria, Francesco Cirillo, ed il docente dell'Università della Calabria, Antonino Campennì, accusati a vario titolo di associazione sovversiva, attentato contro organi costituzionali, istigazione a disobbedire alle leggi dell'ordine pubblico, invasione di edifici, resistenza a pubblico ufficiale ed altri reati. L'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Domenico Fiordalisi, nell'udienza del 23 ottobre scorso, a conclusione della sua requisitoria, aveva chiesto la custodia cautelare per tutti gli indagati o, in alternativa, la detenzione per alcuni e l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza per tutti gli altri. A conclusione degli interventi dei legali, e di eventuali repliche del pubblico ministero, i giudici del riesame si riuniranno in camera di consiglio per la decisione.

Davanti al palazzo di giustizia di Catanzaro, intanto, alcune decine di disobbedienti stanno manifestando con slogan e striscioni il loro sostegno ai compagni indagati. Incontrando i giornalisti pochi minuti prima dell'inizio dell'udienza, l'avvocato Giuliano Pisapia, difensore del leader dei disobbedienti napoletani Francesco Caruso ha espresso l'auspicio che il Tribunale del riesame possa soffermarsi esclusivamente sulle carte processuali "senza subire pressioni da un clima che si e' fatto difficile. Comunque - ha aggiunto - sono fiducioso che il tribunale sapra' valutare l'evidente insussistenza dei reati contestati".

""ROMA"" Finalmente un successo contro l'inquinamento indiscriminato dell'amnbiente

Associazione per delinquere, disastro ambientale, avvelenamento di acque, realizzazione e gestione di discariche abusive, getto pericoloso di cose, truffa ed abuso di ufficio i reati contestati. Nei confronti degli imputati, il gip del tribunale, Silvio Guarriello, ha fissato al prossimo 3 dicembre la data dell' udienza preliminare. Si tratta - ha spiegato il maggiore Antonio Menga, comandante del Reparto operativo dei carabinieri per la tutela dell' ambiente - della piu' grossa inchiesta mai fatta in Italia nel campo della gestione illecita dei rifiuti. Impressionanti i numeri: 97 richieste di rinvio a giudizio da parte del pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Donato Ceglie, 1 milione di tonnellate i rifiuti pericolosi smaltiti illecitamente per anni dall'organizzazione criminale ramificata in tutta Italia. Le indagini, spiegano i carabinieri, sono iniziate alla fine del 1999 a seguito di un sequestro eseguito presso un impianto di conglomerati bituminosi nella zona del napoletano. Successivamente, le attività investigative si sono sviluppate in ambito nazionale ed hanno portato all' accertamento dello smaltimento illecito di circa un milione di tonnellate di rifiuti pericolosi, dalla natura particolarmente tossico-nociva, e con rischi cancerogeni: polveri da abbattimento fumi delle industrie siderurgiche e metallurgiche, ceneri da combustione olio minerale, morchie oleose e di verniciatura, pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici non alogenati, fanghi da trattamento acque di processo di depurazione di industrie chimiche ed acque reflue industriali, inchiostro di scarto, melme acide, fanghi di potabilizzazione e chiarificazione delle acque. A reggere le fila del lucroso traffico era un circuito criminale sostenuto da legami e connivenze fra ditte di trasporto rifiuti, agenzie di intermediazioni, centri di stoccaggio, attivita' di recupero rifiuti e impianti di smaltimento. I rifiuti provenivano dai poli industriali situati in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana principalmente da industrie siderurgiche, metallurgiche, cartarie e conciarie e, attraverso ditte compiacenti abilitate al trasporto, all' intermediazione, al recupero ed allo stoccaggio, venivano smaltiti illegalmente in siti localizzati in provincia di Caserta, nonche' in altre localita' di Umbria, Lazio, Campania, Calabria, Puglia e Sardegna.

