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Russia, dodici lavoratori tagiki muoiono in un incendio

Dodici lavoratori immigrati a Mosca dal Tagikistan sono morti in seguito ad un incendio divampato all’interno di un hangar nei pressi di un mercato coperto a sud della capitale russa. Secondo la prima ricostruzione dei fatti i lavoratori per scaldarsi avrebbero acceso una stufetta elettrica che sarebbe poi andata in corto circuito. In pochi istanti si sarebbero scatenate le fiamme che non hanno dato scampo agli immigrati. L’hangar in questione è utilizzato dal personale che lavora all’interno del mercato di Kachalovsky sulla Varshavskoye Shosse. Difficile il lavoro dei pompieri che per spegnere l’incendio hanno dovuto combattere contro le fiamme per quasi tre ore.

Spagna: annunciata la riforma del codice penale contro la protesta sociale

Il ministro dell’Interno spagnolo, Jorge Fernández, ha promesso entro la fine dell’anno la riforma del codice penale per aumentare le pene contro il ‘vandalismo di strada’. Nelle intenzioni del ministro le pene dovrebbero essere equiparate a quelle che attualmente sono in vigore per la kale borroka, la guerriglia urbana particolarmente attiva nel paese basco alla fine degli anni ’90. Le intenzioni del ministro sono di elevare le pene sopra i due anni di carcere per consentire l’uso del carcere preventivo. Fernandez, ministro del partito popolare ha fatto esplicito riferimento alle proteste che hanno caratterizzato la giornata di sciopero generale del 29 marzo, soprattutto nel centro di Barcellona, puntando il dito contro la presenza di elementi radicali antisistema che utilizzano queste manifestazioni per agire come una vera e propria forma di guerriglia urbana.

Usa, i debiti studenteschi dei pensionati

Trentasei miliardi di dollari. A tanto ammonta il debito che alcuni cittadini americani devono pagare per i famosi ‘student loans’, i prestiti d’onore grazie ai quali in molti hanno potuto accedere alle università. La stima, fatta dalla Federal Reserve di New York, parla anche di diversi ultra sessantenni, ormai pensionati e strozzati dai debiti. La particolarità degli ‘student loans’ è che, rispetto agli altri debiti, questi non possono essere azzerati dichiarando bancarotta, cosa possibile per i debiti individuali. “Un prestito d’onore è come una palla al piede che ti porti fino alla tomba”, ha detto William Brewer, presidente dell’Associazione degli avvocati che si occupano delle dichiarazioni di bancarotta dei consumatori. Così, un deputato democratico dell’Illinois, Richard Durbin, ha recentemente presentato un progetto di legge per poter permettere di dichiarare bancarotta sugli student loan contratti con istituzioni private, mentre dovrebbero essere sempre ripagati quelli contratti con istituzioni federali.  Secondo le nuove regole i contraenti potranno pagare il 10 per cento del proprio reddito per 20 anni prima di veder cancellato il debito.

Usa: strage in college. Sette morti, preso il killer

Sette morti, tre feriti. E' il bilancio, non ancora definitivo, dell'ennesima strage folle all'interno di una università americana, ad opera di un suo ex studente. Scenario della tragedia un'aula della Oikos University, una piccola università indipendente d'ispirazione cristiana a un passo dall'aeroporto internazionale di Oakland, in California. Il presunto killer è un ex studente quarantenne che, in tuta mimetica, ha aperto il fuoco in una classe della scuola di infermeria del College, alle 10.23 ora locale della West Coast. Secondo i primi testimoni, l'uomo di cui s'ignora l'identità, avrebbe sparato all'impazzata almeno una trentina di colpi. La polizia locale ha ricevuto la prima telefonata sulla sparatoria alle 10.50. Subito le squadre speciali e le teste di cuoio della Swat hanno circondato la scuola e fatto evacuare la zona. Poco dopo sempre la polizia ha annunciato che le vittime erano 5. Dopo un po', la notizia che i morti erano sette. Più tardi, ad alcune miglia dal luogo della strage, appena fuori un noto supermercato in un centro commerciale, l'arresto dell'uomo, in tenuta militare. Che si tratti di un ex studente lo ha reso noto Jong Kim, il pastore fondatore della Oikos

ITALIA

33 anni muore detenuto a rebibbia

Morto nel sonno a 33 anni. La vittima è un detenuto del carcere di Rebibbia, sezione psichiatrica. Il corpo è stato rinvenuto dalle guardie del turno mattutino dopo che, non avendo ricevuto alcuna risposta dall'uomo, hanno ispezionato la cella e lo hanno trovato senza vita nel suo letto. "È stato avvertito il tribunale e la procura - afferma Filippo Pegorari, garante delle persone private della libertà personale di Roma - poi l'autopsia stabilirà le cause del decesso. Sappiamo solo che era in buona salute. Certo è - ci tiene a precisare - che non è in un posto come quello che avviene il recupero. Le cure sono approssimative e i detenuti sono come bambini di 6 anni che si aggirano intontiti dai farmaci. La pulizia poi lascia molto a desiderare: a luglio, sempre a Rebibbia, un detenuto è stato soccorso dopo essere stato morso da un ratto lungo 30 centimetri che sembrava un coniglio. Come si può vivere in queste condizioni?".

Istat, giovani: disoccupati quasi al 32 per cento

Alessandro Grandi Il nostro non è un Paese per giovani. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat sono emblematici e raccontano una situazione, quella italiana, che sfiora la drammaticità. Febbraio 2012 ha fatto registrare un tasso di disoccupazione pari al 9,3 per cento. Se continuasse così ci sarebbe un aumento dell’1,2 per cento su base annua. Altissimo, vero. Ma già adesso il dato è il più alto dal 1992. Non certo migliori i dati relativi all’ultimo quadrimestre 2011 che hanno di fatto portato al 9,6 per cento il tasso di disoccupazione. Male anche il dato relativo alla disoccupazione di lunga durata che passa dal 48,4 per cento nel quarto trimestre 2010 al 50,6 per cento odierno.

Lampedusa, 10 migranti morti in mare

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) - Dieci migranti, sei somali e quattro eritrei, sarebbero morti in mare durante la traversata tra la Libia e le coste italiane.dalla nave Orione della Marina Militare e da una motovedetta della Guardia Costiera. I migranti, tutti provenienti da paesi dell'Africa sub sahariana, hanno raccontato che i loro compagni di viaggio sarebbero affogati dopo essere finiti in mare. Sono stati gli stessi migranti a lanciare l'Sos con un telefono satellitare. Le operazioni sono state condotte dalle unità italiane nonostante l'imbarcazione si trovasse in acque Sar (ricerca e soccorso ndr) di competenza maltese. I profughi, tra i quali 12 donne tre delle quali in avanzato stato di gravidanza, erano su un gommone alla deriva che rischiava di affondare a causa del mare Forza 4-5. I superstiti, giunti in serata a Lampedusa profondamente provati dalla traversata, hanno ribadito quanto avevano già sostenuto nel corso delle loro telefonate. Le dieci vittime sarebbero finite in mare poche ore dopo la partenza, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato da un porto al confine tra la Libia e la Tunisia.

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