ORE 19,30

IRAQ: UCCISI DUE MILITARI USA E UN UFFICIALE POLACCO

La morte dell'ufficiale ha suscitato forte impressione a Varsavia ed e' destinata ad alimentare lo scetticismo dell'opinione pubblica locale sull'impegno in Iraq. Ma il governo pare determinato ad andare avanti.

IRAQ: TRIBUNALE MILITARE PER SERGENTE ACCUSATO DI CODARDIA EBBE ATTACCHI DI PANICO VEDENDO CADAVERE IRACHENO MUTILATO

Accusato di codardia in Iraq, il sergente Georg Andreas Pogany comparira' domani in Colorado davanti ad un tribunale militare incaricato di giudicare se esistono le premesse per un procedimento davanti alla corte marziale. Il sergente delle Forze Speciali, distaccato in Iraq presso una unita' di Berretti Verdi, e' accusato di comportamento codardo causato da paura alcune settimane fa in Iraq, dove era distaccato a nord di Baghdad. Il sergente Pogany sostiene di essere stato colto da un attacco di panico, chiedendo soccorso medico, dopo essere stato traumatizzato dalla vista di un soldato iracheno tagliato a meta' dal fuoco americano. Non potevo piu' agire. La vista di quel corpo tagliato a meta' sotto la cintura mi ha fatto capire che la stessa cosa poteve accadere a me nel giro di due secondi, ha spiegato Pogany. Il sergente aveva ricevuto del sonnifero e aveva avuto un colloquio con uno psicologo. Ma improvvisamente era stato spedito in patria sotto l'accusa di codardia. Il sergente rischia dalla espulsione dall'esercito alla pena di morte. L'ultima condanna di un soldato americano per codardia risale al 1968, all'epoca della guerra del Vietnam.

M.O./ DONNA PALESTINESE MUORE DURANTE SCONTRI A FUOCO A NABLUS

Una donna è stata uccisa durante gli scontri a fuoco scatenatisi a Nablus, in Cisgiordania, durante l'incursione dell'esercito israeliano, intervenuto con l'appoggio di elicotteri nell'antica Casbah, dove è stato ordinato il coprifuoco. Secondo testimoni palestinesi, Entiaz Abu Ras, una donna di 38 anni, è stata uccisa dai soldati israeliani in una piazza del centro di Nablus e lì lasciata sanguinante per più di un'ora senza che le ambulanze palestinesi potessero intervenire. L'esercito israeliano ha smentito, sostenendo che nessuno è stato colpito durante il combattimento

ACCORDO DA 14 MILIARDI DOLLARI CON FMI MA LULA PROTESTA (Misna)

Il ministro dell’economia brasiliano, Antonio Palocci, e la vicedirettrice del Fondo monetario internazionale (Fmi), Anne Krueger, hanno annunciato ieri a Brasilia di aver sottoscritto un nuovo accordo da 14 miliardi di dollari. In realtà, per il Brasile l’accordo comporta di incassare ex novo solo sei miliardi di dollari. I rimanenti otto miliardi rinegoziati da Palocci e Krueger costituiscono, invece, l’ultima tranche di un prestito da 30 miliardi e 300 milioni di dollari (il più oneroso mai ricevuto da uno Stato da parte del Fmi) sottoscritto nel settembre 2002 dall’ex presidente Fernando Henrique Cardoso. La soddisfazione di Palocci è stata gelata dalla reazione del presidente della Repubblica brasiliana, Luiz Inácio Lula da Silva: “Se ci sarà un accordo sarà in dicembre, non ora” ha detto dal Mozambico, dove è in visita, il capo dello Stato. “È impensabile firmare un accordo quando il presidente è all’estero” ha aggiunto Lula. Ciò nonostante, sebbene sia probabile che la formalizzazione dell’accordo da parte del Fmi avverrà proprio in dicembre, l’accordo impegna il Brasile e segna un’ulteriore intervento nelle politiche di Brasilia della finanza internazionale proprio attraverso il Fondo. Il denaro preso in prestito dal Brasile, ha detto il ministro dell’economia, sarà utilizzato come riserva in caso di improvvise crisi finanziarie. L’accordo prevede che Brasilia mantenga una riserva monetaria di cinque miliardi di dollari e che nel 2003 il surplus primario debba rimanere fissato al 4,25 per cento del prodotto interno lordo (pil). Attualmente, come ha comunicato la banca centrale brasiliana, le riserve ammontano a 54.013 milioni di dollari. Tra gennaio e settembre 2003 il Brasile ha accumulato inoltre un surplus di 57.077 milioni di reales (pari a circa 19 miliardi e 957 milioni di dollari), che corrisponde al 5,08 por cento del pil, decisamente superiore al limite minimo stabilito al 4,25 per cento. Allo stato attuale, il Brasile potrebbe permettersi di spendere – o di ‘bruciare’, in caso di crisi economica – circa 50 miliardi di dollari, prima di essere costretto – mantenendo la riserva di cinque miliardi di dollari – a utilizzare il denaro prestato dal Fondo. Dal 2005, Palocci spera poi che il Paese possa fare a meno dei prestiti del Fmi.[LL]

