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Palestina: liberato Shalit

"Ho sempre confidato che sarei stato rimesso in libertà. Sto bene, Hamas mi ha trattato bene. E spero che questo accordo possa aiutare il processo di pace tra israeliani e palestinesi". Queste le prime parole pronunciate da Ghilad Shalit, il caporale israeliano liberato oggi da Hamas dopo cinque anni di prigionia, in cambio della liberazione di mille palestinesi in mano agli israeliani. Le autorità egiziane hanno consegnato il caporale Gilad Shalit ai militari di Tel aviv che lo hanno riportato in Israele dove è grande l'attesa nel Paese per il suo ritorno. I genitori lo aspettano nella caserma di Tel Kof. Il ragazzo, oggi venticinquenne, verrà sottoposto ad una visita medica e poi incontrerà il presidente Benjamin Netanyahu. Il caporale, catturato cinque anni fa, è stato portato da uomini di Hamas a Rafah, sul versante egiziano, dove un funzionario israliano ne ha verificato l'identità, dando poi il disco verde alla liberazione dei primi 477 prigionieri palestinesi rilasciati da Israele come parte dello scambio. Altri 550 verranno liberati entro due mesi. Alcune tv egiziane hanno mostrato le prime foto di Shalit: sembrerebbe in buone condizioni, fresco di rasatura, con una camicia chiara e un cappello scuro.

Sicuramente un successo per i palestinesi che finalmente potranno riabracciare 1000 dei loro fratelli tenuti prigionieri nelle carceri israeliane.D'altro canto l'amarezza è tanta un prigioniero israeliano vale 1000 palestinesi.

nuova zelanda: la catastrofe continua impunita

Continua l'emergenza petrolio al largo della Nuova Zelanda, dove 13 giorni fa la Rena, una nave-cisterna carica di petrolio, si è incagliata nella barriera corallina di Astrolabe, nei pressi del porto neozelandese di Tauranga. Onde di quattro metri e venti fino a 65 chilometri all'ora hanno costretto le squadre al lavoro sulla nave a sospendere le operazioni di pompaggio del petrolio dalle cisterne della nave, per evitare che finiscano in mare. Di fatto, i tecnici sono riusciti a pompare soltanto 90 delle 1300 tonnellate che sono ancora nei serbatoi. Purtroppo 350 tonnellate sono già finite in mare, uccidendo circa 1300 uccelli marini. Lo scafo è lungo 236 metri ed è inclinato di 22 gradi: i soccorritori temono che la tempesta imminente possa infliggere ulteriori danni alla nave e accellerare la fuoriuscita del greggio.

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