""Agrigento"" Repubblica Scafista condannato a 3 anni di carcere

Ha patteggiato la pena ed è stato condannato dal tribunale di Agrigento a tre anni di carcere. Liibaan Mahamed, 25 anni, era accusato di omicidio colposo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nell'inchiesta sul drammatico naufragio del 17 ottobre scorso al largo di Lampedusa che provocò 11 morti, tra i quali tre bambini, i cui cadaveri non sono mai stati ritrovati. L'uomo, che è di nazionalità somala, sarebbe stato alla guida dell'imbarcazione partita dal Nordafrica. (cor)

""OBELISCO AXUM: E' COMINCIATA LA RIMOZIONE "" ROMA ansa

""Iraq"" repubblica

ieri: Bagdad, 11:47 Iraq, agguato a soldati Usa: un morto e due feriti

Un soldato Usa è stato ucciso e due sono stati feriti in un agguato avvenuto ieri. Lo ha comunicato una fonte dell'esercito statunitense in Iraq.

oggi: Bagdad:scoppia mina: morto soldato statunitense Un soldato statunitense è morto oggi nell'esplosione di una mina. Era finito sull'ordigno con il suo camion nei pressi di Husaybah, a ridosso del confine con la Siria, 330 chilometri a ovest di Bagdad.

""Gerusalemme"" Israele, lancio missile militare finisce per errore in Tv

Per un'errore nella decrittazione, le immagini ad uso interno dell'esercito israeliano sono finite sul satellite, dove sono state intercettate dal Canale 10 della Tv privata israeliana che le ha mandate in onda. Si è visto il lancio di un razzo parzialmente riuscito. La IAI, l'industria aeronautica di Israele che ha prodotto il missile, ha detto che non era un progetto segreto, ma solo il lancio di un proiettile di artiglieria

""Bruxelles"" ansa CALCIO: UE, SI' A BANDO HOOLIGAN DA TUTTI GLI STADI EUROPEI BRUXELLES - Arriva dall'Ue l'ultima misura per lottare contro la violenza negli stadi. Dal Consiglio dei ministri degli interni dell'Ue e' atteso oggi il via libera - scontato, dato che sul punto non sono previste ulteriori discussioni - alla proposta italiana che estende a tutti gli stadi europei il divieto di accesso agli impianti sportivi per i tifosi violenti.

L'iniziativa permette agli Stati membri di vietare l'accesso agli stadi che ospitano partite di calcio di rilevanza internazionale a coloro che si sono resi responsabili di fatti di violenza in occasione di altri incontri e che sono gia' messi al bando dagli stadi in un altro paese dell'Ue. Grazie alle nuove misure le polizie degli Stati membri potranno scambiarsi informazioni dettagliate sulle misure di interdizione emesse da altri paesi dell'Ue, in modo da seguire gli spostamenti dei sostenitori piu' facinorosi e da impedire a hooligan e teppisti gia' schedati l'accesso agli stadi di tutta Europa. 06/11/2003 11:09

PECHINO, 6 NOV - Il dissidente cinese He Depu e' stato condannato a otto anni di prigione per 'incitamento a sovvertire il potere dello Stato'. Il processo, secondo i familiari, non e' durato piu' di 5 minuti. He Depu, uno dei fondatori del Partito Democratico Cinese e tra i promotori del movimento del Muro della Democrazia, era stato arrestato a febbraio. I familiari hanno detto che He 'non ha riconosciuto' la sentenza e ha chiestola fine delle 'persecuzioni' contro gli attivisti democratici.

""CHAD"" 6/11/2003 11:47 Sette persone condannate a morte sono state fucilate oggi nella capitale del Ciad, N’Djamena, alla presenza di alcuni ministri e della stampa locale. Lo ha riferito l'agenzia 'Afp', precisando che il gruppo è stato giustiziato da un plotone dell'esercito nel poligono di tiro di N'djamena. Quattro dei condannati erano stati riconosciuti colpevoli dell’assassinio di Acheik Ibni Oumar Youssouf, deputato e uomo d’affari sudanese, ucciso a colpi di arma da fuoco lo scorso 25 settembre nella capitale. Un mese dopo, il 25 ottobre, la corte criminale di N’Djamena ha emesso le sentenze. Gli altri tre sono stati ritenuti colpevoli di reati precedenti. Era dal 1991 che il governo ciadiano non eseguiva una condanna a morte. Le autorità di N'Djamena avevano promesso nei mesi scorsi di utilizzare il pungo di ferro per cercare di tamponare la forte insicurezza che regna nel Paese. La sezione locale della Lega per i diritti dell’uomo ha manifestato oggi il proprio stupore per l'esecuzione, dal momento che gli avvocati dei quattro condannati a morte per l'uccisione dell'uomo d'affari sudanese avevano depositato un ricorso di fronte alla cassazione che doveva essere ancora preso in esame dalla Corte Suprema.

