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G.R. 9,30

SRI LANKA

IL PRESIDENTE DECRETA LO STATO D'EMERGENZA - COLOMBO, 5 NOV - La presidente dello Sri Lanka Chandrika Kumaratunga ha decretato oggi lo stato di emergenza in seguito alla crisi costituzionale scoppiata con il licenziamento di tre ministri e la sospensione del Parlamento. Lo affermano fonti ufficiali. MA KUMARATUNGA, HA AFFERMATO CHE RISPETTERA' LA TREGUA CON I TAMIL RAGGIUNTA CON L'ACCORDO SOTTOSCRITTO NEL 2002

IRAQ

LA SVOLTA DI BREMER: SI A MILIZIE PARAMILITARI IRACHENE Chalabi: serve forza irachena più armate della polizia Roma - Dopo molte resistenze, il capo dell'amministrazione civile Usa in Iraq - rivela il Washington Post - ha "deciso di sostenere, almeno in via di ipotesi, la creazione di una forza paramilitare a guida irachena". Per Paul Bremer, che aveva voluto lo smantellamento del vecchio esercito iracheno, è una svolta significativa e la presa d'atto di una situazione sempre più delicata sul fronte dell'ordine pubblico e della sicurezza. Secondo il Washington Post, in concreto, Bremer avrebbe dato il suo si - per quanto 'condizionale' - alla creazione di una forza paramilitare che unifichi, sotto commando iracheno, ex unità o membri dell'esercito iracheno e alcune delle milizie armate dei diversi partiti politici e religiosi iracheni. Il Consiglio Governativo iracheno, che ieri aveva sollecitato con una lettera a Bush maggiori poteri in ambito di ordine pubblico e sicurezza, vuole anche che questa forza comprenda una forza di intelligence e intervento a cui sia consentito di partecipare ai raid Usa contro la guerriglia e agli interrogatori degli arrestati. Il leader dell'Iraqi National Congress, Ahmed Chalabi, spiega: "abbiamo bisogno di una forza di sicurezza guidata dagli iracheni, più armata della polizia e in grado di agire rapidamente". Sinora Bremer si era sempre opposto alla creazione di questa forza paramilitare e al recupero, nel quadro delle nuove forze armate irachene, di vecchi ufficiali dell'esercito di Sadam Hussein.

IRAQ

TRIPLICATE MORTI DONNE IN GRAVIDANZA, ONU IN OLTRE UN DECENNIO DIMINUITA ASSISTENZA, AUMENTATE MALATTIE - Il numero delle donne irachene che muoiono durante la gravidanza o durante il parto e' praticamente triplicato in circa 13 anni. Lo afferma uno studio del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, secondo il quale nel 2002 sono state registrate 310 morti ogni 100 mila nascite, mentre nel 1989 i decessi ogni 100 mila nascite si erano attestati a quota 117. Secondo il rapporto le cause di questo aumento sono numerose e vanno ricercate tra l'altro nell'assenza di sicurezza in generale e nei malfunzionamenti nei sistemi di comunicazione e di trasporto che hanno reso piu' difficile all'accesso delle donne al servizio sanitario. Inoltre gli ospedali sono stati danneggiati dalle guerre, e mancano medicine, acqua ed elettricita'. Attualmente il 65 per cento delle donne irachene partorisce in casa, senza alcuna assitenza medica. Lo studio delle Nazioni Unite sostiene inoltre che i medici iracheni sono stati privati delle conoscenze sulle nuove scoperte scientifiche anche a causa dell'embargo posto per anni dall'Onu all'Iraq. Infine il rapporto indica che attualmente solo il 60 per cento delle donne viene seguita da medici durante la gravidanza, quando nel 1996, ad esempio, tale cifra era del 78 per cento; inoltre tra il 50 e il 70 per cento delle donne in gravidanza soffrono di anemia, malaria e altre gravi malattie.

AFGHANISTAN

DUE RAZZI LANCIATI CONTRO L'AEROPORTO DI JALALABAD Nessun ferito, sono caduti in un'area deserta dello scalo Jalalabad (Afghanistan), - Due razzi sono stati lanciati ieri contro l'aeroporto di Jalalabad, nell'Afghanistan orientale. Non ci sono stati ne' feriti ne' gravi danni, visto che i due razzi sono caduti in un'area deserta dello scalo. Hidayat Ullah, dirigente locale della sicurezza, ha assicurato all'Associated Press per telefono che nessuno è stato colpito e che non ci sono danni significativi, vista la zona dove sono caduti i razzi. Ullah non ha fornito altri elementi, ma ha accusato dell'attacco gli insorti talebani e Al Qaida per l'attacco. Jalalabad è la capitale della provincia orientale di Nangarhar. Venerdì scorso, assalitori sconosciuti avevano lanciato quattro razzi in un campo vicino all'aeroporto, senza fare danni