NAMIBIA : CONTADINI ANNUNCIANO INVASIONE PACIFICA DI AZIENDE AGRICOLE (Misna)

Il sindacato degli agricoltori della Namibia ha annunciato di voler invadere, la prossima settimana, una quindicina di aziende agricole sparse per il Paese, in segno di protesta contro la mancata riforma agraria del governo di Windhoeck. Nel dare l'annuncio della protesta, Alfred Angula, segretario generale della 'Namibia Farmworkers Union' (Nafwu), ha sottolineato che l'intenzione non è quella di sequestrare le aziende, ma solo di sensibilizzare l'opinione pubblica interna ed internazionale, ma soprattutto il governo, sulle condizioni in cui versano migliaia di contadini neri. In Namibia, ex colonia tedesca, il 70 per cento delle terre è in mano a proprietari 'bianchi' e la maggioranza delle 15 aziende che nei prossimi giorni subiranno l'invasione pacifica dei contadini iscritti al Nafwu sono di proprietà di cittadini di origine europea. Nel bilancio statale il settore agricolo è secondo solo a quello minerario, grazie soprattutto all'esportazione di carne verso l'Europa. Al termine di un convegno, a cui hanno partecipato una settantina di delegati sindacali provenienti da tutto il Paese, la Nafwu ha espresso forte insoddisfazione per le condizioni in cui versano ancora oggi, a 13 anni dall'indipendenza, i lavoratori e gli abitanti delle zone agricole, spesso sfruttati ed umiliati dai proprietari terrieri. Il sindacato, motivando la protesta, ha spiegato che i molti ricorsi presentati in passato di fronte ai tribunali namibiani per ottenere condizioni di lavoro e distribuzione delle terre più eque non hanno dato alcun frutto concreto. "Se sei nero e povero - ha detto parlando alla stampa Angula - la legge non ti darà mai ragione, visto che la legge si compra". L'annuncio a sorpresa della Nafwu ha già ottenuto un primo risultato, riaccendendo il dibattito sulla riforma agraria in Namibia, fermo all'estate dello scorso anno. Mentre a partire dal luglio 2002 il governo del vicino Zimbabwe procedeva ad una riforma basata sulla confisca delle aziende di proprietà dei latifondisti bianchi, a Windhoeck il presidente Sam Nujoma aveva invitato i 'white farmer' del proprio Paese a non "gonfiare" i prezzi dei terreni in vista di una possibile campagna di acquisizioni da parte dello Stato, pena la confisca delle terre. Dichiarazioni che sollevarono numerose polemiche e che vennero ridimensionate nelle settimane successive dal primo ministro, Ben Gurirab, il quale fece marcia indietro, rassicurando la comunità internazionale, e soprattutto il Commonwealth, sul fatto che la redistribuzione dei terreni avrebbe seguito "le classiche regole di mercato".

I T A L I A

sopravvissuti di lampedusa: aggiornamenti (Indy)

Sono ancora ricoverati all'ospedale civico di palermo gli uomini e le donne somali sopravvissuti, ma in pessime condizioni fisiche, al naufragio dello scorso 17 ottobre al largo di Lampedusa. Questa mattina alcuni agenti della questura di agrigento (competente per gli sbarchi a lampedusa) si sono recati al civico per avere informazioni sulla possibile data delle dimissioni dei ricoverati. Pare che abbiano anche tentato di identificarli. Intanto nessuno degli attivisti palermitani che in questi giorni hanno tentato di parlare con i migranti, e' stato ammesso ad entrare nei locali dell'ospedale: "C'e' un veto del prefetto di Agrigento" e' stato risposto loro dal personale medico. Lo stesso prefetto che ha chiesto di essere tempestivamente avvisato nel momento in cui sara' nota la data delle dimissioni