ULTERIORI RESTRIZIONI ALL’IMMIGRAZIONE DOPO ATTRACCO BARCA CON 14 RICHIEDENTI ASILO

L’arrivo presso le coste australiane di un imbarcazione con 14 richiedenti asilo curdi, provenienti dalla Turchia, ha provocato l’immediata reazione del governo australiano. Secondo la legge di Canberra chiunque tocchi suolo sotto giurisdizione australiana può fare richiesta di asilo. Oggi il governo ha deciso di escludere dalla ‘zona di migrazione’ Melville e altre 3mila isole a largo della costa. Intanto la barca con i 14 immigrati è stata trascinata di nuovo a largo dalla comunità aborigena che abita l’isoletta ed ora è trattenuta a rimorchio mentre si attende l’intervento delle autorità. Probabilmente i richiedenti asilo verranno trasferiti al ‘centro di permanenza’ dell’isola indipendente di Nauru, il cui governo ha una particolare ‘convenzione’ con Canberra, e da lì gli immigrati potranno attendere l’esito della loro richiesta di asilo, un procedimento che dura molti mesi. Il flusso di immigrati clandestini via mare verso l’Australia ebbe un picco tra il 2000 e il 2001, quando gli arrivi erano di una nave al mese. Allarmato dal quello che veniva considerato un flusso incontrollato ed eccessivo, il governo conservatore del primo ministro John Howard ha promulgato una serie di provvedimenti miranti a bloccare l’immigrazione. Le organizzazioni che tutelano i rifugiati hanno già espresso il loro dissenso alla decisione del governo. L’Australia è una nazione grande quasi 8 milioni di chilometri quadrati, 25 volte l’Italia, con un popolazione di venti milioni di persone, che vivono prevalentemente sulle fasce costiere.

""RWANDA"" misna TRIBUNALE DI ARUSHA: APERTO PROCESSO EX MINISTRI ACCUSATI DI GENOCIDIO

Si è aperto poco fa ad Arusha (Tanzania) il processo del Tribunale penale internazionale per il Rwanda (Tpir) a quattro ex ministri ruandesi accusati di aver giocato un ruolo chiave nel genocidio del 1994 in Rwanda. Lo ha riferito l'agenzia 'Hirondelle', precisando che ciascuno degli accusati deve rispondere di dieci capi d'imputazione che vanno dal genocidio al crimine contro l'umanità. Alla sbarra si trovano 4 ministri del governo di transizione che guidò il Rwanda nel 1994, all'indomani dell'abbattimento dell'aereo sul quale viaggiava l'allora presidente ruandese Juvenal Habyarimana. Agli ex ministri - Casimir Bizimungu (Sanità) Justine Mugenzi (Industria e commercio) Jerome Bicamumpaka (Affari esteri) Prosper Mugiraneza (Sevizio civile) - è stato contestato a vario titolo il reato di genocidio e incitamento al genocidio. In particolare tutti e quattro sono stati accusati di aver distribuito armi tra la popolazione e di aver incitato alla violenza. Il genocidio del 1994 è costato la vita a 500-800 mila persone, tra tutsi ed hutu moderati.

