ORE 19,30
IRAQ: UCCISI DUE MILITARI USA E UN UFFICIALE POLACCO
- Due soldati americani sono morti in due distinti incidenti, di cui uno vicino Baghdad e un altro lungo il confine siriano. Cade in un agguato anche un maggiore delle'esercito polacco.
La morte dell'ufficiale ha suscitato forte impressione a Varsavia ed e' destinata ad alimentare lo scetticismo dell'opinione pubblica locale sull'impegno in Iraq. Ma il governo pare determinato ad andare avanti.
- Il primo ministro Leszek Miller ha da parte sua confermato la partenza sabato per una missione mediorientale di tre giorni e la tappa in Iraq per ispezionare le truppe polacche.
IRAQ: TRIBUNALE MILITARE PER SERGENTE ACCUSATO DI CODARDIA EBBE ATTACCHI DI PANICO VEDENDO CADAVERE IRACHENO MUTILATO
Accusato di codardia in Iraq, il sergente Georg Andreas Pogany comparira' domani in Colorado davanti ad un tribunale militare incaricato di giudicare se esistono le premesse per un procedimento davanti alla corte marziale. Il sergente delle Forze Speciali, distaccato in Iraq presso una unita' di Berretti Verdi, e' accusato di comportamento codardo causato da paura alcune settimane fa in Iraq, dove era distaccato a nord di Baghdad. Il sergente Pogany sostiene di essere stato colto da un attacco di panico, chiedendo soccorso medico, dopo essere stato traumatizzato dalla vista di un soldato iracheno tagliato a meta' dal fuoco americano. Non potevo piu' agire. La vista di quel corpo tagliato a meta' sotto la cintura mi ha fatto capire che la stessa cosa poteve accadere a me nel giro di due secondi, ha spiegato Pogany. Il sergente aveva ricevuto del sonnifero e aveva avuto un colloquio con uno psicologo. Ma improvvisamente era stato spedito in patria sotto l'accusa di codardia. Il sergente rischia dalla espulsione dall'esercito alla pena di morte. L'ultima condanna di un soldato americano per codardia risale al 1968, all'epoca della guerra del Vietnam.
BENZINA: SINDACATO, PER SCIOPERO CHIUSI PIU' DI 8 IMPIANTI SU 10
Massiccia adesione allo sciopero dei benzinai: secondo il sindacato oggi hanno chiuso l'85% degli impianti sulla rete ordinaria e il 93% sulla rete autostradale. In una nota la Faib/Aisa, la Fegica/Cisl e la Figisc/Anisa sottolineano l'adesione assolutamente compatta e quasi senza precedenti alla protesta contro la decisione del ministero dell'Economia di non rinnovare il bonus fiscale ai gestori. Il record di adesioni si e' avuto soprattutto nelle grandi citta' Torino (86%), Napoli (92%), Roma, (89%), Milano (91%) nonostante la concentrazione di un numero rilevante di impianti, gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere. Sulla rete autostradale, dove alla protesta per la rivendicazione fiscale si aggiunge la vertenza con la societa' Autostrade per l'Italia per il rinnovo delle concessioni, la partecipazione allo sciopero e' stata del 93%. Il messaggio che la categoria ha inteso lanciare ai propri interlocutori, governo da un lato e autostrade dall'altro, non potrebbe essere piu' chiaro -sostengono i gestori nella nota-. I gestori sono una realta' organizzata che sa e vuole rispondere a quanti, per distrazione o volontariamente, mettono in atto comportamenti che nei fatti portano alla loro liquidazione. Se qualcuno ne voleva una conferma, ora gli e' stata forntita. Adesso la parola dovrebbe passare -ed e' quanto auspica la categoria- dalle prove di forza al piu' costruttivo confronto.