BENZINA: SINDACATO, PER SCIOPERO CHIUSI PIU' DI 8 IMPIANTI SU 10

Massiccia adesione allo sciopero dei benzinai: secondo il sindacato oggi hanno chiuso l'85% degli impianti sulla rete ordinaria e il 93% sulla rete autostradale. In una nota la Faib/Aisa, la Fegica/Cisl e la Figisc/Anisa sottolineano l'adesione assolutamente compatta e quasi senza precedenti alla protesta contro la decisione del ministero dell'Economia di non rinnovare il bonus fiscale ai gestori. Il record di adesioni si e' avuto soprattutto nelle grandi citta' Torino (86%), Napoli (92%), Roma, (89%), Milano (91%) nonostante la concentrazione di un numero rilevante di impianti, gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere. Sulla rete autostradale, dove alla protesta per la rivendicazione fiscale si aggiunge la vertenza con la societa' Autostrade per l'Italia per il rinnovo delle concessioni, la partecipazione allo sciopero e' stata del 93%. Il messaggio che la categoria ha inteso lanciare ai propri interlocutori, governo da un lato e autostrade dall'altro, non potrebbe essere piu' chiaro -sostengono i gestori nella nota-. I gestori sono una realta' organizzata che sa e vuole rispondere a quanti, per distrazione o volontariamente, mettono in atto comportamenti che nei fatti portano alla loro liquidazione. Se qualcuno ne voleva una conferma, ora gli e' stata forntita. Adesso la parola dovrebbe passare -ed e' quanto auspica la categoria- dalle prove di forza al piu' costruttivo confronto.

DROGA: 65 DEPUTATI FIRMANO PROPOSTA ALTERNATIVA A FINI

Ha gia' un numero, il 4208, e 65 firmatari, che vanno da Rifondazione comunista alla Margherita, la proposta di legge per la depenalizzazione completa del consumo di droga, alternativa a quella del vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini. Il testo, come annuncia Franco Corleone di Forum Droghe (tra le associazioni che fanno parte del 'cartello' che appoggia il provvedimento), sara' inviato domani alla Camera, nello stesso giorno in cui Fini, secondo quanto ha assicurato in un recente question time, dovrebbe portare il suo disegno di legge in Consiglio dei ministri. I contenuti della legge Fini sono tenuti segretissimi - dice Corleone - neanche si trattasse di un atto di guerra. La nostra proposta, invece, e' chiara e di taglio europeo: depenalizzazione completa del consumo di sostanze stupefacenti, misure alternative al carcere per i detenuti tossicodipendenti e politiche di riduzione del danno. Una legge in controtendenza, che non prevede la legalizzazione - aggiunge Corleone - ma si pone come alternativa a quella di Fini, di stampo punitivo, proibizionista e repressivo

PROTESTA PASTORI PARALIZZA CENTRO CAGLIARI

La protesta di almeno 500 pastori provenienti da tutta la Sardegna ha paralizzato stamane il traffico nel centro di Cagliari. I manifestanti si sono radunati davanti al palazzo del Consiglio regionale, bloccando via Roma sia sul lato portici che verso il porto, costringendo i vigili urbani e un superlavoro e gli automobilisti a intasare le strade alternative per passare da una parte all'altra della citta'. I pastori chiedono di spuntare un prezzo del latte equo, rispetto alla proposta degli industriali che vorrebbero acquistarlo a una cifra addirittura inferiore rispetto a quella dello scorso anno e comunque troppo vicina a quella di costo quantificata in 0,70 euro al litro. Dalla Regione il Coordinamento dei pastori, che ha ottenuto di essere ricevuto dai capigruppo in Consiglio, si aspetta un sostegno nella vertenza per fissare regole chiare di contrattazione con i caseifici e strategie efficaci contro il morbo della lingua blu. Fra cartelli e striscioni di protesta, gli allevatori hanno simulato anche una veglia funebre del comparto, con un pastore di Vallermosa ricoperto di pelle di pecora e disteso su un materasso, con in mano un campanaccio.

RIFIUTI: OGNI ANNO IN ITALIA SPARISCONO 11 MLN TONNELLATE

In base al Rapporto Ecomafia 2003 di Legambiente, le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, sono anche quelle con il maggior numero di infrazioni accertate per il 2002, con il 38,6 del totale. Ma il terzo posto della classifica e' occupato dal Veneto, con il 7,2% di violazioni, mentre l'inchiesta Cassiopea, che ha visto coinvolte anche Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, dimostra che non ci sono regioni esenti. Di fronte alla crescente aggressivita' delle ecomafie, è necessario introdurre nel codice penale i delitti contro l'ambiente. Un primo passo e' stato fatto sul problema del traffico di rifiuti, con risultati che Legambiente definisce importantissimi. Se non verra' imposto questo salto di qualita' anche per gli altri illeciti, la giustizia rischia di trovarsi disarmata contro la criminalita' ambientale

gror/031106 (last edited 2008-06-26 10:01:27 by anonymous)