""BOLIVIA"" PARLAMENTO DISPOSTO A MODIFICARE LEGGE CONTRO BLOCCHI STRADALI

Il parlamento boliviano si pronuncerà questa mattina sulla modifica della legge nazionale contro i blocchi stradali, riducendo il rigore delle sanzioni. Si tratta di uno degli atti simbolici più importanti del Congresso, fortemente richiesto da tutti i movimenti sociali. La 2494 era stata approvata lo scorso 4 agosto con il nome di ‘Legge del sistema nazionale di sicurezza cittadina’. Subito dopo, la normativa era stata oggetto di forti critiche da parte dei sindacati e dei movimenti che si riconoscevano nei partiti d’opposizione. La caduta del governo di Gonzalo Sánchez de Lozada ha spinto gli stessi partiti che hanno approvato la legge a cedere alle pressioni del Mas (Movimento al socialismo) e di altri gruppi d’opposizione che hanno sperimentato la severità della normativa in occasione degli scontri di piazza e dei blocchi stradali di fine settembre e inizio ottobre, causa del blocco del Paese e di 76 morti. Secondo la Commissione per l’interno della Camera dei deputati, presieduta da Jaime Paz Pereira del Mir (Movimento della sinistra rivoluzionaria), che in agosto faceva parte della vecchia maggioranza e votò a favore della 2494, “lo scontento della cittadinanza in conseguenza dell’introduzione della legge è stato generalizzato, provocando una serie di reazioni negative in tutto il Paese”. Per questa ragione il testo va riscritto e le norme rese meno rigide, come chiesto dai parlamentari del Mas e di altri partiti che hanno partecipato ai disordini di piazza contro Sánchez de Lozada. La legge, ha detto Paz Pereira, sarà modificata contestualmente all’approvazione delle nuove normative nazionali sul possesso di armi da fuoco e munizioni, sulla sicurezza privata, su tabacchi e alcol, e all’emendamento del Codice della strada e della Legge organica di polizia.

""ECUADOR"" PROCESSO A CHEVRON-TEXACO: SINDACALISTI USA IN AIUTO INDIGENI

Il caso che vede contrapposti, davanti alla Corte di giustizia di Nueva Loja, circa 30mila indios e ‘campesinos’ delle province di Sucumbíos e Orellana alla multinazionale Chevron-Texaco ha lasciato i confini ecuadoriani e ha cominciato a far parlare di sé anche negli Stati Uniti, dove la compagnia transnazionale ha sede. È giunta a Nueva Loja, capitale della provincia nord orientale di Sucumbíos, una delegazione sindacale californiana, guidata da John Dalrymple. I sindacalisti Usa provengono da Contra Costa, una località della Baia di San Francisco, dove si trova la raffineria statunitense della Chevron-Texaco, la cui sede amministrativa è invece a New York. A Nueva Loja Dalrymple ha incontrato i rappresentanti delle comunità locali, riunitesi nel ‘Fronte di difesa dell’Amazzonia dell’Ecuador’, associazione che accusa la Chevron-Texaco di aver scaricato, tra il 1972 e il 1992, 464,8 milioni di barili di acque contaminate contenenti particelle di idrocarburi e di metalli cancerogeni nei fiumi che attraversano le due province orientali di Sucumbíos e Orellana. Durante il ventennio in esame, la Texaco, presente in Ecuador con il nome Texpec (Texaco petroleum company), aveva costituito un consorzio con la Cepe (Corporación estatal petrolera ecuadoriana) poi trasformatasi in Petroecuador, e con la Gulf. Il consorzio, in due decenni di attività, trivellò 323 pozzi in 23 campi amazzonici, senza adottare, secondo i 30mila indios e contadini che hanno denunciato la Texaco, le necessarie misure di sicurezza. Dalrymple, oltre a prendere visione delle prove a carico della multinazionale, ha portato come esempio alle comunità locali l’esperienza del suo sindacato, che ha più volte denunciato la compagnia per danni ambientali nella Baia di San Francisco. Circa ottomila abitanti di Contra Costa lavorano nella raffineria della Chevron-Texaco – ha detto il sindacalista – e molti di loro hanno presentato, negli ultimi anni, reclami per l’inquinamento dell’aria o per la mancanza di sicurezza sul lavoro. “Da poco abbiamo scoperto che la Texaco, nei suoi cento anni di permanenza nella Baia, ha contaminato l’aria. La cosa ha fatto scandalo perché la compagnia stava nascondendo i dati relativi all’inquinamento, ha detto Dalrymple. A Richmond, la città più vicina alla raffineria, ha concluso il sindacalista, che ha anche incontrato il sindaco di Nueva Loja, ci sono rapporti che parlano di alta incidenza sulla popolazione di asma e altre patologie respiratorie.

""ARGENTINA"" da agenzia di notizie Misna

Il governo nazionale argentino e la provincia di Buenos Aires hanno firmato ieri un accordo in cinque punti per contrastare l’ondata di sequestri che da circa sei mesi terrorizza il Paese. Lo hanno annunciato il segretario nazionale alla sicurezza, Norberto Quantín, e il ministro per la sicurezza della provincia di Buenos Aires, Juan José Alvarez. Stato e provincia costituiranno un tavolo comune al quale siederanno i vertici della polizia federale, di quella provinciale (la cosiddetta ‘Bonaerense’) e delle forze di sicurezza. Obiettivi comuni saranno contrastare l’ondata di sequestri e scoprire le infiltrazioni malavitose all’interno della ‘Bonaerense’, che negli ultimi mesi ha visto sospesi e incriminati per corruzione i suoi vertici e arrestati molti agenti con l’accusa di aver preso parte ad almeno il 30 per cento dei casi di sequestro di persona verificatisi nella provincia della capitale. La firma del piano è stata certamente condizionata, come ammesso da fonti del governo e della provincia, dal caso di Pablo Belluscio, il venticinquenne studente universitario rimasto per 43 giorni nelle mani dei suoi rapitori, che non hanno esitato a tagliare al giovane due falangi dell’indice della mano destra come forma di pressione sulla famiglia per il pagamento del riscatto (circa 35mila dollari). L’accordo prevede, tra gli altri punti, il rinforzo dei pattugliamenti nelle zone residenziali, per strada e nelle stazioni; lo stabilimento di corridoi di sicurezza sulle autostrade e sulle vie provinciali e statali più trafficate, grazie alla presenza di pattuglie fisse distanziate di pochi chilometri; il controllo delle stazioni ferroviarie di Buenos Aires e dell’intera provincia. Proprio mentre governo e provincia firmavano il loro accordo si verificava l?ennesimo rapimento-lampo, in un quartiere della capitale. Un ragazzo sedicenne, figlio di due medici, è stato avvicinato da due coetanei all’uscita dalla scuola, mentre tornava a casa, e successivamente è stato rapito da tre adulti, due uomini e una donna. I due giovani sono stati arrestati dalla polizia dodici ore dopo il sequestro, mentre incassavano il riscatto di 7mila pesos (circa 2.400 euro) richiesto ai familiari (la richiesta iniziale era stata di 80mila pesos, poi ribassata una prima volta a 30mila). Il sedicenne, di cui sono state tenute riservate le generalità, è stato liberato poco dopo. Era legato e imbavagliato. I tre adulti hanno fatto in tempo a sfuggire ai tredici agenti che hanno circondato la casa. Negli ultimi sei mesi, in coincidenza con l’aggravarsi della situazione economica del Paese, nella sola provincia di Buenos Aires sono state rapite 207 persone, 225 nell’intera Argentina

""BUENOS AIRES"": ARRESTATI TRE UFFICIALI PER ESTORSIONE

Tre ufficiali della ‘Bonaerense’, la polizia della provincia di Buenos Aires, sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di estorsione. Lo ha reso noto il procuratore della Repubblica, Ricardo Maidana. I tre uomini sono stati fermati dalla polizia militare mentre riscuotevano una tangente di 5.000 pesos (pari a circa 1.736 dollari) da un commerciante di Florencio Varela, località nei dintorni della capitale. La scena è stata ripresa dalla polizia militare, che ha fornito alla Procura un videotape come prova. L’estorsione, ha spiegato Maidana, era cominciata dieci giorni fa, quando i tre poliziotti avvicinarono il commerciante esigendo da lui, a rate, il pagamento di 30.000 pesos (pari a 10.417 dollari) “per non intentargli una causa” non meglio precisata e perché “i suoi figli avrebbero potuto subire rappresaglie” ha detto il procuratore. Il pagamento della prima ‘quota’ è coinciso con l’arresto dei tre ricattatori. In Argentina si stanno moltiplicando i casi di corruzione, estorsione e sequestro a scopo di riscatto che vedono coinvolti poliziotti, in particolare della ‘Bonaerense’, il più grande corpo del Paese con i suoi 47mila effettivi circa. Sono 24 gli alti ufficiali della polizia provinciale indagati per corruzione, incluso l’intero ex vertice della ‘Bonaerense’, nelle persone del capo della polizia, Roberto Giacomino, del segretario generale del corpo, il commissario Julio César Frutos, e del direttore del coordinamento operativo, il commissario Héctor Rodolfo Díaz, tutti sollevati dai loro incarichi all’inizio dello scorso ottobre.

gror/030611 (last edited 2008-06-26 09:56:49 by anonymous)